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Le tipologie di caccia più diffuse in Italia

Scritto da Federica Gozza | 3-ott-2017 11.46.14

Le tipologie di caccia in Italia sono davvero tante, si differenziano soprattutto per la specie e tipologia di selvatico che intendiamo cacciare.

Molto spesso mi è capitato di notare parecchia confusione circa l’argomento anche se, devo ammetterlo, per comprendere appieno la caccia occorre avere una certa dimestichezza che si acquisisce solo con il tempo.

Serve anche una certa flessibilità perché non essendo una scienza esatta possono esserci delle piccole varianti dettate dallo stile del cacciatore.

Ho cercato allora di raccontarti e descriverti quali sono le tipologie di caccia più diffuse in Italia. Spero che, dopo la lettura di questo articolo, avrai una visione più completa dell’argomento.

 

 

Caccia migratoria e caccia stanziale

La prima classificazione che si deve fare è tra caccia alla selvaggina migratoria e caccia alla selvaggina stanziale. Per stanziale si intendono i selvatici nati e cresciuti sulla zona di caccia e che risiedono stabilmente nello stesso luogo senza migrare. Per fare un esempio; fagiani, lepri, volpi, cinghiali etc…

In questo caso, quindi, le tipologie di caccia dipenderanno essenzialmente dalla selvaggina presente o introdotta in un determinato luogo. Le tipologie di caccia particolarmente diffuse in Italia sono:

  • La caccia al fagiano;
  • La caccia al cinghiale;
  • La caccia alla lepre;
  • La caccia alla starna/pernice.


Per
caccia alla migratoria ci si riferisce invece ai volatili che si ritrovano a passare in un determinato luogo per le loro migrazioni. Ci riferiamo in questo caso alla beccaccia, al tordo, alle allodole, alle pavoncelle, alla quaglia, alle tortore, ai colombacci e alle anatre.

In Italia la maggior parte delle migrazioni, si concentra nei mesi di Settembre, Ottobre e Novembre, per poi ripassare nei mesi primaverili quando la stagione venatoria è giunta alla conclusione.

Si tratta della tipologia di caccia ideale per chi è agli inizi dato che non richiede un’eccessiva preparazione, quanto piuttosto una buona conoscenza delle varie specie.

 

 

La caccia agli acquatici

Sebbene questa tipologia di caccia comprenda sia specie migratorie sia non è bene trattarla separatamente perché richiede tecniche di caccia molto differenti e anche equipaggiamenti e attrezzature dedicati.

In questo caso si vanno a prelevare selvatici che tendono a vivere e frequentare paludi, laghi, stagni, acquitrini e zone umide. La tipologia di caccia più diffusa è senza dubbio quella alle anatre come marzaiole, alzavole, germani, codoni e fischioni che può essere praticata in diverse modalità:

  • Caccia d’appostamento in capanno: In questi casi si spara da un appostamento fisso, il tradizionale capanno, dove si attende il passaggio delle anatre che vengono richiamate con degli appositi stampi o richiami. Si tratta di un appostamento fisso che quindi non verrà spostato nel corso dell’anno.

 

 

  • Caccia in botte: Per molti è la vera caccia agli acquatici, si chiama così perché ci si posiziona in una botte immersa in acqua perfettamente camuffata nell’ambiente circostante. Si attende quindi il passaggio delle anatre attirate tramite dei richiami. Anche in questo caso si tratta di un appostamento fisso, autorizzato per un luogo ben preciso.
  • Caccia con cane da ferma e al passo: La caccia agli acquatici può essere anche svolta con il cane da ferma con modalità molto simili ad altre tipologie di caccia, come ad esempio la caccia al fagiano. Il cane può essere indispensabile per far involare migratori più scaltri come ad esempio i beccaccini. Nella caccia al passo invece si caccia senza cane e si aspetta la stagione di passo degli uccelli (tra Novembre e Dicembre) che transitano verso sud.

Si tratta di una tipologia di caccia non sempre semplice che richiede una profonda conoscenza del luogo e delle abitudini del selvatico, per poter sfruttare al meglio richiami e attrezzature. 

 

 

È essenziale anche la presenza di un cane da riporto per riprendere i selvatici. Per questo sono sempre più diffuse le riserve di caccia in Italia e all’estero che provvedono ad organizzare battute di caccia per chiunque lo desideri.

 

 

Caccia alla selvaggina di grossa mole / ungulata

La selvaggina di media e grossa mole impone nella maggior parte dei casi scelte obbligate riguardo fucile e cartucce.

Soprattutto nel caso delle cartucce per canna liscia si dovranno utilizzare cartucce a palla in grado di abbattere selvatici più resistenti, come ad esempio il cinghiale.

Anche riguardo i calibri dei fucili i più consigliati sono il 12 e il 20 in grado di sparare palle più grandi con una maggiore velocità e potere d’arresto.

 

 

In Italia questa tipologia di caccia riguarda principalmente cinghiale, cervo, camoscio muflone, capriolo e daino, nei confronti dei quali è spesso obbligatorio l’utilizzo della canna rigata.

Le modalità di caccia possono essere molto differenti rispetto alla caccia di animali di mole più ridotta. Se intendi praticare principalmente questa tipologia di caccia è consigliabile acquistare una carabina con ottica di puntamento che ti permetterà di sparare con maggior precisione e a maggior distanza.

 

 

Le principali modalità di caccia

A prescindere dalla tipologia di selvaggina cacciata esistono infine delle particolari modalità di caccia che possono riguardare selvatici molto differenti tra di loro. Le principali sono:

  • Caccia vagante: Sicuramente è una delle modalità preferite dai cacciatori italiani che consiste proprio nel vagare tra la natura alla ricerca della fauna da abbattere. Può essere svolta con o senza cane da ferma e dedicata sia alla selvaggina stanziale sia alla migratoria. In genere viene svolta in solitaria ed è rivolta a selvaggina di piccola mole.
  • Caccia d’appostamento: In questo caso il cacciatore attende il passaggio delle prede in un appostamento che può essere fisso oppure temporaneo. L’appostamento fisso si definisce così in quanto è costituito da materiali che rimangono in quel preciso luogo per l’intera stagione venatoria, mentre quello temporaneo, al contrario, è costituito da materiale di fortuna che deve essere rimosso al termine della giornata.

 

 

  • Caccia in braccata: Viene generalmente utilizzata per la caccia al cinghiale e si basa sul gioco di squadra tra cani e cacciatori che vengono suddivisi in diverse “poste”. I cani vengono quindi liberati con l’obiettivo di spingere i cinghiali verso gli appostamenti dei cacciatori.
  • Caccia di selezione: Una modalità di caccia programmata in base a dei piani faunistici locali programmati e definiti. A differenza delle altre modalità in questo caso il cacciatore prima di prelevare la preda dovrà tenere in conto diversi fattori, relativi a quanto assegnatogli, come sesso dell’animale, età, stato fisico ed eventuali difetti. Qualora il selvatico non rientri nei criteri prestabiliti non può essere prelevato. La caccia di selezione viene svolta generalmente su ungulati di grossa mole con fucile ad anima rigata (carabina), preferibilmente munito di ottica per garantire un tiro di precisione che assicuri un efficace abbattimento dell’animale assegnato al cacciatore.

Per concludere ricorda sempre che in base alla tipologia di selvaggina la caccia assume caratteristiche e sfumature differenti. L’essenziale se sei agli inizi è provare, magari unendoti ad amici e conoscenti, quante più tipologie di caccia possibili. Sicuramente sperimenterai e troverai quella che fa per te.