Il tiro a volo è uno sport completo che richiede una perfetta preparazione fisica e mentale del tiratore e per questo è in grado di regalare emozioni e sensazioni uniche.
Infatti colpire il piattello e vederlo diventare una nuvola di fumo, è solo il punto di arrivo di un lungo lavoro di preparazione e di allenamento.
Purtroppo in Italia viene ancora data scarsa attenzione a questo sport e capita frequentemente che appassionati del tiro a volo rinuncino perché non sanno da dove iniziare.
Quali sono le discipline? Cosa mi serve per praticarlo? Dove si pratica?
Quanto costa?
Sono solo alcune delle tante domande che restano senza risposta.
Cerchiamo allora di rispondere assieme!
Se parliamo di tiro a volo ci riferiamo a quell’attività svolta rigorosamente all’aria aperta che consiste nello sparare a bersagli d’argilla di diverso colore, che dovrebbero avere un diametro di 110 mm ed un peso massimo di 110 gr, con fucili a canna liscia.
L’età minima per praticarlo secondo normative Fitav è di 6 anni per attività didattiche mentre di 13 anni per competere agonisticamente.
Le più note discipline del tiro a volo sono quelle olimpiche ovvero quelle che più frequentemente ci capita di vedere in televisione.
Questa specialità è la prima nata nell’ambito del tiro a volo. Nella fossa olimpica i tiratori sparano dietro una linea di tiro rettilinea suddivisa in cinque pedane di tiro.
I piattelli vengono lanciati da apposite macchine posizionate a circa 15 metri dai tiratori e nascoste in una fossa, da qui deriva il nome Fossa Olimpica.
Si spara con fucili sovrapposti a canna liscia e i piattelli vengono lanciati in aria solo dopo il segnale del tiratore.
Ad ogni pedana sono assegnate tre diverse macchine lancia piattelli quindi i tiratori non possono mirare preventivamente non sapendo da quale macchina uscirà il piattello.
I campi di fossa olimpica e skeet al Tiro a Volo Valle Aniene.
La difficoltà principale di questa prima disciplina, consiste appunto nel fatto che il tiratore, pur conoscendo il tempo di uscita del piattello, deve tenere in considerazione tre elementi: direzione, traiettoria e altezza.
Inoltre, nel caso desideri iniziare questa specialità è necessario comprendere ed apprendere come ci si muove correttamente sulla pedana.
Per un comportamento corretto si intende il rispetto dei tempi di caricamento del fucile, e sbossolamento dopo lo sparo; infatti per l’elevato grado di concentrazione necessario in questa disciplina si devono evitare atteggiamenti e movimenti che possano disturbare gli altri concorrenti.
Le origini di questa particolare specialità sono Made In Usa. A differenza del Trap aumenta il numero di pedane (8) e sono posizionate in un semicerchio con un raggio di 19,20 metri. Alle estremità vengono quindi posizionate le macchine lanciapiattelli, quella di sinistra è chiamata “pull” quella di destra “mark”.
Anche in questo caso si spara con fucili sovrapposti a canna liscia. I tiratori hanno due colpi per frantumare il piattello, sui bersagli singoli, ed un solo colpo per bersaglio, nei doppietti.
Il tiratore attende il piattello con il fucile non imbracciato e conoscendo l’altezza e la direzione dei piattelli dei vari lanci sulle diverse pedane, orienta di volta in volta le canne in direzioni che facilitino lo sparo.
Il continuo cambio di pedana costringe il tiratore a sparare con angoli, direzioni e distanze, di volta in volta diversi. Dopo la chiamata del piattello, a differenza delle altre specialità, i tempi di sgancio del bersaglio possono variare da zero a tre secondi.
La disciplina più recente delle tre con la prima comparsa internazionale negli anni 90. Molto simile al Trap ma si differenzia da quest’ultimo dato che vengono lanciati due piattelli da colpire con due colpi.
Nel caso del Double Trap, le macchine lanciapiattelli sono tre per ogni pedana e le possibili combinazioni sono già stabilite in precedenza secondo il programma scelto.
I lanci vengono già stabiliti con un raggio di trenta gradi sul piano orizzontale e la loro altezza è variabile: da tre metri a tre metri e mezzo per una distanza dalla fossa di dieci metri.
Come avrai capito la difficoltà di questa disciplina sta nel fatto di dover colpire obbligatoriamente i due piattelli con soli due colpi. Anche in questo caso si spara con fucili sovrapposti a canna liscia.
Conosciuto a livello internazionale come Sporting, nel percorso caccia si spara sempre a dei piattelli che simulano il volo, la corsa e comunque la traiettoria dei vari tipi di selvaggina.
Pertanto le modalità di tiro sono molto simili a quelle della pratica venatoria.
Inoltre nel percorso di caccia, in versione itinerante, i tiratori si muovono su un tragitto, immerso in uno scenario naturale dove sono disposte le varie macchine lanciapiattelli.
Sicuramente è un’attività più di movimento rispetto alle discipline olimpiche e può essere un ottimo allenamento per l’attività venatoria.
Un piattello lepre "particolare". Nel video vengono usati speciali piattelli esplosivi.
In ogni postazione infatti le macchine lanciano piattelli a velocità e traiettorie diverse tra di loro e contraddistinte dalla tipologia di selvatico di cui riproducono il movimento.
E’ la disciplina ideale per neo-cacciatori e/o neo-tiratori che desiderino anche provare la caccia perché possono essere utilizzate diverse tipologie di fucile a canna liscia come sovrapposti, semiautomatici e doppiette.
Le uniche limitazioni sono relative alle gare dove possono esserci regole precise riguardo calibri e grammature.
Iniziamo dal fatto che il tiro a volo può essere praticato solo in campi organizzati a tale scopo e quindi per potervi accedere ed essere in regola per la legge occorre:
A questo punto potrai dedicarti alla scelta del fucile, cartucce e dell’attrezzatura necessaria.
Quando si parla di iniziare il tiro a volo il primo pensiero va subito a quale fucile acquistare o quale sia il migliore, nel nostro caso, per iniziare.
Ma se sei agli inizi ricorda che non è il fucile che fa la differenza.
Soprattutto perché in commercio, esistono dei fucili professionali e quindi molto costosi, pensati specificatamente per ogni disciplina. Tuttavia per fare una scelta del genere dovresti prima trovare la tua disciplina ideale.
Acquistare agli inizi un fucile troppo specifico potrebbe limitare le tue potenzialità!
Il suggerimento è quello di orientarsi verso un buon sovrapposto calibro 12, con monogrillo ed estrattori automatici, che ti permetterà di praticare agli inizi qualsiasi disciplina; dal Trap allo Sporting.
Un fucile molto versatile che ti permetterà inoltre di passare alla caccia al tiro con relativa facilità cambiando eventualmente strozzatori e cartucce.
L’importante è che il fucile sia adattato alle tue caratteristiche fisiche e di imbracciatura, il calcio deve adattarsi perfettamente e sarà molto spesso necessario farlo allineare ed adattare da un bravo calcista.
Se vuoi saperne di più potresti leggere questo articolo dove parleremo di quali sono i migliori fucili per il tiro al piattello, sopratutto se si è agli inizi.
Per quanto riguarda l’argomento cartucce, la grammatura può oscillare tra i 24 ed i 28 gr. a seconda della categoria di appartenenza. Il numero del pallino convenzionalmente più utilizzato è il 7 e ½ (pallini con diametro di 2.4 mm), buoni risultati si ottengono anche col n.8 (diametro pallini da 2.3 mm).
Se sei agli inizi cartucce da 24 gr. andranno benissimo anche perché hanno in genere un minore rinculo allo sparo rispetto alle altre grammature.
Come tutti gli sport anche nel tiro a volo è importante curare il proprio abbigliamento tecnico. Sembrano delle piccole sottigliezze ma puoi essere certo che faranno la differenza quando si tratta di centrare un piattello a 25 metri di distanza.
Un paio di cuffie o dei tappi antirumore sono indispensabili per due principali motivi. Il motivo principale è la perfetta protezione dell’udito durante le lunghe sequenze di tiro tipiche di queste discipline.
Poiché qualsiasi disciplina del tiro a volo richiede la massima concentrazione del tiratore, è necessario che questi non venga disturbato continuamente dall’intensità degli spari.
Inoltre dato che durante gli allenamenti e le gare diversi tiratori sparano simultaneamente e in successione, è necessario indossare cuffie e protezioni per tutto il tempo che si permane in pedana, al fine di proteggere l’udito anche quando sparano altri tiratori.
Gli occhiali da tiro sono spesso un accessorio sottovalutato ma hanno un’importanza fondamentale per i tiratori. Per prima cosa dato che si tratta di un’attività all’aperto gli occhiali da tiro sono concepiti per proteggere il tiratore da elementi naturali come vento o riverberi del sole.
Inoltre, gli occhiali da tiro hanno lenti con speciali tonalità di colore che servono ad aumentare il contrasto tra il bersaglio e lo sfondo e far quindi risaltare maggiormente la sagoma del piattello.
Alcuni modelli, dotati di protezioni laterali, oltre ad una protezione fisica degli occhi, aiutano aiutano i tiratori a rimanere concentrati sul tiro.
Sicuramente li avrai visti indossati dagli atleti professionisti ma anche i tiratori amatoriali dovrebbero sempre indossarne uno in pedana. Il gilet da tiro ti permetterà di trasportare agevolmente in pedana le cartucce ed eventuali accessori da disporre nelle ampie tasche laterali che, nei modelli più professionali, possono essere spostate in base alle “misure fisiche” del tiratore.
Il gilet da tiro ha lo scopo di facilitare tutti i gesti ripetitivi, come prelevare le cartucce per caricare l’arma; in questo modo la gestualità diventa più facile e non disturba la concentrazione nelle fasi che precedono il tiro.
Quasi tutti i gilet dispongono nella zona di appoggio del fucile di leggere imbottiture in materiale antiscivolo, che aiutano ad assorbire il rinculo del fucile e a mantenerlo stabile e fermo durante le fasi di puntamento.
Come per qualsiasi altro sport viene spontaneo chiedersi quanto costi praticarlo e quali siano le spese da sostenere.
Nel caso del tiro a volo l’entità dell’impegno economico iniziale sarà legato soprattutto alla marca/tipologia di fucile scelto ed agli altri elementi del corredo necessari.
Per permetterti di avere una prima stima abbiamo quindi selezionato una media dei prezzi per acquistare fucili ed equipaggiamento di buona qualità tale da permetterti diversi anni di attività senza ulteriori spese.
Oltre a questi costi bisogna considerare alcuni costi variabili dovuti soprattutto alle cartucce.
Il consiglio è di utilizzare cartucce di buona marca anche se economiche in allenamento e cartucce da competizione di ottima qualità per le gare.
Ora viene il difficile!
Le prime volte in pedana possono essere emotivamente molto impegnative con piattelli che, con grande disappunto, volano via indenni e lo “0” che non si riesce a schiodare dal tabellone.
Da cosa può dipendere?
Per rompere un buon numero di piattelli non c’è altra soluzione. Bisogna dedicare ore e giorni ad allenarsi e prendere confidenza con il proprio fucile.
Un consiglio sempre valido è avere l’umiltà di chiedere ai più esperti e farti aiutare a individuare gli errori che commetti. Così potrai comprendere più facilmente dove hai sbagliato, correggere le imperfezioni e migliorare più velocemente.
Prima o poi qualcuno ti dirà: i piattelli si rompono con i piedi! La posizione è fondamentale per facilitare e rendere naturale il puntamento del fucile sul bersaglio.
Per i destri, il piede sinistro è avanti, leggermente piegato verso destra mentre il piede destro resta indietro quasi in modo orizzontale.
In pedana con Riccardo Filippelli, medaglia d'oro alla ISSF World Cup di Nuova Delhi 2017.
La postura deve essere armonica e mai forzata, il segreto sta nel bilanciare il peso, trovare un certo bilanciamento su entrambe le gambe con preponderanza del peso del corpo su quella sinistra, affinché il rinculo del fucile non causi uno sbilanciamento all’indietro di tutto il corpo.
Questa posizione inoltre facilita la rotazione del busto e quindi il movimento di Swing che ci permette di raggiungere agevolmente anche i piattelli più angolati. Il concetto ovviamente è da intendersi al contrario se sei mancino.
Un tiratore inizia a concentrarsi sul bersaglio dal momento in cui effettua la chiamata.
Nel momento del “pull” il tiratore deve essere concentrato per intercettare e raggiungere immediatamente la sagoma del piattello con la linea di mira, la bindella del fucile.
Individuata la scia arancione del bersaglio, il movimento del busto e delle braccia deve portare la linea di mira del fucile a raggiungere e sopravanzare il piattello premendo contemporaneamente il grilletto.
In pedana è fondamentale rimanere immobili sulla chiamata e muovere il fucile sulla traiettoria del bersaglio, solo quando questo appare nettamente, in contrasto con lo sfondo.
Molti tiratori alle prime armi, per l’emozione, tendono a muoversi troppo presto, rimanendo poi spiazzati nel momento del tiro.
Un altro errore ricorrente, tra i principianti, è quello di rincorrere il bersaglio con un movimento eccessivamente impulsivo; il bersaglio deve invece essere individuato visivamente, quindi seguito, allineato ed anticipato con un movimento molto dolce e graduale del busto e quindi del fucile.
Cosa succede se non lo fai?
Guarda questo video dove il campione di moto Valentino Rossi commette alcuni degli errori più tipici dei principianti e viene corretto dal tiratore Olimpico Nasser Al Attiyah!
Per scoprire se stiamo facendo le cose nel modo corretto, possiamo chiedere ad un tiratore più esperto di osservarci e scoprire quali siano i nostri difetti. Dall’esterno è infatti molto più semplice accorgersi di eventuali errori nel puntamento o nell’atteggiamento di attesa del bersaglio.
In conclusione, scoperti gli errori che commettiamo nelle nostre prime volte in pedana, sarà per noi molto più facile lavorare moltissimo su piccoli dettagli e migliorare fino ad ottenere un buon rendimento e punteggi soddisfacenti.
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Photos Credits: www.tavaniene.it