Mi è capitato più volte di dover rispondere a questa domanda di giovani aspiranti cacciatori e purtroppo la risposta non è sempre così semplice.
Questo perché la scelta del primo fucile da caccia non è guidata solo da aspetti puramente tecnici e dal prezzo ma anche da fattori emotivi che spesso ci sforziamo di contestualizzare e confermare nei soli dati tecnici dell’arma.
Poi magari una volta acquistato e dopo averlo utilizzato ci rendiamo conto che non è la caccia che vorremmo fare, che non ci da quelle sensazioni che ci aspettavamo di provare.
Pertanto non ti indicherò un modello a discapito di altri ma mi limiterò per ora a consigliarti come scegliere il fucile da caccia più adatto alle tue esigenze.
Per fucile tuttofare intendo un fucile che ti permetta, almeno agli inizi, di praticare differenti tipologie di caccia, dalla stanziale a quella di valle fino alla caccia alla selvaggina di grossa mole.
Un primo fucile da caccia estremamente versatile ti permetterà di scoprire facilmente qual è la tua tipologia di caccia preferita, ma soprattutto cacciando con lo stesso fucile imparerai a conoscerlo a fondo in differenti situazioni e a creare un rapporto di fiducia e soddisfazione nell’utilizzarlo.
Per qualsiasi cacciatore neofita è fondamentale sentirsi bene con la sua prima arma e per farlo è necessario “sperimentare”.
Il Browning Auto 5 è un ottimo semi-automatico "tuttocaccia" in calibro 12. Ideale per chi è agli inizi.
L’errore comune di molti cacciatori “alle prime armi” è proprio quello di focalizzarsi su qual è il miglior fucile considerando prezzo e caratteristiche tecniche dimenticandosi che il fine ultimo è quello di regalarci soddisfazioni ed emozioni in ogni uscita che andremo a fare.
Le parole d’ordine per scegliere il tuo primo fucile da caccia sono quindi versatilità e semplicità. Il prezzo lo lascerei in secondo piano dato che l’offerta di fucili a canna liscia è molto ampia e potrai trovare facilmente la soluzione ideale.
Indiscutibilmente, il calibro 12 rappresenta per numerosi e svariati motivi la scelta più vantaggiosa, andiamo a vederne il perché.
Molti definiscono il calibro 12 la scelta ideale per chi si avvicina per la prima volta al mondo della caccia. Si tratta del calibro più diffuso quindi sarà molto più semplice trovare l’arma ideale, magari anche usata, e avere un’ampia scelta riguardo le cartucce.
Considerando le caratteristiche tecniche il calibro 12 assicura potenza, precisione e rosate generose che aiutano a centrare il bersaglio. Inoltre è possibile caricare, quando serve, cariche di piombo leggermente superiori.
Il problema può essere dovuto alla sua pesantezza che può essere uno svantaggio importante in alcune tipologie di caccia come ad esempio quella vagante. Infine, molti cacciatori possono avere delle difficoltà nel successivo passaggio dal 12 a calibri più piccoli come il 20.
Ma non è detto che sia un problema, infatti molti cacciatori una volta scelto il 12 non hanno alcuna esigenza di cambiare calibro.
Per la sua maggiore leggerezza rispetto al 12 i fucili calibro 20 sono sempre stati preferiti dai cacciatori neofiti e dal mondo femminile. A differenza del calibro 12, la disponibilità e quindi la possibilità di scelta, è decisamente inferiore. Lo stesso si può dire per le munizioni, che inevitabilmente saranno reperibili in gamma e numerazioni decisamente più ridotte.
Balisticamente, il calibro 20 presenta una riduzione di portata pari a circa il 10% rispetto al calibro 12. Il calibro cadetto compensa però ampiamente questo svantaggio grazie alla sua leggerezza e maneggevolezza.
Di fatto, con un calibro 20 sarà possibile puntare, trovare il bersaglio e sparare molto più rapidamente che con un calibro 12. Questo di fatto annulla o riduce moltissimo la differenza di valenza balistica premessa.
Uno dei vantaggi principali e maggiormente tangibili del calibro 20 lo rileviamo nella consistente differenza di peso rispetto al calibro 12, spesso oltre 500/600 grammi. Appurato che sul piano balistico non abbiamo grosse variazioni di efficacia, con il calibro minore sarà possibile camminare anche in zone montane e cacciare in maggior confort nell’ambito di un’intera giornata.
L’ampia disponibilità di armi e munizioni calibro 20 Magnum, di fatto eguagliano oggi le grammature utilizzabili su un fucile calibro 12 standard e un moderno semiautomatico calibro 20 Magnum. Con entrambi sarà infatti possibile utilizzare fino a 38 grammi di piombo, con portate pressoché identiche.
Posso dirti subito che non esiste una risposta razionale per questa domanda. Infatti la scelta sarà molto soggettiva e determinata fondamentalmente dalle preferenze personali e dalla tipologia di caccia che intendi praticare.
In genere i fucili automatici, o per correttezza tecnica semi-automatici, sono più facilmente reperibili in armeria e possono essere personalizzati più facilmente cambiando canne e strozzature.
È inoltre estremamente più semplice adattare ed allineare il calcio di un semi-automatico di quanto sia possibile farlo su una doppietta o un sovrapposto.
Il principale vantaggio dei semi-automatici è senza dubbio la possibilità di disporre di un maggior numero di colpi senza dover ricaricare, fattore a volte determinante per alcune situazioni di caccia, come quella alla migratoria acquatica di terra o al cinghiale.
Il Beretta A 300 Outlander (in versione camo nella foto) è un altro semiautomatico molto sfruttabile in diverse tipologie di caccia. Dalla stanziale agli acquatici.
La doppietta e il sovrapposto, come tutte le armi basculanti, vantano una maggior sicurezza e facilità d’uso. Nel passaggio di ostacoli come fossati, siepi o recinzioni, la semplice apertura dell’arma determina una situazione sicura e di estremo comfort, pur permettendo un’immediata possibilità di sparare semplicemente richiudendola.
Nelle armi basculanti, è necessaria e fondamentale una scelta mirata ed attenta della lunghezza canne e delle strozzature in base alle tipologie di caccia. Le differenze tra le due armi sono minime e più che altro dovute all’esperienza di imbraccio e del brandeggio.
La doppietta ha un piano di mira molto ampio, per la disposizione delle canne, adatto a tiri rapidissimi di stoccata, particolarmente utile nella caccia in ambienti ristretti e boscati.
Tuttavia il sovrapposto ha una disposizione delle canne ottimale e più vantaggiosa per la stabilità in fase di rinculo. La canna inferiore o prima canna, quasi sempre in asse con il calcio e la cerniera del fucile, riduce notevolmente il rilevamento dell’arma allo sparo, permettendo un maggiore stabilità e celerità nei recuperi di seconda canna.
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