Elevata potenza pura, veicolata in tramiti profondi da una palla ben strutturata, dura e pesante. Poco effetto di disturbo nella traiettoria da parte di rami, foglie e vegetazione in genere. Altissima penetrazione su prede dure e pesanti e tramiti profondi anche su tessuti muscolari e di rivestimento tenaci, come quelli degli animali africani.
La novità a palla 2020 della casa felsinea si chiama “Hyper Shock”, una slug 12/70, che si traduce in ricetta per animali molto grossi e situazioni di caccia in ambienti folti e vegetati, difficili… questa ultima si aggiunge alle 7 palle da caccia B&P già esistenti e specifiche.
La nuova cartuccia con la sua palla pesante e penetrante ha però aperto una nuova direzione balistica nel nostro concetto di effetto terminale, avvicina di fatto in questo caso le prestazioni dei vecchi “Express” londinesi o dei grossi calibri da carabina non molto veloci.
La Hyper Shock con i suoi 475 m/s e la capacità di trapassare tre fusti da 50 litri pieni d’acqua, sconfina dalle normali ed abituali performances della canna liscia caricata a palla unica in quel mondo dei primi fucili africani, in cui proiettili di generosa sezione, non molto sofisticati, ma forti di una massa notevole ed una altrettanto elevata tenacia avevano ragione di prede dure e vitali, come tanti animali tipici del continente nero.
I test ci sono piaciuti subito molto per la evidente manifestazione di potenza e di capacità penetrativa.
Una potenza, e lo vogliamo sottolineare, non vicina a quella “energia cinetica” delle altissime velocità che traducendosi in energia termica e chimico/elettrica è di difficile riscontro e interpretazione; bensì in una energia maggiormente “meccanica” che mostra una evidente forza d’urto, una grandezza non molto distante dal famigerato meno altisonante “momentum” che è il semplice prodotto di massa e velocità… quello che investe, abbatte, sposta, penetra… ed uccide.
Già alla vista questa palla, pur non discostandosi moltissimo dalle altre strutture B&P, mostra una grinta notevole con la sua evidente lunghezza, con la sua alta fascia inferiore e per quella porzione apicale tozza, ma elaborata in più linee, che attira la curiosità… ed allora guardiamo meglio questa nuova palla, prima di fare le dovute considerazioni relative ad essa.
Si tratta di un proiettile cilindrico/tronco conico, con ampia cavità caudale in cui si inserisce e fissa la borra di impennaggio/governale… fin qui tutto normale.
Il tratto cilindrico esternamente è solcato per tre quarti da 18 costole inclinate, sulla cui struttura ci abituò 90 anni fa il mitico tecnico tedesco Wilhelm Brenneke con la sua innovativa slug, la palla Brenneke 1930.
Perché queste fasce inclinate?
Non per dare un improbabile moto elicoidale stabilizzante al proiettile, ma per creare una superficie di contatto e rasamento con l’anima di canna e con la strozzatura ben uniforme sui 360°, molto soffice ed autoriducibile con facilità; costole inclinate, perché la loro proiezione sulla base crea una corona circolare di assoluta continuità senza interruzioni, “conditio sine qua non” per avere stabilità in volo e precisione.
La parte apicale è più complessa.
E’ un corto e tozzo tronco di cono sottodimensionato rispetto alla palla vera e propria, infatti lascia libera una cornice esterna ad angolo retto in cui arrivano e terminano a spigolo vivo, le 18 costolature.
Questa corona, nella fase di balistica terminale assume una importante funzione di taglio, sulla cute e sui tessuti, darà facile ingresso al vettore nella preda e creerà ferite sanguinanti, praticamente “essenziali” nel caso si usi poi il cane da traccia sui feriti.
Il tronco di cono apicale è incavato da 6 nicchie “unghiate” disposte a 60°, queste unghiature sono molto particolari ed hanno una funzione aerodinamica di deflusso, per diminuire l’effetto frenante e creare una apertura del fluido aereo molto regolare e uniforme, queste “nicchie” convergono all’apice ad una superficie concentrica piatta di forma vagamente simile ad una ruota dentata nel cui centro abbiamo una cavità emisferica, più demandata al bilanciamento della palla che ad una intuitiva ma poco probabile funzione di espansione, come alcuni avranno immaginato.
E’ dalla sezione, che emerge visivamente quanto sia massiccia e spessa la porzione apicale della palla e di come sia poco profonda e non possa essere molto efficace la cavità emisferica per innescare la deformazione.
La sezione mostra una testa massiccia e spessa quasi 8 mm. i fianchi della palla hanno una spessore di circa 2,85 mm. la cavità caudale per l’innesto della borra/impennaggio è cilindrica profonda circa 15,4 mm.
La palla vera e propria pesa 31,8 grammi cui si aggiungono i restanti 3,2 grammi della borra/governale in plastica. La palla misura complessivamente 45 mm. di cui 22,5 competono alla massa in piombo.
La stabilità in volo dei proiettili lanciati in canna liscia, senza rotazione, dipende dalla precisa collocazione dei centri di gravità (baricentro) e del centro di spinta.
Questi due punti se ben disposti, evitano il ribaltamento e mantengono il proiettile in volo stabile e con traiettoria regolare, rettilinea all’inizio poi influenzata in calo per la forza di gravità.
La palla Hyper Shock come tutte le palle moderne ha nella sua parte anteriore metallica, in piombo puro stampato a pressione, una struttura caudale cava, la cavità cilindrica, svolge due compiti.
1) Alloggia e blocca ad interferenza una borra-governale, questo impennaggio è leggero e crea in coda alla palla una forte resistenza con l’aria, nel transito in traiettoria determina un effetto stabilizzante, infatti il nuovo proiettile risulta molto preciso produce rosate grandi la metà di un pugno a 50 metri.
2) La palla vede così spostato molto in avanti il suo baricentro. La Hyper Shock, nella zona anteriore apicale, tramite la sua tozza “punta conica pluri unghiata” e anche grazie alla “corona seghettata” ha un efficace effetto di taglio frontale sui tessuti biologici e risulta molto penetrante negli impatti ortogonali ed angolati.
Penetrata la cute tagliandola come una sega a tazza e con la sua superficie ampia, ha il vantaggio di un efficace e rapida dissipazione dinamica nei tessuti di gran parte della sua ingente energia.
Lo spessore notevole della calotta della palla, la rende dura apicalmente e poco deformabile, lo spostamento in avanti di tanta massa, come già sottolineato, conferisce una buona stabilità alla palla anche nella fase di attraversamento dei tessuti biologici, infatti dai risultati balistici analizzati in seguito alle prove, sembra che dopo l’attraversamento dei tre fusti pieni d’acqua essa abbia ancora la stabilità per fermarsi “di punta” contro il parapalle posteriore in muratura.
Sulle grosse prede, la Hyper Shock unisce quindi una grande capacità di taglio frontale ad una conservazione di energia imponente, il tutto si traduce nella già vista attitudine a perforare tessuti e ad avanzare molto più degli altri vettori anche nel tramite.
A caccia queste caratteristiche portano vantaggi notevoli, con un effetto balistico in buona parte singolare ed innovativo.
A differenza delle altre palle tradizionali, all’impatto abbiamo un proiettile che non si schiaccia subito, ma invece taglia ed “entra”. Crea un tramite profondo e non di rado attraversa di nuovo muscoli e pelle, per uscire; immaginiamo ora questo effetto balistico su animali per i quali non siamo abituati a ragionare in termini di caccia con l’anima liscia.
Nel nostro contesto venatorio fino ad oggi sui cinghiali veramente grossi, solenghi di 150 o più chili, il calibro 12 a palla aveva mostrato una modesta efficacia. E non nascondiamoci dietro ad un dito se negli ultimi trent’anni la canna liscia è stata progressivamente sostituita dalle carabine il motivo prevalente è stato anche questo.
Oggi la nuova Hyper Shock ha dalla sua parte una balistica ibrida.
Gli effetti come ci piace sottolineare si avvicinano a quelli di una carabina di calibro grosso, pesante e lento, immaginiamo un 45/70, un 50/70 un 444 Marlin; quindi maggior effetto lesivo e di shock su prede finora fuori portata per questo mezzo.
Ma con l’immaginazione ci piace spingerci anche oltre.
Pensiamo alla realtà americana, in cui un cacciatore, non necessariamente alla ricerca di animali grossi e pericolosi col suo Labrador Retriever, sta cercando fagiani ai margini del bosco, la sorte vuole che attratto da odori, rumori ed appetito si presenti a lui in digiuno forzato da qualche giorno, un orso nero o un puma.
La doppietta calibro 12, non è certo arma/calibro per tali evenienze, serve ben altro, ma se nelle due canne scivolassero due cartucce Hyper Shock e seguisse un rapido doppietto ben centrato al torace o nella zona del retro spalla, anche queste prede, avrebbero ben poche possibilità di continuare ad essere pericolose.
In Africa, dove molti degli animali, anche per la protezione dalla vegetazione spinosa locale, hanno una pelle spessa e tenace e masse muscolari solide sotto a questa, le palle dell’arma liscia non hanno mai sortito effetti del tutto soddisfacenti, ora riteniamo che le cose possano cambiare molto decisamente.
Attendiamo le prime uscite a caccia, i primi riscontri di chi userà questa splendida novità, poi ne riparleremo per vedere se ci eravamo sbagliati, nelle nostre analisi e previsioni.