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Come allenarsi e migliorare nel tiro dinamico e statico

Scritto da Giovanni Johndog | 22-ott-2018 6.01.22

L'importanza dell'allenamento nel tiro, così come in tutti gli altri sport, è fondamentale. Indipendentemente dalla disciplina che pratichiamo dobbiamo trovare il modo di migliorare le nostre capacità e le nostre prestazioni. Ma come possiamo fare?

Presto detto, sedute di allenamento, a fuoco e in bianco, volte a migliorare la nostra tecnica e la nostra precisione cercando di abbassare il tempo di esecuzione di alcuni esercizi fondamentali. Quando ci alleniamo cominciamo sempre dalle tecniche fondamentali, eseguite lentamente, per dare modo al corpo di memorizzare al meglio tutti i movimenti che queste comportano.

Primo consiglio utile: ripeti continuamente le tecniche che ti risultano più difficili e cerca di migliorarle.

Inoltre per migliorare nel tiro non basta ripetere solo la parte che riguarda la sola esecuzione del tiro.

Dobbiamo curare anche la nostra forma fisica. Quantomeno lavorare su quella parte, o quelle parti, del corpo interessati nella nostra disciplina di tiro. 

Vediamo insieme allora quali sono le cose più utili da fare per migliorare la nostra tecnica di tiro, i  nostri risultati e divertirci di più!

 

 

 

L’allenamento in bianco per il Tiro: come si fa e perché funziona


La forma fisica è importante ma non è al primo posto.

Se volessimo percentualizzare il concetto potremmo esprimerlo in questo modo: 80 % tecnica di tiro / 20 % forma o preparazione fisica. Altrettanto importante è la preparazione mentale, quella che ci prepara ad affrontare la competizione, a controllare l’ansia e l’agitazione.

Detto questo torniamo al nostro allenamento. Parliamo adesso dell’allenamento in bianco. Cos’è, a cosa serve e come farlo. Per allenarci in bianco basta avere uno specchio davanti al quale, ripetendo tante volte la tecnica, verifichiamo che la stessa venga eseguita correttamente.

Controlliamo la posizione del corpo, delle gambe e delle braccia. Continuiamo a farlo finché non diventa automatico eseguire il gesto.

Se ti alleni per le specialità “dinamiche” ti consiglio di comprare un timer ( i marchi e i modelli più noti sono CED 7000, Speed Timer 3000 e il Pact Club Timer III).

 

 

Il timer ti permetterà di prendere nota dei tempi di esecuzione dei tuoi esercizi in allenamento. Nell’allenamento in bianco servirà solo a darti il "via”.

Potrai allenarti in casa o nel garage, potrai anche farlo con la tua arma ma in questo caso massima attenzione alle norme sicurezza. Alcuni tiratori preferiscono utilizzare dei simulacri in plastica che sostituiscono degnamente le loro armi.

Con i simulacri è possibile anche effettuare i cambi di caricatore.

L'allenamento in bianco è importante per il controllo della tecnica e dell’allineamento occhi-tacca di mira-mirino– bersaglio.

È ancora più importante se pratichi discipline “dinamiche” perché l’allenamento in bianco ti permette, con significativo risparmio di cartucce, di ripetere e migliorare le importanti tecniche che riguardano l’estrazione dell’arma dalla fondina e l’allungo delle braccia con l’allineamento degli organi di mira con il bersaglio.

 

 

La continua ripetizione degli esercizi di base permette al corpo di memorizzare la sequenza dei movimenti affinché diventino quasi automatici nel contesto in cui saranno utilizzati. Se non sei in grado di analizzare i tuoi movimenti e non riesci a migliorare, ti consiglio di rivolgerti ad un istruttore qualificato che ti saprà spiegare le tecniche e ti saprà dare dei consigli mirati per migliorare le tue prestazioni sportive. 

 

 

Passiamo all'allenamento a fuoco: le differenze tra discipline statiche e dinamiche


Prima di parlare dell’allenamento a fuoco è opportuno precisare che le due tipologie di tiro, quella “statica” e quella “dinamica”, hanno, per la loro natura, diverse tipologie di allenamento. 

Quando andiamo al Poligono, TSN o Campo di Tiro, per allenarci dobbiamo avere le idee chiare su quello che vogliamo o dobbiamo fare. Ci prepariamo la nostra linea e cominciamo a lavorare sui fondamentali. Le tecniche di base o fondamentali sono importantissime e a queste dobbiamo dedicare il giusto tempo per acquisire gli automatismi necessari per la corretta esecuzione del tiro. 

Cominciamo con l’allenamento per il tiro “statico” che si svolge quasi totalmente nei TSN dove non abbiano necessità di fondine.

Poggiamo la nostra arma e i caricatori sul bancone. Prepariamo le nostre cartucce e cominciamo a posizionare il nostro corpo nella maniera corretta. Ricordiamo che la posizione del corpo, il più delle volte, differisce, anche se di poco, da persona a persona.

 

 

Normalmente ci si posiziona a 45° gradi rispetto al bersaglio ma, per ovvi motivi di “fisicità” o conformazione morfologica, per alcuni potrebbero essere più o meno gradi.

Fatto questo impugniamo, correttamente, la nostra arma e ci prepariamo a puntare, per le prime volte, in bianco al fine di trovare, naturalmente e senza forzare braccia o spalle, l’allineamento occhi - tacca di mira – mirino – bersaglio.

Ricorda sempre di controllare la respirazione, il dito sul grilletto ha già tolto la corsa a vuoto ed è pronto a premerlo.

Questa operazione va ripetuta ogni qualvolta ti accingi ad effettuare la tua seduta di allenamento. Ripeti l’operazione più volte in modo che il tuo dito prenda confidenza con il grilletto e memorizzi la forza necessaria affinché il dente di scatto si sganci permettendo la partenza del colpo.

Passiamo adesso al tiro dinamico.

Mi preme precisare che per tiro dinamico voglio intendere tutte quelle attività a fuoco, con armi corte e lunghe, che comportano un movimento all’interno del nostro “stage” di tiro.

Ovviamente questo tipo di tiro prevede l’uso di fondine e portacaricatori e si svolge principalmente nei campi all’aperto. Tuttavia da qualche anno anche nei TSN abilitati si svolge una disciplina “dinamica” denominata T.R.S. (Tiro Rapido Sportivo).

Pertanto, tornando nel nostro “stage”, cominciamo a prepararci al nostro allenamento. Prepariamo una serie di bersagli, cartacei e/o di ferro, sistemati in modo da essere ingaggiati in sequenze diverse.

 

 

Tutto dipende da quello che vorrai ripetere o provare con il tuo allenamento. E’ importante prendere nota dei punteggi e dei tempi di esecuzione ogni volta che ripeti l’esercizio.

Un esempio di esercizio che si può ripetere in diverse maniere è il seguente.

Utilizziamo 5 bersagli cartacei (in questo caso IDPA) e 5 piatti metallici abbattibili. Posiziona i piatti in modo che non interferiscano con i bersagli o porta bersagli. Assegna un numero ad ogni esercizio, anche se i bersagli sono gli stessi questo esercizio si può ripetere in diversi modi. Eccone alcuni:

  1. Posizione nel box rosso, arma in fondina carica e colpo in canna. Al segnale acustico (Timer) estrai ed ingaggia T1-P1-T2-P2-T3-P3-T4-P4-T5-P5 (T sta per “target” P sta per “Plate”). Quindi alterniamo Carta / Ferro cominciando da sinistra.

  2. Ripetiamo la sequenza del punto 1, ma questa volta partiamo da destra.

  3. Estrazione e ingaggio dei bersagli in questa sequenza: P1-T1-P2-T2-P3-T3-P4-T4-P5-T5. Ferro / Carta alternati cominciando da sinistra.

  4. Ripetiamo la sequenza del punto 3, ma questa volta partiamo da destra.

  5. Sempre nel box rosso, estrazione e ingaggio da T1-T5 da sinistra a destra e poi ingaggiare i ferri da destra a sinistra.

  6. Ripetiamo la sequenza ingaggiando le carte da destra e i ferri da sinistra.

  7. Ingaggiamo i bersagli cartacei da sinistra, cambio caricatore e ingaggiamo i ferri da destra.

  8. Ripetiamo la sequenza ingaggiando le carte da destra, cambio caricatore e i ferri da sinistra. 

 

 

Naturalmente queste sono solo alcune delle sequenze che potrai eseguire, ma spero che l'esempio ti sia stato utile per capire come allenarti. Starà poi a te provarne di altre e valutare i risultati ottenuti. 

Allenati sempre correttamente memorizzando la sequenza di tiro e cerca di ottenere il massimo punteggio che in questo caso è di 75 punti (se usi bersagli IPSC) 0 PD (se usi bersagli IDPA). Se ti alleni con bersagli IPSC una volta conteggiati e registrati i risultati annota il tuo HF (High Factor) che deve essere sempre il più alto possibile.

Ricordiamoci che le carte devono essere ingaggiate con almeno 2 colpi e i piatti devono essere sempre abbattuti.

 

 

Come migliorare i propri risultati e spingersi oltre


Dopo questi suggerimenti su come allenarci e quanto sia utile parliamo di come fare quel qualcosa in più rispetto al nostro standard.

E’ ovvio che più ci alleniamo e più miglioriamo ma ad un certo punto ci accorgiamo che oltre quel limite non riusciamo ad andare avanti. Cosa possiamo fare?

Possiamo cominciare ad investire in attrezzatura, valuta l'idea di prendere una videocamera da posizionare a lato della tua posizione e una piccola videocamera da mettere sulla visiera.

Inizia a videoregistrarti, dopodiché guarda e studia i filmati al fine di individuare quelli che sono i punti critici che, secondo te, ti rallentano e non ti fanno migliorare.

Per “leggere” e analizzare i filmati ti consiglio l’aiuto di un Istruttore qualificato che riuscirà a individuare i tuoi punti “critici”. Ricorda che in gara il tuo obiettivo è concludere l’esercizio al meglio delle tue possibilità; quindi massima precisione nel minor tempo.

 

 

Inoltre se nell'esercizio riesci ad ottenere il massimo del punteggio con costanza allora dovrai iniziare a lavorare sui cosiddetti “tempi morti”: ovvero tutte quelle operazioni che non riguardano il tiro vero e proprio.

Quali sono?

Ad esempio estrazione, allungo delle braccia, allineamento arma-bersaglio, cadenza di tiro, spostamenti ecc...

Per ottenere questo risultato bisogna prima di tutto conoscere bene le proprie capacità, sia fisiche che mentali (riferito alla memorizzazione). Quando sei in allenamento prova a “spingere” sull’esecuzione dell’esercizio in cui ti stai impegnando.

E mi raccomando, non ripetere sempre lo stesso esercizio, cambia e sperimenta; potresti trovare altri punti critici su cui lavorare!

 

 

Impara a conoscere a fondo la Tua arma


Conoscere la propria arma è fondamentale. Il connubio arma / munizione è la base principale per effettuare una buona prestazione ma soprattutto è importante per arrivare in fondo alla prestazione.

L’arma deve essere affidabile e sicura, ne dobbiamo conoscere perfettamente le caratteristiche meccaniche e lo scatto. Non possiamo permetterci che l’arma si blocchi, vuoi per un inceppamento, vuoi per una rottura o malfunzionamento dovuto, magari, ad una cartuccia assemblata male.

 

 

Quindi è indispensabile che tutta l’attrezzatura sia perfettamente efficiente.

Parlando dello scatto, fermo restando che arma e munizioni siano ok, dobbiamo dire che è quello che determina la precisione del tiro.

Se “strappiamo” non avremo mai il colpo a segno dove vorremmo, questo accade sia nelle discipline dinamiche che statiche. Pertanto, questo è un mio consiglio, cerchiamo di “lavorare” bene per evitare le “zappate” (come si dice in gergo) sul grilletto. 

 

 

Ci si può allenare in tutti i poligoni oppure serve un campo da tiro?


Cominciamo a fare chiarezza su un concetto. Non esistono campi specifici per Tiro Dinamico. Diciamo piuttosto che esistono campi da tiro all’aperto, dove si possono svolgere le attività di tiro sia “dinamiche” che "statiche”.

Diversamente nei Poligoni al chiuso o nei TSN le attività di tiro “dinamiche” potrebbero essere precluse o molto limitate (esempio del Tiro Rapido Sportivo di cui abbiamo parlato prima).

 

 

Se pratichi discipline di tiro dinamico e desideri allenarti il consiglio è di trovare un campo all'aperto vicino o facile da raggiungere.

Infatti la rapidità di esecuzione del tiro e l’elevata cadenza di fuoco se effettuate in un poligono chiuso (ove permesso) non sono proprio salutari per il permanere dei fumi e relativi vapori dovuti agli spari.

 

 

Perché è importante curare la forma fisica oltre che la tecnica di sparo


La forma fisica è importante com’è altrettanto importante conoscere ed eseguire una buona tecnica di tiro. 

Nelle discipline di tiro “statiche” la forma fisica passa spesso in secondo piano, ma dobbiamo comunque lavorare bene su particolari muscoli. Ovvero quei gruppi muscolari che ti permettono di sollevare e tenere l’arma in posizione per il tempo necessario.

Diversamente, nelle discipline “dinamiche” i gruppi muscolari interessati sono di più.

In questo caso oltre ad allenare la parte alta del corpo dobbiamo pensare anche alle gambe.

 

 

Nelle discipline “dinamiche" si cammina e si cercano i bersagli. Si scende dalla macchina, si può andare in ginocchio o sdraiarsi a terra.

Tutto dipende dalla tipologia dell’esercizio da eseguire e pertanto dobbiamo essere in forma per non rischiare incidenti.

 

 

Come migliorare le strategie d’ingaggio dei bersagli


Quando ci troviamo davanti a un esercizio dobbiamo fare in modo di svolgerlo in maniera veloce e precisa.

Nelle discipline dinamiche è possibile, prima di cominciare l’esercizio, effettuare una ricognizione dello stage, questo ci da la possibilità di valutare, in base alle nostre capacità, come ingaggiare i bersagli, quando effettuare i cambi di caricatore e molte altre azioni. 

 

 

Salvo che il briefing (la spiegazione dell’esercizio) non ponga dei limiti di esecuzione. In quel caso dobbiamo attenerci a quanto previsto. Questo è quello che possiamo trovare in gara.

Nelle sedute di allenamento cerchiamo di ripetere gli ingaggi che risultano “ostici” da affrontare. Se abbiamo difficoltà a ingaggiare i bersagli posti dietro una barricata replichiamoli in allenamento e ripetiamoli più volte.

Abituati a fermarti entro le “Fault Line”, magari puoi poggiare il piede sopra, ma non oltrepassarle mentre spari altrimenti rischierai di ricevere un errore di procedura per ogni colpo sparato.

Questo è il modo migliore per allenarsi e lavorare per migliorarsi.

Ricorda sempre che per avere 100 in gara bisogna allenarsi 200. E se per le discipline “statiche” risulta meno problematico per via della tipologia di tiro, nelle discipline “dinamiche” risulta molto più difficile perché le variabili sono semplicemente molte di più.

 

 

Sperimenta e prova diverse tipologie di munizioni


Parliamo delle munizioni. Che tipo e peso di palla utilizzare? Palla pesante, leggera o intermedia?

Sono solo alcuni dei dubbi amletici che hanno tutti i tiratori e per trovare una risposta la soluzione è soltanto una: provare diverse cartucce nella nostra arma. 

Come ho scritto nell’articolo sulla ricarica, dovrai sempre farlo con cognizione di causa. Vediamo ad esempio come si comportano le diverse tipologie di palle per pistola.

Le palle leggere (110 / 115 grani) velocizzano il ciclo funzionale dell’arma, quindi l’arma funziona più velocemente ma potrebbe rilevare di più ed avere un riallineamento degli organi di mira più lento.

Una palla pesante (140 / 150 grani) porterebbe a un ciclo più lento dell’arma ma un più veloce riallineamento dovuto al minore rilevamento. La questione è spunto di fiumi di inchiostro e tante diatribe su diversi forum nonché sui campi di tiro.

Il mio consiglio rimane quello di provare e sperimentare.

 

 

Rilevamento e rinculo possono essere percepiti in maniera diversa dipendentemente dalla struttura fisica del tiratore e anche dalla tipologia di arma utilizzata. Tornando alle pistole per ogni tipologia di palla ci dobbiamo abbinare la giusta molla di recupero.

Per la palla media (123 / 127 grani), che è quella più usata anche per le cartucce commerciali, c’è poco da scrivere, quasi tutte le armi vengono testate dai produttori con cartucce commerciali con questo peso di palla.

Ma come provare delle nuove cartucce?

Per fare una prova che si possa definire “decente” abbiamo bisogno di almeno 100 cartucce per tipo. Cominciamo a provare la velocità per stabilire il PF (Power Factor) se il fattore è giusto cominciamo a provare il comportamento dell’arma con degli esercizi fondamentali. Un esercizio semplice può essere quello di porre un bersaglio a 10 metri, avere un caricatore da 15 colpi e cominciamo in questo modo:

  1. Estrazione 1 colpo, comincia a percepire la sensazione di rinculo e rilevamento

  2. Estrazione 2 colpi, fai attenzione al riallineamento

  3. Estrazione 3 colpi, osserva anche la concentrazione dei colpi

  4. Estrazione 4 colpi, presta attenzione alla cadenza di tiro

  5. Estrazione 5 colpi, controlla i vari “split”. Ovvero il tempo che intercorre tra un colpo e l’altro. Più i tempi sono simili migliore è la cadenza e l’esecuzione del tiro.

Cerca di fissare un tempo massimo di esecuzione delle varie “string”. Dovrai sempre ottenere il massimo punteggio sul bersaglio (IPSC o IDPA) in ogni string.

Segna su uno statino, predisposto per l’occasione, il risultato di ogni “string” e ovviamente tappa i fori.

Facciamo attenzione alla distanza dei colpi quando eseguiamo le string dalla 2 alla 5. Se i colpi sono distanti tra loro, anche se sono nella zona giusta, c’è qualcosa da rivedere, la posizione delle braccia, l’impugnatura ecc... non diamo subito la colpa alle munizioni!

 

 

Come controllare le emozioni e il proprio stato d’animo durante le gare?


Più facile a dirsi che a farsi!

Non è così semplice controllare le emozioni durante una competizione, subentra sempre il concetto di soggettività.

Ognuno di noi le percepisce in maniera diversa. C’è chi riesce a isolarsi meglio di altri, c’è chi ha bisogno di stimoli, chi necessita di silenzio e così via.

L'allenamento serve anche per conoscerci meglio e capire come potremmo reagire emotivamente in gara.

Non siamo delle macchine, saremo sempre preda dell’agitazione, dello stress, magari dell’incertezza su un bersaglio. L’esperienza sicuramente aiuta ma non annulla del tutto il problema.

Bisogna trovare un proprio “mantra” che ci permetta di controllare le emozioni e far si che riusciamo ad eseguire al meglio la nostra prova. Dovremo poi svilupparlo e perfezionarlo in allenamento perché una volta in pedana non possiamo più tornare indietro, al “bip” del timer si parte e via.

 

 

Stabilisci un piano di allenamento e prova diverse partenze degli esercizi dinamici


Quando andiamo ad allenarci dobbiamo avere chiaro in mente quello che vogliamo fare. Può essere molto utile definire un "Piano di Allenamento".

Cominciamo con gli esercizi di base come riscaldamento poi passiamo a ripetere quegli esercizi nei quali ci sentiamo meno preparati.

Nel mondo del tiro dinamico, sia esso IDPA-IPSC-FIAS-FIIAS o altre specialità, le variabili che possiamo trovare negli esercizi sono tante. Il comune denominatore, ovviamente, è l’azione del tiro.

 

 

Ci capita di farlo da seduto, in ginocchio o sdraiati oppure dietro una barricata. Quello che io consiglio è di allenarsi alle varie partenze, proprio l’inizio dell’esercizio.

Non sempre si parte con l’arma in fondina. A volte si parte con l’arma poggiata sul tavolo, con o senza caricatore inserito. Partenza con l’arma in una borsa, scarica e con i caricatori da parte, l’arma in un cassetto ecc...

Le variabili sono veramente tante e sono proprio queste che ci creano la prima difficoltà nel cominciare l’esercizio. Pertanto abituati a partire con l’arma nelle condizioni più disparate, magari non lo troverai mai in gara ma se ti capita saprai come farlo senza perdere troppo tempo e soprattutto sicurezza.

 

 

Il tiro sportivo è come una scuola con tante specializzazioni


Per concludere questa chiacchierata voglio raccontarti cos’è per me il tiro sportivo.

Per arrivare a dei buoni risultati pensate al tiro come il percorso formativo della scuola. Si comincia dalle elementari dove si hanno i primi insegnamenti sulle varie materie che ci accompagneranno per tutto il percorso scolastico.

Stessa cosa vale per il tiro sportivo.

Cominciamo con i primi insegnamenti sulla nostra “macchina termo balistica”, ne conosciamo le sue caratteristiche tecniche, sappiamo che dobbiamo osservare delle norme di sicurezza che saranno i pilastri della nostra conoscenza.

Pian pianino si va avanti. Si passa alle scuole medie dove si apprende di più e in modo più approfondito. Cominceremo ad apprendere le varie tecniche, parleremo di cadenza di tiro, tiro a più bersagli e a distanze diverse.

Intanto vedremo i risultati sui bersagli, le rosate si raggrupperanno sempre di più e colpiremo i piatti o pepper di ferro quasi sempre al 1° colpo. Nel tiro di precisione o “statico” colpire il 10 diventerà sempre più frequente.

 

 

Poi passiamo alla fase successiva, cominceremo a specializzarci nella nostra disciplina preferita e lavoreremo su tutti i diversi dettagli. Diventeremo sempre più esperti nell’estrazione dell’arma dalla fondina, velocizzeremo i tempi di reazione, diminuiremo ” i tempi morti” e così inizieremo a colpire con precisione il bersaglio in minor tempo.

Un po’ come le superiori dove cominciamo a prepararci per il futuro!

Spero che questa mia breve riflessione sul tiro non ti abbia tediato più del solito e mi auguro che possa servirti per mettere a frutto i miei consigli. Se hai dubbi scrivili nei commenti, sarà un piacere risponderti!

 

 

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