Dei fatti che negli ultimi 20 anni hanno portato all’obbligo dei materiali no-toxic nelle zone umide tutti hanno avuto notizia, è una linea di provvedimento inutile ed errata, come provato da molte ricerche, gli anatidi non muoiono perché mangiano pallini di piombo, le morie gravi sono legate al botulismo, ma la politica approva queste scelte e tanto dobbiamo accettare.
Se qualcosa non cambierà in itinere, se dal Parlamento Europeo, non usciranno le fazioni agguerrite anticaccia che da anni vi sono annidate, un futuro col ban al piombo sempre più pressante.
Tra le varie soluzioni adottate per l’adozione di un metallo adatto alle armi da fuoco a canna liscia, Baschieri & Pellagri, autentico pioniere nel settore del caricamento e del problema balistico, ha vagliato e sperimentato tutto quanto oggi conosciuto e disponibile.
Immediate le prove col ferro, inteso come acciaio decarburato, relativamente soffice e oggi lavorabile facilmente per ricavarne pallini regolari tra i 4,5 ed i 2 mm.
Tuttavia la sua densità di 7,8 gr/cmc e la sua durezza elevata, di circa 100 HB, creano da un lato problemi di gestibilità nelle armi e dall’altro una efficacia reale nella sua balistica venatoria non superiore ai 30/32 metri effettivi.
Anche il rame, recentemente collaudato è adatto e pare una soluzione molto efficace, con risultati che lasciano ben sperare sul piano balistico, realizzabile in pallini di ottima sfericità e media durezza (50/60 HB) con densità di circa 9,0/9,1 gr./cmc risulta adeguato balisticamente quasi quanto il piombo, ed efficace fino ai 40 metri. Ha un costo superiore al ferro e minore delle leghe col tungsteno.
Proprio questo materiale, denso, raro ma balisticamente eccellente, fin qui l’ha fatta da padrone incontrastato, le leghe con tungsteno, ottime balisticamente, piuttosto dure per circa 100 HB, ma tollerabili nei nuovi fucili e canne.
Con densità variabili tra 12 e 18 gr./cmc, pallini producibili con ormai ottima sfericità in dimensioni tra 4,5 e 2,0 mm. è una sostanza eccellente per la caccia, peraltro non servono pallini molto grossi essendo molto penetrante e con diametri di compresi tra 2,5/3,3 mm.
Si caccia tutto, fino alle oche maggiori; certo un materiale costoso che alza il prezzo delle cartucce, ma il “top” sul piano balistico per la sua formidabile portata.
Rimane il bismuto, un altro metallo tenero e raro, vicino al piombo in quanto a consistenza, con densità 9,7 gr/cmc e durezza modesta, finora molto fragile e quindi facilmente frammentabile, tuttavia gli studi recenti lo hanno visto molto migliorato infatti in fase deflagrativa iniziale abbiamo oggi meno pallini frammentati, è una gran bella speranza essendo utilizzabile esattamente come il piombo senza armi e canne o borre speciali... il solo limite è un costo elevato.
Alla base delle considerazioni fatte dai tecnici B&P sui vari materiali, balisticamente sperimentati a fondo e verificati tutti soprattutto a caccia, l’idea interessante era stata trovare una soluzione per creare una buona balistica terminale con un prezzo accettabile.
Unendo i due materiali di prezzo minore, in una sola cartuccia. L’idea, come si è visto dall’uscita della Mygra Anatra cal. 12, era stata abbinare nella stessa cartuccia pallini di ferro e rame, in parti numericamente uguali.
La strategia è evidente anche ai meno esperti, unendo metà pallini in rame si migliora la resa del ferro perché la cartuccia spiccherà di una maggiore penetrazione, oltre i fatidici 32/33 metri, rendendola ottimale fin verso i 40 metri… per spuntare una performance se non identica, almeno paragonabile a quella dei pallini in piombo.
La linea Mygra, a cui appartiene Anatra, ha subito una riprogettazione del packaging, recuperando in parte filosofie ed elementi già presenti su alcune linee di prodotto o prodotti speciali, distintivi del brand B&P.
A questo si è affiancata la ricerca di una grafica ed un codice di comunicazione che permettessero a livello mondiale di rendere il brand sempre più riconoscibile rispetto al suo segmento di riferimento e allo stesso tempo di facile comprensione da parte dell’utente finale, creando con quest’ultimo un «rapporto» diretto e guidarlo nella scelta del prodotto.
La linea Mygra è una collezione speciale, dove ogni prodotto è dedicato ad una precisa tipologia di caccia. Per questo ogni cartuccia di questa gamma, incarna un’esperienza unica, disegnata su misura per coloro che la sceglieranno.
Le nuove scatole riportano sul lato il concetto dello spaccato della cartuccia e una descrizione di tutti gli elementi come compongono il prodotto.
I due pallini sono stati abbinati seguendo una precisa disposizione, chiaramente per evitare collisioni in traiettoria tra le due masse, si è posto il rame davanti al ferro, le due diverse velocità residue impediscono così che ci sia un impatto tra le due colonne.
In quanto ai pallini, abbiamo scelto nei due materiali, pesi unitari identici e quindi per la loro diversa densità con dimensioni appena diverse ma simili, il pallino in ferro (zincato antiossido) è del n. 3 (3,3 millimetri) e quello di rame del n. 4 (3,1 millimetri). Entrambi pesano esattamente quanto un pallino di piombo n. 5 (2,9 millimetri) ovvero circa 0,142 grammi per unità, con differenze minime.
Il metodo di caricamento del doppio strato è quello già adottato col rame nelle nostre Dual Shock. Infatti la carica dei pallini è stata divisa in modo ordinato nella cartuccia; dentro alla borra Steel pretagliata, la Steel 28 del calibro 20, abbiamo collocato il rame davanti ed il ferro, peraltro più duro sul fondo del bicchierino.
In questo modo, il rame che ha densità 9,1 gr/cmc, maggiore rispetto al ferro che ha solo 7,8 gr/cmc, appena lo sciame esce dalla volata della canna manterrà una velocità residua maggiore creando uno sciame lungo in cui i pallini non si urteranno mai evitando impatti mantenendo ottimale la loro concentrazione nelle rosate.
Come accade nel calibro 12, abbiamo un vantaggio di riflesso sul ferro, il pallino posteriore meno denso infatti avendo il rame in testa allo sciame della rosata, incontrerà un attrito minore con l’aria proprio nei primi metri della traiettoria, spuntando un pugno di metri in più di velocità residua
La Mygra Anatra è una cartuccia 20 Magnum quindi in bossolo 20/76 e si avvantaggia della maggiore quantità di moto concessa dalla CIP alle magnum.
In breve possiamo sfruttare appieno il vantaggio della velocità e lanciare la nostra massa promiscua di pallini a 420 m/s, con effetti lesivi ed una balistica terminale positivamente efficace quasi a livello di una normale carica da 28 grammi in piombo.
Il propellente è una speciale polvere molto lenta e tagliata su misura per questa cartuccia, quindi un propellente decisamente progressivo, balisticamente perfetto nel magnum e nell'abbinamento tra borra steel e pallino duro in ferro/rame.
La forte progressione di accelerazione che dà questa speciale polvere limita molto i fattori abituali di disturbo per le rosate quindi mostra un riflesso positivo sulla concentrazione e regolarità delle rosate.
Le rosate verificate alla placca nel balipedio B&P sui primi prototipi sono decisamente buone ed interessanti considerando che il calibro 20 paga solitamente una pesante penalizzazione in questo genere di munizioni, buono il lavoro della borra Steel 28 che contiene e protegge tutta la colonna dei due tipi di sfere metalliche.
I pallini nella carica di 30 grammi sono suddivisi in 17 grammi di ferro zincato e 13 grammi di rame.
Complessivamente sono circa in totale 210 pallini, stessa quantità numerica di una cartuccia con 30 grammi di pallini in piombo n. 5 (2,9 mm.).
La prova di rosata eseguita sui prototipi ha dato risultati soddisfacenti per densità e distribuzione ma torneremo ad eseguire il controllo in modo più preciso e dettagliato non appena usciranno dalla produzione le primissime scatole della nuova cartuccia.
Siamo rimasti obiettivamente molto soddisfatti dei risultati, la cartuccia pare avere una buona valenza balistica quindi come sempre non resta che la prova a caccia, per sapere se anche questa Mygra Anatra nel calibro cadetto ci darà, ragione e soddisfazione.