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Come valutare lo stato di un fucile da caccia a canna liscia usato

Scritto da Gianluca Garolini | 2-lug-2018 7.44.19

Ci sono almeno tre buone ragioni per comprare un fucile da caccia a canna liscia usato. La più ovvia è sicuramente quella di portarci a casa un ottimo fucile senza pagare il prezzo di uno nuovo.


La seconda è che, dato il continuo lancio di nuovi modelli, alcuni per forza di cose finiscono fuori produzione, pur rimanendo degli ottimi fucili da caccia.

Pensiamo ad esempio all’eccellente Beretta A 301, al Benelli 121, agli intramontabili Browning Auto 5 e Breda Apollo / Antares o altri pregiati fucili del passato, chi non vorrebbe averli nella propria fuciliera?

Se puntiamo ad acquistare un grande classico fuori produzione non dobbiamo aspettarci grandi risparmi perché si tratta di fucili che, se ben tenuti, aumenteranno probabilmente il loro valore nel tempo. Quindi qualsiasi cifra (a patto che però sia giusta) pagheremo, meglio considerarla un investimento.

Infine la terza è quando vogliamo provare qualcosa di nuovo, come ad esempio un calibro diverso, un’altra tipologia di fucile oppure ci avventuriamo in una nuova caccia per cui il nostro attuale fucile non va così bene.

In tutti i questi casi l’usato può essere un’ottima strategia per avventurarsi in un campo nuovo senza fare investimenti iniziali troppo ingenti, per i quali ci sarà sempre tempo!


Ma a prescindere dal perché acquistiamo un fucile da caccia è fondamentale imparare a valutare lo stato e le condizioni di qualsiasi usato, per evitare di incorrere in imprevedibili e fastidiose sorprese.

 

 

Si parte sempre dalla “regola del perché” ovvero perché quel fucile è in vendita?


Non importa se troviamo il fucile in armeria, su un annuncio online, in un gruppo su Facebook oppure tramite il passaparola tra compagni di caccia. 

Fare questa semplice e mai scontata domanda a chi ci propone l’acquisto di un fucile da caccia usato ci aiuterà sin da subito a saperne di più sulla storia e i trascorsi di quel fucile.

Generalmente il mercato dei fucili da caccia usati è alimentato da cacciatori che attratti dalle novità sul mercato cedono alle armerie il loro vecchio fucile, oppure da cacciatori che ritiratosi dall’attività venatoria, non avendo più interesse per le proprie armi, le cedono ad armieri o privati. 

Da un lato sapere che un fucile è in vendita, dopo essere stato utilizzato sempre da un unico proprietario, mantenuto con cura rispettando le necessarie fasi di pulizia e dall’aspetto molto rassicurante, perché con legni e metalli simili al nuovo, costituisce sicuramente un allettante segnale di affidabilità.

Al contrario un fucile che magari appare molto vissuto e segnato nei legni e metalli dal tempo e dal lungo uso che se ne è fatto, oppure che ha visto susseguirsi un alto numero di proprietari passando di mano in mano più volte, rappresenta sicuramente un acquisto più pericoloso o per il quale occorre cautamente effettuare un esame approfondito.

 

 

Preparati e fai le domande giuste


Quando hai trovato un fucile da caccia che ti piace ed interessa, prima di contattare il proprietario o ispezionarlo personalmente è sempre bene effettuare un’indagine ispettiva molto accurata.

Nel caso di un’arma non facilmente visibile questo può essere effettuato con diverse fotografie nitide delle parti principali dell’arma.

La seconda parte della nostra verifica deve informarci sulla vita e stato conservativo dell’arma.

A tal fine nel caso di acquisto da privati è lecito chiedere quante cartucce e di che tipo siano state sparate in quel fucile. Un esame successivo della meccanica ci confermerà o meno la veridicità delle risposte.

Nel caso di acquisto di un’arma usata da un’armeria, solitamente avremo la possibilità di esaminare il fucile con attenzione e approfonditamente prima di effettuare l’acquisto, inoltre l’armiere stesso potrà fornirci informazioni utili sulla vita del fucile.

Ecco le domande che potrebbero esserti molto utili per saperne di più sul fucile a cui sei interessato.

 

 

Naturalmente sono solo alcune delle domande che potresti fare prima di procedere all’acquisto vero e proprio.

Tuttavia pensarle e programmarle prima dell’ispezione diretta del fucile potrebbero aiutarti a capire con maggiore chiarezza dove guardare e quali potenziali problemi ricercare prima dell’acquisto.

Infatti non sempre è possibile fidarsi delle risposte che otterremo.


 

A cosa prestare attenzione nella valutazione di un fucile da caccia a canna liscia usato

 

Oltre alla domande da rivolgere al precedente proprietario o direttamente all'armiere il modo migliore per valutare lo stato di un fucile da caccia usato è sicuramente quello di ispezionarlo personalmente. 

Vediamo quindi a cosa dobbiamo prestare attenzione e dove ricercare potenziali problemi dell'arma.

 

 

Aspetto e condizioni esterne del fucile da caccia


Uno dei punti più importanti è l’esame ispettivo della totale esteriorità del fucile con particolare riferimento alle condizioni dei legni, dei metalli e dell’usura dei particolari meccanici sporgenti (pulsanti, leve, guarda mano, tratto terminale della canna).

Un fucile dall’aspetto “quasi nuovo” quindi con:

  • Legni perfettamente conservati privi di ammaccature e graffi, di fessurazioni o crepe più o meno visibili.
  • La finitura originale ancora in gran parte e interamente perfetta e le parti meccaniche perfettamente brunite.
  • Gli spigoli non sbiancati e consumati e la canna perfettamente brunita e integra nel profilo.


avrà sicuramente un elevatissimo effetto convincente su chi cerca un’arma usata in ottime condizioni.

 

Attenzione però, sebbene l’aspetto esteriore sia spesso lo specchio dell’intero stato estetico meccanico dell’arma, in alcuni casi potrebbe non esserlo.

 

Ad esempio i fucili dei lepraioli, portati per centinaia di mattine sulle spalle ma sicuramente non molto usati in termini di numero di cartucce sparate, costituiscono certamente un’eccezione, arrivando ad essere “brutti esteriormente” ma meccanicamente quasi nuovi.

Al contrario un fucile utilizzato con cura ed attenzione al capanno, riposto dopo ogni sparo su appositi appoggi che ne precludono graffi segni ed ammaccature, potrebbe apparire praticamente nuovo ma aver sparato in pochi anni diverse migliaia di cartucce.

 

Nell’esame dell’aspetto esteriore l’ultimo e più importante punto da verificare è che l’arma non sia stata pesantemente modificata nel taglio del calcio o peggio della canna.

 

 

Lo stato delle canne del fucile


Le canne di un fucile rappresentano di nome e di fatto l’anima dell’arma.

Da loro dipende la bontà balistica ed il rendimento a caccia che sono le basi per ottenerne piacere e grande soddisfazione nell’impiego venatorio.

L’esame delle canne si riconduce ad alcuni punti imprescindibili che tendono a verificare:

  • L’integrità dei tubi, ovvero l’assenza di camolature o corrosioni profonde.
  • La totale assenza di ammaccature o rigonfiamenti.
  • L’integrità delle bindelle, quando presenti.
  • Il peso che certifica l’assenza di manipolazioni e modifiche dei profili esterni ed interni della canna.
  • La lunghezza delle canne.

Per effettuare un esame approfondito ed effettivamente utile per scoprire se le canne siano o meno integre e intonse è di grande importanza effettuarne il controllo del peso, della lunghezza e, tramite un alesametro centisemale o una serie di tamponi decimali, la verifica dei valori di foratura e strozzatura.

 

 

 

Una lente d’ingrandimento è di grande utilità per la lettura di punzoni imperfetti o incompleti e per rilevare eventuali piccole lesioni poco appariscenti.

 

Un corto bastoncino di legno duro, con cui colpire la canna nei vari tratti, servirà per capire se le bindelle laterali e la bindella di mira siano ancora perfettamente brasate al tubo o se ci siano punti di distacco.

 

 

Tracce di ruggine, lesioni e segni di cedimento: dove cercarli


Il punto più importante e preoccupante in cui la ruggine può attecchire e creare danni a volte irreparabili al fucile è l’interno delle canne, peraltro esposte con grandissima frequenza e facilità all’effetto corrosivo dei sali contenuti negli inneschi ed all’effetto erosivo delle alte temperature sviluppate dalla deflagrazione delle polveri da sparo, soprattutto dalle balistiti.

Come si indaga l’interno di una canna?

La prima cosa da fare è pulire perfettamente l’interno della canna/canne tramite la bacchetta di pulizia e scovoli prima metallici poi di lana. Infatti solo con le canne perfettamente pulite dai residui degli spari potremo avere una visione reale e certa del loro stato conservativo interno.

 

 

La pulizia deve essere assolutamente completa per rimuovere tutte le tracce di:

  • Piombo
  • Plastica
  • Leggere ossidazioni superficiali

Una volta pulito perfettamente l’interno dei tubi, essi andranno traguardati in direzione di una luce bianca chiara ma non eccessivamente forte.

L’indagine deve iniziare dalle camere di cartuccia per passare ai coni di raccordo e quindi al tratto finale relativo alle strozzature.

 

Ogni difetto macroscopico imputabile a corrosione o ossidazione apparirà all’occhio come una chiazza scura in contrasto con la superficie argentea e riflettente dell’interno.

 

Nel caso il sospetto sia quello di un residuo di sporco, potremo ripetere ed intensificare la pulizia del tratto incriminato e ispezionarlo “al tatto” servendoci di una lunga e sottile asticella d’ottone, che ci dirà con certezza se la macchia corrisponda ad una lacuna creata da ossidazione e/o corrosione.

Nello stesso tempo dovremo verificare, controllando il profilo interno/esterno del tubo, che non siano presenti ammaccature, ondulazioni o dilatazioni.

Tutti effetti causati quasi sempre: dalla caduta o dall’urto delle canne, oppure dallo sparo di cartucce difettose, troppo forti oppure ancora dallo sparo con le canne parzialmente otturate da corpi estranei.

 

Esclusi i difetti macroscopici appena elencati resterà da controllare che le canne non siano state tagliate oppure alesate internamente, o ancora “tirate” eccessivamente come preparazione ad una nuova brunitura.

 

A tal fine è importante conoscere quali siano le lunghezze originali che il produttore forniva per le proprie canne e verificarne la congruenza.

In secondo luogo il peso delle canne, quasi sempre impresso tra i punzoni di verifica del banco di prova, ci confermerà che le canne abbiano subito o meno asportazione di metallo dall’interno o dall’esterno del tubo.

La conferma di questa verifica è fattibile con assoluta certezza e rigore verificando le quote interne “in asta” e di strozzatura tramite un alesametro centesimale, strumento di verifica oggi facilmente reperibile nelle migliori ferramenta oppure tramite una serie di tamponi decimali reperibili presso le migliori armerie.

 

 

 

Lo stato delle chiusure nei fucili basculanti 


Nei fucili basculanti le sollecitazioni meccaniche create dal picco pressorio delle cartucce esplose hanno effetto soprattutto sulle cerniere di giunzione tra canna e bascula e sui chiavistelli o tenoni che mantengono serrate queste giunzioni durante lo sparo.

Sarà quindi importantissimo verificare la solidità dell’accoppiamento e chiusura tra canne e bascula.

 

 

Il sistema più facile ed immediato per indagare se le chiusure siano perfettamente “in tensione” è controllare la posizione della chiave d’apertura del fucile, quando questo è chiuso e armato.

Se la chiave rimane leggermente “aperta” oppure in posizione perfettamente centrale e mediana le chiusure risultano ancora in ottimo stato e difficilmente avranno giochi e cedimenti.

Se la chiave al contrario tende ad oltrepassare la linea mediana di chiusura avremo la certezza che le chiusure siano lente o comunque prossime alla necessaria revisione. 

Il controllo più importante lo si fa semplicemente togliendo l’astina e afferrato saldamente il fucile per il calcio nella zona della pistola, scuotendo energicamente, mentre il pollice della mano destra sta a ponte tra le canne e la faccia di bascula.

Un eventuale allentamento delle chiusure, viene percepito immediatamente dal pollice tramite la vibrazione delle canne.

 

 

I meccanismi di riarmo nei semiautomatici e il loro perfetto funzionamento


Questo controllo possiamo dividerlo in due fasi. Una effettuabile a tavolino con il controllo visivo delle parti meccaniche che operano l’otturazione e la chiusura dell’arma sulla canna, l’altra sul campo tramite lo sparo di alcune cartucce e l’esame accurato dei bossoli espulsi e raccolti.

L’esame ispettivo delle parti meccaniche viene effettuato nel primo caso ad arma smontata controllando l’integrità dell’otturatore e del rampone di chiusura.

Queste parti tramite l’ausilio di una lente d’ingrandimento devono essere verificate con attenzione per scoprire eventuali incrinature o peggio crepe a carico del corpo otturatore e del dente del rampone di chiusura

Nel caso dei fucili a testina rotante dovrà essere ispezionata con attenzione la testina e la sede in cui le sue alette creano ruotando la chiusura.

 

Il movimento dell’otturatore ad arma montata, ad un mano abituata e sapientemente preparata, rivela se le molle che spingono in chiusura questa parte siano ancora valide, stanche o esauste.

 

E’ molto importante mantenere in queste molle la necessaria forza originaria per consentire il movimento sincronizzato dell’otturatore e delle parti deputate allo sgancio delle cartucce dal serbatoio, nonché all’espulsione dei bossoli sparati.

 

 

Una verifica importante sarà anche a carico del serbatoio dell’arma semiautomatica per verificare che la sua capacità sia stata ridotta a quella prevista dalla legge e per controllare che la molla e il relativo ditale spingi cartucce scorrano liberamente e con la necessaria forza.

Infine il cut-off, sulle armi in cui esso è presente, deve funzionare in modo tale da garantire lo sgancio o l’arresto delle cartucce uscenti dal serbatoio nel modo previsto.

 

 

Sicurezza delle parti meccaniche con particolare riferimento agli scatti e alla sicura dell’arma


Un controllo particolarmente importante, sia sui fucili basculanti che semiautomatici, deve essere effettuato sullo scatto del grilletto e sulla sicura manuale o sulle sicure di servizio nelle armi in cui sono presenti.

Per verificare lo scatto, caricata l’arma con una cartuccia salva percussore, proveremo a sparare con l’arma puntata in una posizione di sicurezza valutando la forza necessaria per lo sgancio del cane.

Uno scatto sicuro non deve richiedere solitamente una forza inferiore a 1.100 / 1.200 grammi e deve avvenire in modo pulito e prevedibile solo con una decisa azione di trazione sul grilletto.


La stessa prova deve essere effettuata sull’arma carica, ma con la sicura manuale inserita. In nessun caso l’arma dovrà chiaramente sparare.

Un controllo altrettanto importante viene effettuato sui fucili a cani esterni per valutare l’integrità e la funzionalità della sicurezza definita “rimbalzo” . In questo caso con il cane abbattuto, premendo posteriormente ad esso con forza, non deve essere possibile che esso raggiunga e tocchi la coda del percussore. Chiaramente la prova si fa per entrambe le canne.

L’ultimo controllo viene effettuato ad arma carica, con i salva percussori inseriti, battendo leggermente la parte terminale del calcio su un pezzo di legno morbido per verificare che non avvenga uno sgancio accidentale del cane.

 

 

I legni (calcio e asta) e la loro integrità


L’ultima verifica riguarda l’integrità del calcio e dell’asta dell’arma che ci accingiamo ad acquistare. Si tratta di un esame esclusivamente visivo che andrebbe se possibile effettuato sulle parte lignee smontate.

I punti più soggetti a fessurazioni o crepe sono sull’astina nelle due estremità e sul calcio nella zona a contatto diretto con il castello dell’arma.

Le crepe, se presenti si rivelano, come linee scure di diversa lunghezza in base alla loro gravità.

Con i legni smontati sarà possibile verificarle con certezza forzando nel senso della loro apertura e controllando visivamente la presenza e la dimensione della lesione.

 

 

Il calcio di tutte le armi che ci accingiamo a controllare, per non essere obbligati ad una sostituzione, dovrà essere verificato con cura, oltre che nella presenza di incrinature o crepe appena viste, anche della sua dimensione, appurando che non sia stato accorciato eccessivamente dal precedente proprietario.

 

Dal centro del grilletto al centro del calciolo un calcio di lunghezza normale deve presentare un valore compreso tra 355 e 370 mm.

 

 

Non avere mai troppa fretta di concludere l'affare!


Anche se la verifica ispettiva ti ha convinto e quel fucile usato ti piace davvero cerca di essere paziente e non impulsivo, ciò potrebbe farti pagare per quell'arma un prezzo leggermente più salato. 

Non c'è nulla di male a dire che quel fucile ti interessa ma che vorresti rifletterci un po' prima di acquistarlo. Nel frattempo, conosciute le condizioni reali del fucile, potresti cercare su Internet prezzi e valutazioni dello stesso fucile e valutare se sono in linea con quanto ti è stato richiesto.

In questo modo saprai effettivamente se il prezzo per quel fucile, date le sue condizioni, sia effettivamente giusto ed onesto e in tal caso farai sicuramente un ottimo acquisto!