Hunting Spot: il posto giusto per vivere la tua passione!

Una guida utile per iniziare ad andare a caccia

Scritto da Gianluca Garolini | 3-ott-2017 11.40.46

Iniziare ad andare a caccia non è una passeggiata. Nella maggior parte dei casi è una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, di padre in figlio.

L’attività venatoria è una filosofia di vita, la passione per la caccia è spesso nel bagaglio culturale e nella sensibilità delle persone fin dall’infanzia. Non di rado, unite alla passione, troviamo un profondo rispetto per gli animali e per la Natura.

Non ha importanza quali siano stati i primi passi che ci hanno fatto diventare seguaci di Artemide, può essere stata una cacciata alla lepre con i cani da seguita oppure la caccia in valle o l’avvincente appostamento al capanno con gli uccelli canori da richiamo. E’ certo che una volta acceso, il fuoco di Diana lo rimarrà per tutta la vita.

Come puoi immaginare, ci sono diversi passaggi da seguire per iniziare ad andare a caccia, nel prosieguo di questo articolo, per cacciatori alle prime armi, ti fornirò delle linee guida per iniziare la tua avventura nel mondo della caccia!


Quali sono gli iter da seguire?

Un consiglio che mi sento di darti fin da subito è quello di iniziare a frequentare cacciatori del tuo paese per entrare fin dall’inizio nel mondo della caccia. Iniziare ad andare a caccia è uno stile di vita, che si decide di intraprendere, e che non fa parte della sensibilità di tutte le persone. Se non dovessi trovare una persona che ti possa indicare come iniziare, ti consiglio di rivolgerti ad un’associazione venatoria, che certamente ti saprà consigliare ed indirizzare.

Supponiamo che tu voglia andare a caccia e sia deciso ad intraprendere l’iter burocratico necessario… da dove devi iniziare?

Il porto d’armi

Il documento necessario per cacciare in Italia, è il porto d’armi ad uso di caccia. Anticipiamo che il porto d’armi esiste diversificato per tre diversi scopi:

  • Difesa personale
  • Uso sportivo
  • Uso venatorio

In base al tipo di porto d’armi che si richiede, ci saranno delle precise regolamentazioni da rispettare. Ad esempio, nel nostro caso il porto d’armi per uso venatorio autorizza al porto delle armi da caccia sul territorio, esclusivamente nei periodi della stagione venatoria e nelle zone consentite.

Il primo passo necessario per ottenere il porto d’armi ad uso venatorio è l’iscrizione ad una sezione nazionale del TSN (Tiro a Segno Nazionale) e l’ottenimento del Diploma di Abilitazione al Maneggio delle Armi, dopo aver effettuato un corso pratico teorico e superato una prova di tiro.

Il secondo passaggio consiste nella frequentazione dei corsi per l’abilitazione all’esercizio venatorio (consulta le associazione venatorie), il superamento dell’esame relativo organizzato dall’Ente Regione e l’ottenimento del conseguente certificato.

 

 

Il terzo passo prevede la richiesta di rilascio del titolo di porto d’armi, alla Questura o Commissariato di P.S. (Pubblica Sicurezza). L’istanza di rilascio del titolo richiede una domanda redatta in carta bollata e come allegati i sopracitato Diploma di Abilitazione al Maneggio delle Armi, Certificato di Abilitazione all’esercizio venatorio, una doppia certificazione medica (certificato anamnestico e certificato ASL), autocertificazione di residenza e stato di famiglia, legalizzazione di fotografia, un versamento da effettuarsi alla tesoreria di Stato locale pari all’importo del costo del libretto (€ 1,27), il versamento di € 173,16 alle Concessioni governative dello Stato su cc 8003, quindi una foto tessera ed una marca da bollo da € 16,00.

Appena entrato in possesso del titolo di porto d’armi ad uso venatorio, rimarrà da chiedere l’accesso agli ambiti territoriali di caccia (ATC) della propria zona, nonché effettuare il versamento di concessione regionale (€ 66,62), ed infine stipulare una polizza assicurativa venatoria (presso le associazioni venatorie).


Custodia, detenzione, porto e trasporto delle armi

Il porto d’armi che abbiamo ottenuto ci consente alcune facoltà previste dalla legge:

  • Acquisto delle armi e munizioni;
  • Detenzione e custodia presso la propria residenza;
  • Trasporto sul territorio nazionale;
  • Utilizzo presso gli impianti di tiro a volo;
  • Porto delle armi da caccia durante l’esercizio venatorio.

L’acquisto delle armi può avvenire presso un’armeria o presso privati. In entrambi i casi dovremo esibire il titolo e ottenere un documento di cessione dell’arma/armi da presentare ai carabinieri o al comando di PS di zona. Le munizioni si acquistano presso le armerie o i campi di tiro a volo autorizzati. I limiti di legge vigenti sono di 1.000 cartucce da caccia senza denuncia e 1.500 cartucce con denuncia. Mentre tutte le munizioni a palla dovranno essere denunciate singolarmente per calibro.

 

 

La detenzione delle armi nella propria residenza deve escludere che minori o persone non esperte possano aver accesso alle stesse. A tal fine, è consigliabile detenere le armi in armadietti metallici di sicurezza chiusi con serrature a doppia mappa.

Il trasporto delle armi si concretizza ogni volta che si debba raggiungere un campo di tiro, una località di caccia o anche una località di villeggiatura. Il trasporto prevede che le armi spostate dalla propria residenza siano tassativamente scariche e chiuse in fondine o valigette. Le munizioni vanno trasportate in contenitori separati.

Il titolo di porto d’armi ad uso venatorio prevede di poter utilizzare le armi da caccia presso gli impianti di tiro a volo o le sezioni nazionali del tiro a segno. Il fine primario del titolo di porto d’armi ad uso venatorio è la licenza di circolare armati e con il fucile carico nelle zone di caccia durante la stagione venatoria. Il raggiungimento delle zone di caccia e di ritorno da esse prevede invece il semplice “trasporto” dell’arma.


Documenti relativi alle armi:

  • Denuncia detenzione: dichiarazione dettagliata di detenzione delle armi e munizioni, presentata e controfirmata dal Comando Carabinieri o Ente di PS di zona;
  • Documento di cessione: certificato da presentare all’Ente presso cui sono denunciate le armi, quando si cedono una o più armi ad armerie o privati;
  • Nulla osta all’acquisto: certificato che autorizza l’acquisto di armi da fuoco e munizioni, e il loro trasporto fino al domicilio. La durata è limitata al solo tempo necessario per l’acquisto ed il trasporto dell’arma alla residenza;
  • Licenza per collezione: consente la detenzione di armi comuni da sparo, corte o lunghe, detenute in regime “di collezione”, quindi prive delle relative munizioni. Le armi in collezione, non possono essere spostate dal luogo di detenzione senza preavviso ed autorizzazione dell’Ente che ha rilasciato il titolo. La sua durata è permanente e non è soggetta a rinnovi annuali o periodici;
  • Carta Europea: certificato che consente la movimentazione internazionale delle armi da caccia e da tiro all’interno dei Paesi dell’Unione Europea. La sua validità è collegata al titolo di porto d’armi ma ha durata di soli 5 anni;
  • Vidimazione carta di riconoscimento: certificato valido per il trasporto dalle sezioni di tiro al luogo della detenzione (e viceversa).


Iscrizione agli ambiti territoriali di caccia (ATC)

Gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) sono delle aree delimitate nei territori provinciali gestite da un Comitato di Gestione che ne regola e attua la gestione della fauna e dell’attività venatoria nel territorio libero di caccia. Ogni cacciatore ha diritto all’iscrizione ad almeno un ATC che viene classificato come ATC di residenza venatoria. È possibile iscriversi a più ATC oltre a quello di residenza. I principali compiti degli ATC sono:

  • La gestione della fauna e il ripopolamento;
  • L’organizzazione dell’attività venatoria;
  • Partecipare al piano faunistico e venatorio provinciale;
  • Stabilire modalità di partecipazione dei cacciatori all’ATC;
  • Programmare gli interventi di gestione faunistica.

L’iscrizione tramite quota annuale all’ACT permette di ottenere il tesserino venatorio, valido in tutto il territorio nazionale e rilasciato dal comune di residenza. Serve a controllare la quantità dei prelievi venatori e pertanto deve essere riconsegnato entro i termini stabiliti al Comune di residenza o al comune che lo ha rilasciato.

 

Quali sono le principali associazioni venatorie in Italia?

Le associazioni venatorie in Italia riconosciute per iniziare ad andare a caccia sono principalmente sette:

  • FIdC: Federazione Italiana della Caccia;
  • ANUU: Associazione dei Migratoristi Italiani per la conservazione dell’ambiente naturale;
  • ANLC: Associazione Nazionale Libera Caccia;
  • Enalcaccia: Unione Nazionale Enalcaccia Pesca e Tiro;
  • Arci Caccia;
  • Italcaccia: Associazione Italiana della Caccia;
  • EPS: Ente Produttori Selvaggina.

Per essere riconosciute a livello nazionale, le associazioni devono rispondere a determinati requisiti come:

  • Avere finalità formative, ricreative e tecnico-venatorie;
  • Disporre di un ordinamento democratico;
  • Possedere una stabile organizzazione a carattere nazionale avente collegamenti con organi periferici;
  • Dimostrare di avere un numero di iscritti non inferiore ad un quindicesimo del totale dei cacciatori calcolato dall’Istituto nazionale di statistica.


 

 

Prima di andare a caccia allenati al poligono

Ho visto giovani cacciatori andare letteralmente in crisi alla loro prima uscita e sbagliare tiri apparentemente molto facili. Ma li capisco e so che ci saranno passati anche cacciatori più esperti. Alle prime uscite è veramente difficile controllare e gestire le emozioni e la scarica di adrenalina che ci regala la caccia. Tutto diventa più difficile; reagire all’avvistamento del selvatico, imbracciare, mirare e sparare. Gesti che magari abbiamo ripetuto con tranquillità in allenamento o a casa diventano improvvisamente molto più difficili del previsto.

 

 

Per questo è fondamentale prima di uscire a caccia allenarsi a sparare in modo da limitare gli effetti dell’emozione che si proverà a caccia. Il modo migliore per farlo è recarsi in un tiro a volo e ripetere tutti i gesti che dovremo fare a caccia come imbracciare in velocità, puntare un bersaglio al lato o al fianco, caricare e scaricare il fucile e infine sparare su dei bersagli. In questo casa la disciplina ideale è quella del Compak Sporting dove i bersagli simulano le traiettorie dei selvatici più “famosi” e le tecniche di sparo sono praticamente le stesse di quelle adottate in situazioni di caccia reali.


Programma tutti gli iter da seguire in base al calendario venatorio

Il calendario venatorio, come forse saprai già, indica ogni anno quando e dove è possibile andare a caccia nelle varie Regioni. Oltre all’inizio e la fine della stagione venatoria sono anche segnalate le modalità di caccia, i regolamenti e le specie cacciabili.

Dovrebbe essere generalmente emanato dalle singole Regioni tra Aprile-Giugno.

Dato che, a causa di tutti gli iter burocratici da seguire, iniziare ad andare a caccia può richiedere diverso tempo il consiglio è di iniziare le procedure per ottenere la licenza al termine della stagione (Gennaio-Febbraio). In questo modo riuscirai a prepararti al meglio per la prossima stagione.

Avrai a disposizione mesi preziosi per conoscere altri cacciatori, scegliere con cura la tua attrezzatura e familiarizzare con il tuo fucile senza perdere nemmeno un giorno di caccia!