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La storica cartuccia GP sta per tornare, pronti?

Scritto da Gianluca Garolini | 22-mar-2021 8.00.00

La polvere GP, tra le altre cose nacque con caratteristiche combustive adatte soprattutto per trovare un impiego molto razionale e perfettamente rispondente con i componenti comuni e semplici dell’epoca.

Il suo abbinamento ideale doveva essere il bossolo comune in cartone con innesco 6,45 bifocale, il borraggio tradizionale semplice composto da cartoncino, borra e spessore sotto pallini, infine la allora ubiquitaria chiusura ad orlo tondo; così caricata la GP forniva veramente e facilmente cartucce eccellenti, con modesta pressione e buone rosate, efficaci e micidiali velocità.

Con queste premesse è chiaro che le primissime cartucce originali allestite dalla stessa B&P, avessero come base questi componenti.

Il bossolo più noto e diffuso era il Fiocchi, 12/65 tradizionale col 6,45 come innesco, grigio o avana, a volte azzurro, sempre inquartato con quadrati neri riportanti la “G” e la “P” mentre in quelli chiari comparivano sigla e sede della casa felsinea.

 

 

La diffusione delle cartucce GP dal passato

Anche gli altri produttori produssero un bossolo GP “a marca polvere”, la Martignoni lo aveva fatto classico e affascinante per la sua grafica, basato sull’immagine della latta della polvere; bossolo 12/65 con innesco comune bifocale, in cartone di colore rosso vermiglio, con la testa del camoscio al centro di un bersaglio a cerchi concentrici proprio come sulla lattina, lateralmente spiccava il nome in stampatello della polvere.

 

 

La Leon Beaux di Milano aveva a sua volta un bossolo in cartone rosso simile agli altri, il marchio GP era stampatello dentro una losanga trasversale verticale.

Ricordiamo anche un bossolo col Falconiere ed il marchio GP oppure la cartuccia B&P da allenamento al tiro al piattello, e per questo designata “Ball Trap” era un 12/70 in cartone rosso col monogramma nero “GP” molto grande e frontale.

La stessa casa felsinea produceva le cartucce per la Aeronautica Militare in cartone azzurro con l’aquiletta stilizzata e l’”AM”, sul bossolo però la designazione della polvere, pur se caricata rigorosamente con questo propellente, non compariva.

 

 

Passando ai bossoli fini e corazzati, ricordiamo i vari T2-3-4-5 della Fiocchi che riprendevano il loro classico disegno inquartato in nero, ma su fondo rosso, abbiamo visto sul T.3 rosso anche il vecchio Leon Beaux con la losanga e la marca polvere, questi bossoli erano perlopiù dedicati al tiro a volo oppure a cartucce da caccia corazzate di potenza adeguata alla selvaggina più impegnativa.

 

 

Al presente...

Ma torniamo ai nostri giorni. La GP ha lasciato evidentemente nei ricordi dei cacciatori italiani un grande splendido ricordo, ancora oggi capace di suscitare emozione e di riaccendere pur in tempi così difficili il sacro fuoco di Diana anche nei cacciatori ormai più delusi, ma tuttavia romantici e nostalgici.

 

 

Da un sondaggio effettuato la cartuccia GP ha mostrato di essere quella più desiderata dai nostri amici che frequentano i Social e per questo la Baschieri & Pellagri ha deciso per questo anno 2021 di dare nuovamente loro la possibilità di metterla in canna all’apertura della prossima stagione venatoria.

 

 

Come sarà la riedizione della GP commemorativa

Abbiamo voluto e cercato di rimanere sul classico, ma conferendole le doti balistiche adeguate ad un utilizzo a caccia veramente ampio, volendo una cartuccia adeguata alla stanziale, alla migratoria maggiore e minore pensando ai colombacci, al beccaccino, alle cesene, ma anche al fagiano sotto ferma.

Abbiamo mantenuto il bossolo 12/65 universale ed adeguato a tutti i fucili anche con camere corte ed impostato il suo assetto all’antica maniera, quindi borraggio in feltro ed orlo tondo.

 

 

La polvere GP era d’obbligo e rifacendoci alla cartuccia T.2 del passato, siamo andati direttamente sui 34 grammi, in questo modo la rosata sarà generosa ed efficace su tutto, compresa la selvaggina più impegnativa e tenace.

La migliore peculiarità di questa cartuccia, come sulla sua progenitrice, sarà la sua equilibrata potenza (circa 400 m/s alla V1 in canna strozzata) ed elevata versatilità con una rosata leggermente generosa e non accentrata ma comunque regolabile tramite numerazione del piombo e la strozzatura impiegata.

Infine un'altra piacevole novità rispetto alle precedenti riedizioni limitate è sicuramente il packaging. Ne sono state previste ben tre differenti versioni che ricordano i diversi caricamenti delle cartucce GP a partire dagli anni 40' fino agli anni 70'. 

 

 

Ora non ci rimane che attendere di trovare la edizione limitata della GP nelle armerie e poi tornare ad assaporare nella prossima stagione il profumo del bossolo in cartone sparato per tornare con i sensi e la mente alla caccia di un tempo, in cui tutto era bello.