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La cartuccia MB Dispersante: analisi tecnica

Scritto da Gianluca Garolini | 14-set-2020 13.13.37

Una valida cartuccia “dispersante”, viene sempre da un’idea geniale, da un dispersore o spreader che, fatti i conti con la fisica e la fluidodinamica, riesce a creare un impatto tale sulla massa del piombo da forzarne e anticiparne l’apertura.

 

La borra dispersante, il “cuore” della MB Dispersante.

La borra Z Dispersante B&P nasce negli anni ’90 ad opera del RD Baschieri & Pellagri, con lo scopo di produrre una borra propria, dotata di una struttura che possa aiutare nel tiro alle brevi e medie distanze nel modo più ovvio, fornendo rosate più generose e “aperte” rispetto alle borre a bicchierino e anche al borraggio tradizionale in feltro.

Un'idea/progetto viene imbastita e già da questa struttura, a prima vista, emerge una discreta certezza, qualcosa che convince decisamente della sua bontà ed efficacia, che trasmette sensazioni di qualcosa di ben pensato e che sicuramente avrebbe dato risultati positivi nel diradare in fretta i pallini.

Del resto, si tratta di una borra particolare, finemente strutturata e studiata, provata e modificata e del tutto nuova rispetto a quanto prodotto fino a quel momento: alla fine il risultato arriva ed è molto gratificante.

 

Borra tipo Z Dispersante: struttura e caratteristiche tecniche

Andiamo a vedere più da vicino proprio la struttura della borra tipo Z Dispersante di Baschieri & Pellagri.

 

 

Troviamo la solita couvette e l’abituale molleggio, quelli della linea Z2/M delle borre contenitore e possiamo dire che la metà inferiore della borra arriva pari pari da quelle standard.

È il suo pezzo anteriore che ci sorprende: sopra al molleggio basato sui soliti quattro piedini flessibili posti a 90°, abbiamo una base rotonda piana a pieno diametro; mancano un bicchierino classico e i petali, ma dalla sua zona centrale nasce un piccolo contenitore cilindrico, formato da quattro alette mantenute unite in testa da un esile tralcio apicale.

Ognuna delle quattro identiche alette/petali ha una pinna esterna piuttosto vistosa e il tutto forma una crociera, cava al centro, che divide la colonna dei pallini in 5 sezioni, di cui quattro esterne a 90° ed una cilindrica interna.

I pallini sono quindi divisi fin da subito in cinque frazioni, che verosimilmente manterranno scompattata la rosata, proprio come avviene nei più noti e semplici Croisillon, le crociere originariamente francesi, poi riprese dai caricatori di tutto il mondo.

 

 

I pallini sono in parte contenuti nella “struttura rasata a filo”, in cui troviamo 24 grammi di piombo n. 7 (2,5 mm.) suddivisi in 4,25 grammi nel piccolo contenitore centrale e 19,75 grammi nei quattro settori periferici.

 

 

I rimanenti 9 grammi che restano per arrivare ai 33 della cartuccia MB Dispersante sono semplicemente debordanti dalla struttura a crociera e superiori ad essa, formando uno strato di pallini unico e non più suddiviso. La chiusura stellare chiude la nostra cartuccia MB Dispersante in modo solito.

 

Come funziona la borra dispersante

Ora si tratta di intuire, capire e prevedere come tale struttura funzioni allo sparo, per creare un’apertura della rosata anticipata efficace, che la renda ottimale intorno ai 18 metri.

L’azione di questa borra è plurima e per questo funziona sulla realizzazione di rosate ampie. Presenta infatti non uno ma più effetti importanti:

1) La borra non ha bicchierino, quindi la zona esterna della colonna del piombo, frazionata in 4 sezioni periferiche, è a contatto diretto con la canna a 360° ed espone i pallini esterni ad una deformazione/abrasione che ne concausa in seguito un’efficace deflessione dalla traiettoria originaria; ma questo è marginale, infatti, più importante, si aggiunge l’effetto dei gas sulla base non protetta della colonna dei pallini. Sono tutti effetti che allargano in fretta il diametro di rosata e questo è evidente anche usando strozzature accentuate.
L’inizio della dispersione/scompattamento ha origine infatti dalla base e non dalla parte frontale della massa dei pallini, come mostrano le foto ultrarapide poco fuori dalla volata. I gas ad alta pressione che usciti dalla canna si espandono violentemente, interessano la colonna borra/piombo e, mancando il bicchierino, si intrufolano, entrano, tra i pallini della coda della colonna e cominciano un vero effetto disgregante su questa massa geometrica regolare e solida. I pallini dal fondo si aprono e l’azione dei gas prosegue rapidamente fino a scompattare quasi tutta la massa cilindrica dei pallini, che da ora non sono più raccolti strettamente.

 

 

2) Il piccolo contenitore cilindrico centrale, a differenza delle borre dispersanti basate su un croisillon o crociera semplice, mantiene un piccolo ma importante numero di pallini in zona centrale. Questi finiranno al centro della rosata che così sarà relativamente nutrita anche in zona centrale, o almeno ne verrà precluso un vuoto che sarebbe balisticamente inopportuno.

3) Proprio con strozzature accentuate, la compressione radiale del contenitore centrale, una volta liberatasi la colonna dal vivo di volata, crea un’ulteriore forza elastica espansiva, un backspring, che lavora sulle quattro parti esterne della colonna stessa. La borra B&P, quindi, anche in canne strozzate “lavora” eccome, infatti la strozzatura full (strozzatura piena) a 20 metri dove solitamente crea raggruppamenti quasi a palla di 15/18 cm., in questo caso dà rosate accentrate, ma sfruttabili, larghe almeno 70 cm.

 

La cartuccia MB Dispersante

È una cartuccia realizzata in bossolo Gordon 12/70, con fondello Tipo 3 da 16 mm. Nella serie fotografata abbiamo un raro lotto che per esigenze produttive fa uso eccezionale di un bossolo tipo 2, quindi con fondello da 12 mm., peraltro perfetto tecnicamente per questa cartuccia/grammatura e valori pressori.

 

 

La polvere superiore è di tipo MBx32 e appunto la borra tipo Z Dispersante.

Il piombo temperato al 2% di Sb, è in dosaggio medio di 33 grammi e la cartuccia è finita con la chiusura stellare; munizione non sgarbata anzi morbida grazie all’effetto del Gordon, sempre balisticamente efficace e alla media grammatura.

La polvere MB e l’assetto tutta plastica, rendono la cartuccia MB Dispersante di fatto insensibile al clima avverso invernale e al freddo e umido; come numerazioni viene prodotta con pallini dal 6 al 9, lanciati alla buona V1 di 405 m/s alla bocca.

A caccia usando la Z Dispersante con canne cilindriche (*****) o cilindriche migliorate (****) abbiamo una resa ottimale e un tiro utile intorno ai 20 metri e fino ai 30 metri la carica rimane efficacissima.

Con canne strozzate le rosate, pur se più accentrate, risultano già generose dai 22/24 metri e sono ancora perfettamente utili fino ai 32/33 metri.

Per le numerazioni disponibili si può cacciare dal fagiano, alla quaglia, ai rallidi, alla beccaccia, oppure si può dedicare alla prima canna al capanno se si spara spesso entro i 20/25 metri.

È una cartuccia venduta in astucci da 25 cartucce e imballi da 250 pezzi, di costo medio.

 

Prova di tiro e analisi delle rosate

Abbiamo prelevato una scatola di cartucce appena caricate dalla macchina 14, si tratta di MB Dispersante con piombo n. 9 (2,1 mm.) adatto a quaglie, rallidi, beccaccini o beccacce in bosco a fitta vegetazione.

Sulla linea di tiro del balipedio B&P, abbiamo portato con le nostre cartucce MB Dispersanti un sovrapposto Beretta in cui gli strozzatori montati hanno reso la prima canna cilindrica e la seconda canna full... gli antipodi, per capire cosa si possa ottenere anche in casi estremi.

Decidiamo di sparare a 16 metri la prima canna cilindrica con zero decimi di reale strozzatura e a 20 metri la canna full, da 10/10 di restringimento, da cui non ci aspettiamo onestamente grandi cose.

Sfocata l’arma con due rapidi doppietti, iniziamo a “stampare rosate” sulla grande placca verniciata con malta gialla di terra di Siena: siamo piacevolmente sorpresi, le rosate di entrambe le canne, pur diverse, sono a nostro avviso ottime.

Entrambe stanno nel cerchio da 75 cm. Chiaramente più diradata e regolare la prima canna che al conteggio piazza l’85% dei pallini nel cerchio.

 

 

Invece accentrata la seconda, che tuttavia per essere una canna Full Choke, a 20 metri lavora benone mettendo quasi tutti i pallini (95%) nello stesso circolo regolamentare.

 

 

Che dire?

Nulla, ora resta la prova a caccia, ma non abbiamo molti dubbi in merito.