Avere un cane da caccia non vuol dire semplicemente possedere materialmente un cane, vuol dire molto di più.
Vuol dire sceglierlo, avere affinità, fiducia, sintonia e molto molto altro ancora. Ecco perché quando un cacciatore sceglie un cane da caccia non è detto sia una scelta casuale.
La mia razza prediletta sono i briquet griffon vendeen. E ci sono delle specifiche ragioni per questo. In primis perché da sempre li reputo una razza tenace, una razza che mi rappresenta e che mi piace anche morfologicamente parlando.
Si perché quando sono a caccia, devo essere sicuro che il mio ausiliare abbia ben chiaro il suo obiettivo, lo stesso che ho io: la caccia.
Al momento ne possiedo ben 15 esemplari che mi sono allevato negli anni, non perdendo mai la genetica di alcuni per poterla assicurare ai discendenti.
La mia caccia preferita è quella al cinghiale e i briquet griffon vendeen sono nati per questo, sono bravi, insistenti e hanno delle voci inconfondibili e riconoscibili tra 1000 altre.
La cosa fondamentale nel rapporto con loro e che è bene instaurare sin da subito, è il rispetto. Loro devono sapere che tu sei il loro conduttore.
L’addestramento inizia fin da cuccioli e svolge la funzione fondamentale in tutto questo. Io inizio a intensificarlo a ridosso dell’anno di età.
In questa prima fase è importantissimo il collegamento tra cane e conduttore, il cane deve capire che tu sei il capobranco in quel momento. Il legame di fiducia e sintonia che si crea già dai primi giorni è davvero indispensabile.
L’addestramento procede solitamente fino a quando il cane si reputa completo nelle 4 fasi. In media posso dire di addestrarli per 2 anni in situazioni di buona presenza di selvatici. Quindi intorno al terzo, quarto anno di età il cane deve essere pronto.
Come si può facilmente immaginare, non tutti i cani hanno le stesse potenzialità e doti, e occorre entrarci in sintonia per capire le loro caratteristiche venatorie e valutare chi è più portato ad essere il tuo compagno.
Le uscite, per la confidenza sul campo, dovranno essere graduali, incrementando di volta in volta le attività che il cane dovrà affrontare simulando l’azione di caccia. Si possono svolgere sia in recinto o a terreno libero in base al calendario venatorio, io preferisco la seconda opzione perché si porta al cane nella condizione perfetta per andare a caccia.
Quando si riesce a portare il cane nella condizione ottimale per le 4 fasi di cerca, accostamento, abbaio e seguita sarete pronti per vivere le più emozionanti giornate di caccia.
Può sembrare semplice, in realtà è un lavoro duro e costante ma che ripaga sempre, perché i loro occhi non possono mentire, quando si avvicina la stagione di caccia sono loro i primi che non vedono l’ora di partire.