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11 Utili consigli per cacciare il fagiano

Scritto da Vito Genovese | 14-ago-2018 9.19.39

Specie originaria dell’Estremo Oriente il fagiano comune è presente in Europa fin dall’antichità. Assente o quasi dal territorio nazionale era invece presente nelle grandi riserve di caccia europee in cui si effettuava una sorta di allevamento allo stato naturale, per poi cacciarlo nei drives all’inglese. 

Fu introdotto in modo più continuo e deciso nel nostro Paese dagli anni ’60, grazie soprattutto a centri di allevamento che poi hanno liberato nel tempo i giovani fagiani a scopi venatori, vista la rarefazione della starna dalla collina italiana.

Oggi la presenza del fagiano nel territorio italiano è alquanto diversificata e largamente influenzata dalla gestione venatoria. Naturalmente è anche fortemente dipendente dalle capacità di ambientamento del singolo selvatico, che prediligerà zone prettamente vocate alle sue necessità e caratterizzate da un lato dalla modesta presenza di predatori naturali e dall’altro dalle caratteristiche ambientali, in particolare riferite alla costante presenza di acqua e cibo.

Tralasciando le aziende agricole venatorie, possiamo dire che i ripopolamenti sono stati più proficui e valorizzati soprattutto grazie alle zone di ripopolamento e cattura ZRC e nelle Zone a rispetto venatorio ZRV.

Il fagiano rimane oggi uno degli ultimi selvatici stanziali cacciabili col cane da ferma, esclusa la tipica alpina, in aree aperte di pianura e collina fino ad arrivare, in casi rari, nel più intricato dei boschi pre-montani e montani. Spesso ritenuto un selvatico di ripiego per quei cacciatori che, vista scomparire la starna sia dal terreno di caccia sia da diversi calendari venatori regionali, continuavano a cacciare per monti e colline coi propri ausiliari.

 

 

Tuttavia il nostro "snobbato" fagiano, anche se definito spesso un “pollo colorato” o un selvatico da lancio pronta caccia, se veramente selvatico o ormai ambientatosi dopo i primi lanci, quindi scampato all’insidia dei predatori e dei cacciatori, riesce a trasformarsi in un avversario scaltro e formidabile.

Infatti può essere facile avere la meglio sul selvatico a inizio stagione venatoria, ma ben diverso sarà l’esito quando il fagiano sarà smaliziato ed avvezzo ad eludere le strategie di cani e cacciatori. Infatti sarà spesso il selvatico prediletto dai cacciatori italiani all’apertura generale della caccia, ma capita spesso di incontrarlo e fermarlo mentre siamo alla ricerca della famigerata arciera.

Il primo consiglio è quello di considerare il nostro colchide sempre un selvatico al 100%, un fantasma delle nostre campagne e, dando a Cesare quello che è di Cesare, nella maggior parte dei casi sarà un abile sfidante che cercherà di vendere cara la pelle, quindi un’ottima ed entusiasmante preda per cani e cacciatori.

A tale riguardo, senza svilire e sottovalutare la sua natura selvaggia, vediamo insieme alcuni preziosi suggerimenti che ti aiuteranno a comprendere le abitudini e le consuetudini del nostro nobile fasianide, sempre considerando l'ambiente e le condizioni metereologiche che interesseranno il teatro di caccia. Sono sicuro che mettendo in pratica questi consigli le nostre possibilità di uscire vincitori aumenteranno uscita dopo uscita.

 

 

1) Non c'è bisogno di svegliarsi troppo presto


Anzi forse non è nemmeno conveniente.

Infatti dobbiamo sapere è che il fagiano non è un selvatico molto mattutino, quindi inutile sarà sciogliere i cani alle prime luci dell'alba quando l’escursione termica tra giorno e notte avrà intriso la campagna di rugiada. Al fagiano non piace e uscirà dal suo covo solo quando comincerà ad asciugarsi.

Infatti uscirà dai siti in cui avrà passato la notte, anche appollaiato, non prima delle 8-8.30 di mattino. Questo suo atteggiamento aiuterà anche i cani a trovare l’usta lasciata dietro di se durante il razzolare in cerca di pastura intanto che la rugiada si sta asciugando dal terreno.

Intuitivamente le ore migliori però saranno quelle che andranno dalle 11 fino a pomeriggio, quando la campagna sarà deserta e nessun rumore lo disturberà, scorrazzerà così tranquillo alla ricerca di cibo.

 

 

2) Cerchiamolo nei posti giusti; ovvero dove c'è cibo


Il fagiano si nutre di semi di graminacee, frutti, tra cui anche pomodori, mais, ma anche insetti e invertebrati. Insomma il fagiano è un animale estremamente vorace e passerà gran parte della giornata a cibarsi.

Quindi per soddisfare le sue necessità vitali vagherà nei prati, pianure e campi. Infatti si è visto come il fagiano è molto legato e possiamo "dire interessato" alle aree coltivate dall’uomo. Durante la battuta di caccia dobbiamo prestare particolarmente attenzione a fossati, vigne, medicai, ma anche maggesi.

Terreni d’elezione saranno appunto quelli più intricati per cani e cacciatori, meglio se sporchi, impervi e ricchi di rovi, dove il fagiano potrà facilmente fuggire di pedina.

 

 

Sul terreno si muoverà adagio e con circospezione cercando sempre la protezione dell’erba alta in cui muoversi nascosto e non sarà mai lontano da boschetti, siepi e macchioni, in cui cercherà di ripararsi nel momento in cui avrà il minimo sentore di pericolo.

Secondo le condizioni metereologiche in giornate asciutte e assolate lo troveremo lungo fossi e fiumi per cercare refrigerio. Viceversa nelle giornate di pioggia potremo incontrarlo negli argini di macchia e nei campi aperti dove le gocce d’acqua non maschereranno i rumori dei predatori.

 

 

3) Il silenzio è d'oro: specialmente nella caccia al fagiano


Molto importante per l’esito di una fruttuosa giornata di caccia al nostro nobile pollo è il silenzio durante tutta la battuta di caccia.

Quindi massima calma da parte di cacciatori e cani, niente campano o beeper sempre acceso, massimo collegamento da parte del cane e nessun tipo di fischietto o, peggio ancora, urla per cercare di avere la meglio sul proprio cane. Quindi cani e cacciatori dovranno capirsi con occhiate, piccoli gesti e sussurri.

Vanificare ore di ricerca e camminate non è mai stato più semplice se non si sta in assoluto silenzio. 

 

 

4) Non tutti i fagiani sono uguali


Il nostro fagiano come detto può essere il più semplice dei selvatici a inizio stagione soprattutto se ci imbattiamo in un selvatico pronta caccia, da noi non preso in considerazione.

Tuttavia con il continuare della stagione di caccia e grazie all’esperienza e alla malizia apprese per essere scampato dai suoi predatori, il fagiano saprà ingegnarsi per cercare di allontanarsi in tutti i modi dai suoi predatori utilizzando diverse strategie.  

 

 

Il fagiano con l'esperienza diventa sempre più restio al volo, tenderà a pedinare e a farlo costantemente cercando di lasciare il massimo spazio tra lui e i suoi inseguitori. Proverà ad involarsi solo a lunghe distanze dove provare il tiro sarebbe ormai inutile.

Difficile riuscire a capire in anticipo se il fagiano che stiamo insidiando sia un esemplare vecchio e astuto, oppure un fagiano ancora non ben conscio del pericolo rappresentato da cane e cacciatore. In entrambi i casi meglio sempre propendere per la prima opzione per non incorrere in spiacevoli sorprese.

A fine stagione, quando ormai anche gli esemplari più giovani o pronta caccia sopravvissuti avranno capito la situazione, la caccia vagante a questo selvatico richiederà quasi sempre, per essere fruttuosa, l'aiuto di un cane da ferma o da cerca. Diventerà davvero difficile cercare un incontro con i fagiani senza l'aiuto di un fidato ausiliare.

 

 

5) Cane da cerca o da ferma? Vanno bene entrambi a patto che...


Diciamo intanto che il fagiano è un selvatico che per mole, aspetto, usta e coreografia nel volo eccita e accende la passione non solo nei cani ormai usi a questa caccia, ma anche e soprattutto nei cuccioloni alle prime esperienze.

Caratteristiche importanti del cane da fagiani saranno sicuramente l’intelligenza e la passione.

Dovrà essere un cane equilibrato perché le chilometriche guidate, che il fagiano costringerà a fare, saranno snervanti non solo per il cacciatore ma anche per lui. Non importerà di che razza sia il nostro compagno di caccia, ma fondamentali saranno l'abilità e la perizia nella cerca e non tanto la velocità o la quantità di terreno battuto.

I cani dovranno avere metodo ma anche fantasia, dovranno essere insensibili alle spine a cercare nei macchioni e nelle forre, terreni duri e difficili che annulleranno ogni qualsivoglia stile di razza per una più sobria e poco elegante cerca più adatta al terreno.

Verranno valorizzate razze trottatrici lente e costanti nella cerca come i nostri italianissimi bracchi e gli spinoni. Un cane intelligente, adattabile al terreno si lascerà condizionare in una cerca più versatile, più redditizia, il collegamento col padrone aiuterà a non provocare troppi rumori e spaventare cosi la nostra preda.

 

 

La ferma dovrà essere solida fino all’arrivo del cacciatore per poi seguire insieme il selvatico fino all’involo con guidate ben strutturate e non troppo nervose per non far allontanare troppo il fagiano ed evitare che lo si faccia frullare a distanze proibitive per concludere l’azione.

I cani da cerca, molto utilizzati oltre confine, possono rappresentare i migliori ausiliari per questa forma di caccia. Infatti hanno un diverso avvicinamento al selvatico che, come nel caso dello Springer Spaniel, sarà molto incalzante e non permetterà al selvatico di allontanarsi di pedina, ma lo affretterà al frullo sempre a tiro utile di fucile.

La cerca sarà adatta e produttiva con limitate estensioni in base al terreno e oll’orografia. Non dimentichiamo che l’erba alta, gli intrichi, i roveti e i canali coperti sono il terreno ideale per il nostro spaniel. Altro punto a favore è la facilità al recupero e al riporto, molto importante se la fucilata non è stata efficacemente accurata e il cane dovrà andare a cercare un fagiano ferito, impossibile sia da ribattere che trovare nella fitta vegetazione.

 

 

6) Nella caccia al fagiano il cacciatore è al servizio del cane


Il primo dovere del cacciatore è quello di conoscere bene il selvatico con le sue abitudini, usi e costumi, quindi condurre per primo il lavoro di ricerca del selvatico individuando la zona di caccia da battere. Oltre a questo, e non meno importate, dovrà essere una sola entità col suo fedele ausiliario, perché caratteristica principe sarà il silenzio.

Calma e pazienza saranno fondamentali.

Inoltre non essendo consigliabile l'utilizzo del campano o del beeper, a parte al solo fermo, dovremo seguire con molta attenzione il lavoro del nostro ausiliare senza mai cercare di forzarlo, ne nella cerca tanto meno poi una volta individuato il selvatico e fermato.

 

 

Infatti deleterio sarà aizzare il cane a rompere la ferma e farlo guidare, questo perché indurrebbe il fagiano a sottrarsi di pedina e cercare di allontanarsi maggiormente dai cacciatori e risultare quindi irraggiungibile.

A ciò si dovrà sopperire andando a servire il cane.

Come per la beccaccia, a meno che non ci sia un compagno di caccia, non andremo mai sul cane, ma lo aggireremo e ci posizioneremo di fronte dopo aver fatto un largo giro in modo da tagliare cosi ogni via di fuga al fagiano e farlo involare a tiro utile.

Autocontrollo e concentrazione infine ci aiuteranno a non farci prendere alla sprovvista e a non emozionarci per non sbagliare in colpo nel momento in cui il fragoroso e scenografico frullo ci paleserà di fronte questo splendido selvatico. Solo così potremo concludere nel migliore dei modi la nostra azione di caccia.

 

 

7) Un'ottima palestra per cane e cacciatore


Il più delle volte, ad eccezione delle poche giornate di caccia che precedono l’entrata della migratoria e delle beccacce, il fagiano viene snobbato ed ignorato. Alcuni lo considerano un rovina cani per la caratteristica di pedinare a lungo, tuttavia bisogna ammettere che il fagiano rimane sempre un’ottima scuola per i nostri cuccioloni e un'ottima palestra per i cani adulti e più esperti.

Certo rimane sempre una specie alloctona che deve la sua presenza sul territorio nostrano per l’immissione nelle AAVV e i lanci effettuati dai vari ATC nazionali e quindi non può semplicemente prendere il posto delle splendide starne, che da anni sono scomparse dai nostri colli. Tuttavia grazie alla facilità dell’allevamento, alla rusticità del selvatico e all’ambientamento in zone vocate, può diventare sicuramente un buon sostituto.

Inoltre, quando grazie a piani di ripopolamento e immissione ben riusciti, diventa un vero e selvatico, sia di nascita che dalle mille esperienze vissute dopo i lanci programmati, possiamo ritenerlo a priori un ottimo sfidante.

In questo caso potremo metterci alla prova, insieme al nostro ausiliare, contro un selvatico attento e scaltro che darà parecchio filo da torcere anche al più smaliziato dei cani da caccia che si metterà sulla sua coda.

 

 

8) Quali sono i fucili e le strozzature più adatti per la caccia al fagiano


Rispetto alle altre cacce col cane da ferma, come quaglie e beccacce, il fagiano durante il periodo nella stagione di caccia ci costringerà a variare l'arma o almeno le cartucce con cui lo cacceremo, soprattutto in base all’ambiente di caccia e quindi alla distanza media di tiro.

In tutti i casi gli elementi più importanti saranno la massima brandeggiabilità e un bilanciamento perfetto per una facile e veloce imbracciata per tiri di stoccata, sia in terreno aperto che nel fitto.

A inizio stagione avremo selvatici molto più confidenti che si faranno avvicinare dai cani e permetteranno tiri sulle brevi distanze, quindi anche in pianura e zone aperte un fucile con canne corte sui 60 / 66cm e strozzature modeste, cil /*** per i basculanti o **** per il semiautomatico faranno egregiamente il loro lavoro, anche un fucile medio da beccacce avrà la sua utilità e micidialità in questa caccia.

 

 

Qualcosa però dovremo cambiare con il proseguire della stagione, soprattutto in zone pianeggianti e con selvatici scaltri ed inavvicinabili, che spesso frullano lunghi eludendo la ferma dopo una fuga di pedina. 

Inoltre col freddo i fagiani saranno dotati di un piumaggio più fitto e resistente. In questo caso preferiamo strozzature più strette ed efficaci, quindi ottime saranno quelle armi basculanti classiche con strozzatura ****/** oppure ***/*. Per l’automatico, in base all’ambiente ed allo stile e tempi di sparo, la canna migliore sarà una 67/*** oppure per tiri mirati e meditati una 71/**.

Mai come nella caccia al fagiano si sono visti consigliare caricamenti e grammature diverse nei decenni passati dalla letteratura cinegetica classica.

I vari autori, in base alle proprie preferenze ed esperienze, consigliano estremi opposti; passando dai 28 grammi o meglio l’oncia inglese degli appassionati di fucili mitteleuropei leggerissimi, alle cartucce corazzate con 36 / 38 grammi di pallini e quindi fucili più massicci o quantomeno di peso standard.

Possiamo dire che, su animali d’apertura poco smaliziati e piumati, un tiratore istintivo può effettivamente trovare perfetta una carica all’inglese con 28/30 grammi di piombo n. 6-7, ma con il progredire della stagione e su prede ormai rese scaltre dall’esperienza con uomo e cani le grammature medio alte e pallini n. 5 saranno una scelta oculata.

Dovremo trovare quindi il giusto bilanciamento tra peso del fucile e possibilità di sparare cariche medio pesanti.

I fucili ideali per la caccia al fagiano dovrebbero avere un peso sui 3/3.1 kg nel calibro 12 e 2.7 / 2.9 nel cal 20. Gli strozzatori intercambiabili saranno un notevole vantaggio che ci permetterà di ottimizzare all’occorrenza le rosate in base al periodo e al terreno di caccia.

 

 

9) Passiamo alle cartucce, quali scegliere per il fagiano?


Per quanto riguarda le munizioni ideali per il fagiano, viste le considerazioni fatte precedentemente per il fucile, dovremo considerare diversi elementi quali: distanza media di tiro nell’ambiente di caccia, vulnerabilità del selvatico in base al periodo in cui lo si caccia e le diverse cartucce da caricare in prima, seconda e terza canna.

Considerando la distanza di tiro il fagiano viene solitamente cacciato con i cani da ferma o da cerca e quindi i tiri saranno compresi tra i 15 e i 35/40 metri, con una forbice troppo larga per liquidare in discorso in due parole.

Gli ambienti saranno sempre più o meno aperti, quindi non aspettiamoci di certo il bosco fitto abitato dalla beccaccia. Inoltre secondo il periodo di caccia il fagiano potrà essere più o meno coperto dal piumaggio, sarà molto più fitto in inverno.

Le nostre rosate per essere efficaci e letali, considerata la sagoma del selvatico, dovranno essere sufficientemente ampie ma ben guarnite in prima canna per le distanze medio-brevi.

Ad inizio stagione funzioneranno molto bene cartucce medio-leggere di 32 g con borra in feltro e piombo numero 7-7.5, preferibilmente con orlo tondo, ottime le B&P Gigante.

Come seconda canna possiamo caricare grammature medie da 33 / 34 g con borra contenitore o bior. Se cacciamo con il semiautomatico è una buona idea scegliere una corazzata col contenitore da 36 g piombo numero 5, meglio se nichelato. Questo genere di cartucce rappresenta una scelta azzeccata e razionale per la seconda canna nei basculanti anche a stagione avanzata.

 

 

Con il progredire della stagione e l'arrivo dell'inverno, come prima canna meglio preferire grammature medie con fucili leggeri e pesanti con armi di peso standard. Ottime le semicorazzate con 33 / 36 grammi con borra tradizionale e orlo tondo o chiusura stellare, scendendo di un numero con il piombo, quindi pallini numero 5-6. Alcune delle migliori scelte sono le F2 Classic Fiber, le MB Tricolor in cartone o ancora le MB Tricolor in plastica.

Ricordiamo infatti che ormai i fagiani saranno sempre più scaltri e i tiri a breve distanza, tranne nelle aziende faunistiche e fagianodromi, saranno proprio rarissimi.

Nei colpi successivi al primo caricheremo sempre ottime corazzate con contenitore e piombo 5 / 4 nichelato per avere la meglio anche in tiri al limite della distanza. Le F2 ed MB Long Range e a stagione fredda inoltrata la MB Winter o la MG2 Mythos saranno sempre scelte molto efficaci.

 

 

 

 

10) Non trascuriamo l'abbigliamento


Anche questo è un fattore importante per la caccia, spesso sottovalutato.

Passeremo dal caldo estivo dell’apertura al freddo autunnale, quindi un abbigliamento a strati con capi impermeabili è la scelta migliore, anche per fronteggiare l’umidità del mattino o repentini cambiamenti climatici durante le giornate di caccia.

 

 

Assolutamente da provare almeno una volta sono i moderni indumenti tecnici e traspiranti, utilizzati come intimo, che per chi pratica caccia in movimento sono l’ideale per scongiurare bagni di sudore e improvvisi raffreddamenti appena ci si ferma, deleteri soprattutto quando il freddo è più pungete.

Molto utili saranno anche ghette e cosciali, per averla vinta anche su rugiada e spini vari, abbinati ad un buon gilet. Se siamo degli instancabili camminatori sarà ancora meglio una buona trisacca, molto comoda e tecnica, che ci permetterà di fare un’uscita di caccia anche di diverse ore e portarci tutto appresso e senza sforzo sulla schiena.

 

 

11) A caccia non si finisce mai d'imparare: condividi la tua esperienza!


Abbiamo visto come la caccia al fagiano può diventare affascinante e difficile grazie ad un selvatico in grado di imparare in fretta i pericoli rappresentati da cane e cacciatore, impegnandoci in una caccia che ci richiederà sempre più impegno con il progredire della stagione. 

Ecco perché è dovere di ogni cacciatore valorizzare ed esaltare le peculiari caratteristiche di questo selvatico.

I veri fagiani faranno lavorare molto e duramente i nostri ausiliari, con cerche in diversi ambienti e terreni, con prese di punto anche a grande distanza vista la mole e le emanazioni del selvatico ed accostamenti al cardiopalma con code che frustano l’aria fino alla ferma perentoria e d’autorità. E poi toccherà a noi fare scacco al re.

Spero che i consigli e i suggerimenti che hai letto in questo articolo ti saranno utili per dedicarti a questa splendida caccia, dall'apertura fino alla chiusura.

Ora ci rimane che provare a metterli in pratica e dato che, a caccia non si finisce mai d'imparare, se hai un tuo personale consiglio, per cacciare il fagiano con successo, non esitare a condividerlo con noi nei commenti sotto questo articolo.

 

Photos credits:
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