Spesso si riempie lo zaino da caccia inserendo un po' di tutto, ma è il metodo giusto? Secondo me no. Perché così facendo è possibile portare sulle spalle per anni oggetti inutili e non averne di utili quando servono.
Da cacciatore appassionato di escursioni negli anni ho ottimizzato il contenuto del mio zaino, ed oggi vorrei condividere le mie scelte sperando che possano essere d’aiuto.
Sicuramente è utile fare una lista, anche mentale, di quello che dovrà contenere e in quali situazioni dovremmo utilizzarlo. Personalmente, a seconda dell’occasione ho diversi zaini tra cui scegliere, infatti:
Un altro parametro da considerare attentamente è la zona abituale di caccia. Chi ha la fortuna di cacciare in zona alpina valuterà obbligatoriamente uno zaino predisposto al trasporto della spoglia, al contrario, chi come nel mio caso può avvicinarsi molto con il fuoristrada alla preda potrà optare per qualcosa di più compatto.
Nel corso degli ultimi 7 anni ho più volte cambiato il suo contenuto ma adesso penso di aver raggiunto un ottimo compromesso. Vediamo insieme cosa contiene il mio zaino.
Al quale ho aggiunto anche un dopo puntura e qualche medicinale di “emergenza”, a mio avviso non dovrebbe mai mancare nello zaino di nessun cacciatore eppure mi è successo di doverlo prestare diverse volte, non solo a caccia. Lo trovo indispensabile perché anche una piccola ferita se non trattata adeguatamente può diventare molto fastidiosa soprattutto in zone impervie.
All’improvviso il cielo diventa ombroso e scarica a terra con violenza un bel temporale, la macchina dista diversi chilometri e di ripari neanche l’ombra. Chi non si è mai trovato in questa situazione? Ecco che un kway o una mantella rappresentano un grande alleato soprattutto in inverno.
Il classico coltellino svizzero è l’amico dal quale difficilmente un cacciatore si separa. Utilissimo per mangiare io ne ho scelto uno che ha anche una piccola lama seghettata, utile per tagliare qualche arbusto all’ultimo momento. Ne esistono di moltissimi modelli, anche con decine di accessori incorporati, ma io prediligo quelli compatti perché li trovo semplici da trasportare anche in tasca o nella cacciatora. Inoltre, porto sempre con me anche un coltello da taglio piuttosto affilato, che utilizzo per macellare gli animali quando la caccia si conclude al meglio.
Soprattutto per la caccia di selezione può essere utile in diverse occasioni, per dare mezzo giro ad una vite che si è improvvisamente allentata, oppure per cambiare la batteria del cannocchiale illuminato. Lo trovo pratico anche durante la caccia vagante o da appostamento, ad esempio per smontare la spina e lo scatto di un semiautomatico che può essersi inceppato a causa dello sporco.
“Aspettiamo ancora 5 minuti…” Così diventò buio pesto. Non avere una torcia può essere un errore imperdonabile, per questo spesso ne porto con me due: una “da mano” e l’altra da testa che per camminare in sicurezza con il fucile in mano è indispensabile. Se devi acquistarla ti consiglio di orientarti su una a LED per unire ad un potente fascio di luce un’ottima durata della batteria (quest’ultima assolutamente ricaricabile).
Sono sempre utili. Per fare una riparazione d’emergenza all’appostamento, per trascinare un capo abbattuto o per sistemare uno spallaccio che fa le bizze. In questi anni mi sono servite spesso e per questo sono sempre con me.
Indispensabile sempre per qualsiasi forma di caccia. Io ne alterno tre: un 10x50 da osservazione, un 10x36 con telemetro incorporato ed un compatto 8x24 per la caccia vagante.
Insostituibile per osservare gli animali e valutare i capi, un buon binocolo serve anche a comprendere le caratteristiche del territorio e a scorgere l’eventuale presenza di altre persone.
Una nota a parte la merita “il lungo”.
Fino a quest’anno non me ne sono mai dotato perché cacciando in zone prevalentemente boscate non ne sentivo la necessità. Adesso invece, essendosi spostato in una zona collinare che presenta distanze di ingaggio superiori rispetto alle precedenti, credo che mi sarebbe d’aiuto. Infatti a breve ne acquisterò uno.
Poi spesso diventano due o tre per condividerle con i compagni di caccia, perché si sa, la fame prima poi arriva e soprattutto durante gli appostamenti lunghi aver qualcosa di veloce da mettere sotto i denti è molto comodo. In alternativa sono validi anche dei crackers oppure dei biscotti.
La tipologia di contenitore varia al variare della stagione ma è sempre molto importante mantenere la corretta idratazione. Anche se spesso questo aspetto viene sottovalutato, è bene ricordare che la disidratazione provoca spossatezza, irritazione e calo della concentrazione, tutti nemici di una buona cacciata. Per questo avere nello zaino qualcosa da bere, soprattutto nel periodo estivo, è di primaria importanza.
Proteggere l’udito per me è una priorità e credo che dovrebbe esser così per tutti, per evitare spiacevoli effetti collaterali irreversibili. Da circa 3 anni utilizzo sempre delle cuffie elettroniche ma porto anche dei tappi di buona qualità da poter prestare eventualmente a chi mi accompagna.
Lo zaino che preparo per la caccia da appostamento fisso durante la stagione varia poco rispetto a quello che abbiamo appena visto infatti, spesso cambio solo il binocolo scegliendo quello più compatto e tolgo una torcia.
Ovviamente aggiungo le cartucce e i fischi in base al tipo di caccia ed ecco che lo zaino è già pronto!
In caso di appostamento temporaneo porto uno zaino leggero, al cui interno ripongo:
Così ho sempre con me il minimo indispensabile senza dover trasportare uno zaino troppo ingombrante.
Finita la lista di quello che trova sempre posto nel mio zaino torniamo alla scelta dello stesso e vediamo alcuni parametri utili per la scelta.
La pelle è senz’altro bellissima e duratura ma costosa. Il compromesso migliore a mio avviso è la cordura o un materiale equivalente, per avere uno zaino abbastanza leggero ma resistente e impermeabile.
Un buon schienale piuttosto rigido aiuta nel trasporto dello zaino, soprattutto quando il peso è abbastanza importante.
Quando si trasportano oggetti diversi tra loro e in alcuni casi anche delicati, poterli suddividere in scomparti e proteggerli è importante.
Sono soggettive in base a quello che si sceglie di trasportare e dove ma, una regola fondamentale semplifica la scelta infatti, prima bisogna scegliere il contenuto e poi lo zaino, non viceversa!
L’ultimo consiglio ma forse il più importante, è quello di provarlo. Sia a spalle, con l’accortezza di inserire del peso all’interno, che in appoggio per chi è solito utilizzarlo anche per sparare. Cosa ne pensi delle mie scelte? Hai qualche suggerimento da darmi per migliorare il mio zaino? Fammelo sapere commentando!