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Quali sono i migliori fucili per la caccia alla beccaccia

Scritto da Vito Genovese | 3-ott-2019 6.18.06

Caccia appassionante e specialistica, difficile in una semplice parola, vuoi per le caratteristiche dei luoghi dove trovare la nostra beccaccia, vuoi per una dote spiccata di imprevedibilità che la fa eclissare al più minimo sentore di pericolo e tutto un insieme di astuzie per sfuggire a cane e cacciatore.

La caccia alla nostra arcera richiede doti imprescindibili di preparazione e competenza di cani e cacciatori se si vuole eccellere in questa attività e di certo esperienza e fortuna saranno un tutt’uno per la buona riuscita dell’uscita venatoria.

Specializzazione che non solo interessa le abilità e le attitudini del cacciatore e del suo ausiliare, ma ormai, da un ventennio a questa parte, riguarda anche le armi e le cartucce indicate e costruite appositamente per questa caccia.

 

Le astuzie della beccaccia

La beccaccia è ormai l’ultimo selvatico veramente verace e autentico cacciabile nella gran parte del nostro Paese, comprensori alpini esclusi, data la presenza di pernici bianche e galli forcelli, per la graduale scomparsa di fagiano, coturnici e starne.

Vi è stato un progressivo adattamento dei cacciatori cinofili italiani a questa nuova realtà venatoria, sia per il cambiamento dei luoghi di caccia, dalla media alta collina alla montagna, quindi da terreni più o meno aperti tipici della stanziale al sottobosco coperto e fitto preferito dalla nostra regina del bosco, sia per un approccio, diverso e differenziato, a un selvatico astuto e accorto sempre pronto a disimpegnarsi da cane e cacciatore con vari stratagemmi lasciando solo i segni della sua presenza e nient’altro.

 

Caratteristiche salienti per i cani sono spiccate attitudini alla cerca e una certa venaticità, una grande intelligenza che li farà rapportare in modo metodico, ma sempre nuovo e diverso in base al terreno di caccia e al selvatico.

 

Mentre all’inizio del passo la beccaccia sarà molto più accessibile, con il proseguo della stagione sarà più difficile vincerla con esemplari sempre più scaltri e smaliziati, che tenderanno a involarsi e allontanarsi dai propri inseguitori prima del loro arrivo.

A questo punto l’intelligenza e l’esperienza di cani e cacciatori permetteranno di scoprire la rimessa e ribattere il selvatico finchè non ci sarà la possibilità di arrivare a poterlo fermare e finalmente abbattere.

Le beccacce più astute conosceranno bene il campano e al minimo sentore saranno ormai lontane. Un aiuto a ciò è stato l’arrivo dei primissimi beeper con le impostazioni di suono sia a fermo che in traccia. 

La nuova generazione che a queste due funzioni ha associato anche la modalità silenziosa con la funzionalità di avvertire il radiocomando dell’avvenuta ferma del cane attraverso un suono o una vibrazione e tramite un tasto sullo stesso far emettere un suono al collare per scoprire l’esatta posizione dell’ausiliare.

Ma la tecnologia si è così evoluta che da pochissimi anni ai collari satellitari GPS in primis utilizzati per i cani da seguita da cinghiale e adattati anche alla caccia col cane da ferma, hanno visto un’associazione del collare beeper al GPS così che in modo silenzioso e ovattato permettono al cane di avvicinarsi alla nostra amata beccaccia e consentire l’arrivo del cacciatore non solo attraverso la visualizzazione sul palmare della direzione e la distanza, ma anche tramite un suono acustico e su alcuni modelli una luce a led, così da rintracciare il cane nel fitto del bosco e sottobosco.

Segue quindi l’accostamento e il posizionamento per cercare di abbattere il selvatico fermato dal cane.

 

 

 

La caccia alla beccaccia tra tradizione e tecnologia

Ma la tecnologia ha interessato anche l’evoluzione delle armi da caccia. Rispetto alle altre forme di caccia e agli altri selvatici, la beccaccia necessita di armi leggere e brandeggiabili facilmente nel fitto.

I tiri verranno eseguiti a breve e brevissima distanza, quindi le canne saranno corte e con strozzature larghe, per avere ampie rosate già a brevissima distanza ed evitare alte concentrazioni di rosate così da non rovinare le deliziose carni del selvatico.

Infatti, fino a qualche decennio fa, erano in pochi i cacciatori che insidiavano con il loro cane da ferma solo ed esclusivamente la beccaccia.

Lo facevano con armi disponibili sul mercato, che avevano caratteristiche adatte a questa forma di caccia, quindi cercavano nei vari cataloghi armi che appunto presentavano canne corte e poco strozzate, mentre la quasi totalità dei fucili a quei tempi avevano per la maggior parte canne lunghe e strozzate.

Pensiamo a quelle dei migratoristi che insidiavano tordi e colombacci o le anatre, ma anche quelle che i cacciatori cinofili utilizzavano su starna, coturnice e fagiano, a quei tempi veramente selvatici. Prede che pedinavano insistentemente e non si facevano avvicinare a breve distanza dal cane e dal cacciatore, richiedendo tiri a media lunga distanza.

Le armi sopperivano alla necessità e bilanciavano la presenza di canne lunghe e strozzate con cartucce con borra in feltro.


 

Presto le maggiori fabbriche armiere si resero conto che anche con canne corte il peso era sempre eccessivo per una caccia di movimento in terreni impervi e difficili, caratterizzati da numerosi sali e scendi da un monte all’altro e dalla velocità con cui si doveva correre a servire il cane una volta fermo.

La costruzione delle bascule di sovrapposti e doppiette e delle carcasse dei semiautomatici erano in massello di acciaio che sommato al peso di canne e legni facevano fermare l’ago della bilancia attorno a 3.2/3.4g.

Troppi per questa tipologia di caccia di movimento.

In loro soccorso già negli anni ’50 arrivò l’ergal, una lega di alluminio con la stessa resistenza dell’acciaio, usata subito con molto entusiasmo sia nelle armi corte che lunghe, ed in particolare sui fucili da caccia.

Si risparmiarono quei pochi etti indispensabili per una buona portabilità dell’arma anche per svariate ore su quegli stessi terreni, che riusciva a mantenere più freschi e meno affaticati e quindi più concentrati durante l’accostamento e il tiro.

I primissimi fucili superleggeri con carcasse il lega di alluminio, prodotti in serie, vennero approntati subito dopo la II° guerra negli anni ’50/’60.

Tra tutti ricordiamo la FN-Browning, la FNA italiana, la Franchi e Beretta italiane (Beretta aveva già usato queste leghe per le sue pistole dalla prima metà anni ’50).

Il vero grande sviluppo di armi superleggere, con pesi inferiori a 2800 grammi, arrivò tuttavia nel periodo tra il 1980/2000.

Tra i primi ci sono da ricordare alle marche già citate si affiancarono, il Benelli superleggero realizzato sulla base del S90, che poi originò l’attuale “Beccaccia”, il Beretta Ultralight e il Falconet e il Sous Bois di Franchi.

Anche Browning creò vari fucili sia in configurazione semiauto che sovrapposti e Fabarm con diversi modelli leggeri. Armi queste caratterizzate da un peso totalmente sotto i 2.8kg, quindi a livello di un buon cal 20 di quei tempi, ma sempre ben bilanciate ed efficaci.

 

 

 

L’evoluzione delle armi per la caccia alla beccaccia

Da lì via via tutte le fabbriche di armi hanno prodotto almeno un modello specifico per la caccia alla beccaccia, seguendo la specificità di questa forma di caccia.

Ma questa evoluzione tecnologica non ha interessato soltanto peso delle armi e lunghezza delle canne di questi nuovi fucili, ma ha anche stuzzicato l’ingegno dei vari progettisti che prendendo spunto da altre forme di caccia hanno riportato alcune basi sul fucile da beccaccia.

Parliamo di nuove leghe superleggere e adozioni di parti in titanio per rendere le bascule più resistenti alle sollecitazioni delle cartucce e aumentare la durata delle armi.

L’utilizzo di leghe leggere, di polimeri o della fibra di carbonio al posto dell’acciaio in parti delle armi che non vengono sollecitate dallo sparo o dal movimento dell’otturatore, come la guardia del grilletto o l’intero meccanismo di scatto, il tappo serbatoio dei semiauto o le bindelle delle canne ha permesso di ridurre in maniera intelligente il peso.

Risolto il problema peso, la risposta al quesito “armi beccacciare” è stata l’adozione di nuove geometrie interne delle canne o l’utilizzo di strozzature specifiche a questo scopo.

 

 

Non dimentichiamo che la caccia alla beccaccia richiede ed è contraddistinta dalle brevi e brevissime distanze di tiro, quindi le rosate devono essere abbastanza aperte già a distanze dell’ordine di 10/12m.

In questo modo anche in caso di tiri non perfettamente centrati dal cacciatore, il risultato sarà sempre letale poiché la beccaccia è un selvatico poco coriaceo e resistente.

Oltre alle solite strozzature cilindriche o skeet, nuova vita è stata data a queste armi prima con l’ausilio delle canne raggiate.

Queste speciali canne con interno profilato con nastri ad andamento elicoidale, permettono di allargare davvero in modo notevolissimo la rosata, già dai 9/10 metri.

Lo studio di anime (raggiate) e ancor prima di tratti terminali di canna lunghi dai 5-6 ai 12/14 cm. solcati da rigature (paradox). In entrambi i casi si tratta di “righe” di non elevato spessore.

Tale escamotage, in verità era già noto sia ai beccacciai francesi di inizio secolo che ai migliori costruttori inglesi di fucili studiati per una caccia mista a palla/pallini. Questa soluzione nasce infatti parallelamente col duplice diverso scopo di stabilizzare le palle uniche, usate all’epoca soprattutto nelle colonie e di disperdere in modo efficace le rosate di pallini per caccia nel bosco, quindi con effetto apprezzabile a brevissime distanze.

 

 

L’effetto ideale delle canne raggiate lo si ha intorno ai 10 metri con cartucce dotate di borra contenitore e intorno ai 12/13 con borraggio tradizionale, le borre dispersanti non hanno significato ed effetto. II paradox, integrale o sotto forma di strozzatore in-out ha un buon effetto intorno ai 15/18 metri.

Già a 15 metri una canna raggiata crea una rosata così ampia da creare diversi vuoti. Rosate che la beccaccia attraverserebbe senza avere la probabilità certa di essere attinta dai soliti 5 pallini necessari per l’abbattimento.

Effetto ben diverso e meno dispersivo si ha utilizzando cartucce caricate con la borra in feltro, che permettono sì ampie rosate, ma comunque ben guarnite fino ai 20 m, così se una beccaccia si involasse un po’ più distante ci sarebbe un’ottima possibilità di abbattimento.

Come già premesso, la raggiatura può interessare tutta la canna oppure parte della stessa, creando il paradox, particolarità che è stata la base della nascita degli strozzatori raggiati.

Diciamo che secondo i territori di caccia e la maggior parte delle occasioni di tiro, ottimi per questa caccia saranno doppiette e sovrapposti con prima canna cilindrica e seconda **** o ***. Da valutare per la brevità delle distanze la possibilità di utilizzare una di queste armi con prima canna totalmente o parzialmente raggiata, possibile attraverso l'uso di uno strozzatore raggiato.

Permettono di avere un’ottima rosata alle brevi/brevissime distanze e un facile recupero di seconda canna efficace nel caso in cui la beccaccia fosse stata ferita o sbagliata nettamente.

Più limitato invece è l'uso di un semiautomatico con l’unica canna raggiata per il secondo o terzo colpo, più adatto invece lo strozzatore raggiato così giocando con le cartucce si renderebbe più efficace già a breve o brevissima distanza che più distante in caso di dover recuperare sul bersaglio, ma nel dubbio una canna completamente cilindrica e un cartuccia dispersante saranno l'ideale.

 

 

I migliori fucili per la caccia alla beccaccia

Dai diversi cataloghi troviamo diverse armi specialistiche tutte indicate con il nome caratteristico di questa splendida e appassionante caccia.

 

Fucili per la caccia alla beccaccia Benelli Armi

Da Benelli Armi, fabbrica urbinate famosa in tutto il mondo per i suoi semiautomatici inerziali a testina rotante e da qualche anno per i primi sovrapposti dedicati al tiro, arrivano armi supertecnologiche con canne crio e bindella in carbonio.

Tali soluzioni danno la possibilità di variare piega e deviazione senza nasello regolabile, ma con piastrine come i semiauto, di ridurre il rinculo tramite progressive Comfort e sono caratterizzati da una nuova chiusura forte ed efficace chiamata Lock Plate in acciaio temprato.

Troviamo in primis il Montefeltro Superleggero, fucile cal 12 che presenta un peso di 2.95 kg grazie all’utilizzo di legni dal basso peso specifico.

Come armi specialistiche troviamo invece il Montefeltro Beccaccia in cal 20, leggero, maneggevole e dal brandeggio fulmineo grazie al peso di soli 2.45 kg e canna da 61 cm.

La sua evoluzione è stato il Beccaccia Supreme, sia in calibro 12 che calibro 20. Presenta legni più rifiniti, stesse caratteristiche di peso e lunghezza della canne e in più un nuovo strozzatore Ampliator.

Un’esclusivo sistema dispensante che consente di ottenere una rosata più ampia e più guarnita. Impareggiabile nelle distanze tra i 10 e i 20 metri, garantisce una rosata utile superiore a 32%.

 

 

Per quanto riguarda invece il nuovissimo Sovrapposto U828 in brevissimo tempo è nato l’allestimento Beccaccia in cal 12. Oltre alle varie caratteristiche presenti su tutti i modelli in più ha un peso di 2.8kg, estrattori ecologici manuali, canne da 61 cm completamente ventilate e il nuovissimo strozzatore Ampliator, per rosate più ampie e guarnite.

 

 

Fucili per la caccia alla beccaccia Beretta

Da Beretta armi, importantissima fabbrica di livello mondiale per le sue armi in tutti i settori e per i suoi sovrapposti da tiro campioni di diverse medaglie olimpiche, troviamo il 686 Ultralight.

Più leggero di un normale fucile calibro 20, ideale per i cacciatori impegnati che percorrono lunghe distanze in luoghi impervi.

La bascula monolitica dell’Ultralight è macchinata da un blocco di lega leggera (lega d'alluminio allo zirconio) che, opportunamente trattata, è robusta come l'acciaio ma più leggera del 65%.

Una speciale piastra di titanio, inserita nel piano di culatta, migliora la resistenza meccanica ed alla corrosione della bascula in un punto sottoposto a sforzi elevati. E’ disponibile in allestimento Sr con prima canna raggiata.

 



Altri marchi e fucili per la caccia alla beccaccia da considerare

Da Bernardelli troviamo la Hemingway. Doppietta superleggera che tramite la riduzione di ingombri di bascula e canne la rende simile ad un cal 20.

In cal 12 il peso si attesta intorno a 2.85kg e quindi utilizzabile in altri tipi di caccia col cane da ferma. Più specifica per la caccia alla nostra regina del bosco è il modello Beccaccia, doppietta bella ed elegante con splendide incisioni derivata dalla famosissima serie Roma.

Da Caesar Guerini troviamo diversi allestimenti Light, consoni alla caccia alla beccaccia, con pesi intorno ai 2.7kg, come ad esempio il Figura Light, Tempio Light ed Ellipse Evo Light, disponibili anche in cal 20 e 28 a parte il 12.

Fair invece presenta diversi allestimenti super leggeri in cal 12 e 20, i modelli XLIGHT® nati in seguito ad un attento studio effettuato per sopperire alla richiesta di un'arma ultra leggera senza trascurare la robustezza.

Si è quindi utilizzato come materiale per le bascule l'ERGAL 55 (alluminio utilizzato in aeronautica). Diversi sono gli allestimenti per grado di prestigio.

In più c’è l’XLIGHT® SNIPE fornito con estrattori manuali, particolarmente adatto alla caccia alla beccaccia grazie alla combinazione di un tubo rigato inferiore ed un tubo dotato di strozzatori intercambiabili TECHNICHOKE®.

Nell’allestimento Leisure sono presenti diversi sovrapposti specifici per diverse forme di caccia tra cui gli X-Light e X-Light Beccaccia.

 

Fabarm, famosa per la sua geniale foratura tribore, canne sovralesate che attraverso il restringimento di foratura della canna e una sezione lunga 20 cm riduce l’anima da 18.7 a 18.4 mm aumentando la velocità (effetto venturi) e diminuisce lo stress dei pallini al momento dello sparo e il rinculo.

Nel suo catalogo si trovano diversi semiautomatici e doppiette con pesi intorno ai 2.9 kg, i sovrapposti hanno 2 diversi allestimenti per ogni modello, quello Field e quello Al.

Caratterizzati dalla bascula in acciaio Field e quella in Alluminio (Ergal), anche in cal 20 e 28, con pesi relativamente leggeri, 2.75 kg. Più specialistici invece i modelli A2 e B2 paradox, con l’ultimo tratto della canna inferiore raggiato.

Da Falco, un fucilino adatto alla caccia a Beccacce è la doppietta modello AIRONE.

Fa parte della linea "custom" e quella dedicata a tale caccia presenta le seguenti caratteristiche tecniche:

  • Calibro 12
  • Canne di 65 cm
  • Canne con strozzatura fissa con canna cilindrica e 2**

Per quanto riguarda l'estetica le finiture si differenziano ogni volta poiché appunto sono fucili personalizzabili e commissionati su misura.

Le sorelle Fausti presentano un catalogo illimitato tra finissime doppiette e sovrapposti, tra questi spiccano la doppietta Dea SL “Dedicata alla Regina” ed il sovrapposto Class SL “Dedicato alla Regina”.

Fucili molto eleganti con cartelle lunghe e incisioni a mano, espressamente progettati per la caccia alla regina del bosco con canne della nuove geometrie interne e varie lunghezze disponibili, legni su misura e bascula dedicata ad ogni calibro dal 12 al 410 e con in più il fantastico calibro 16 e 32.

 

 

Dai Fratelli Poli si trovano un’infinità di possibilità, partendo dalla doppietta Lapis ideata specificatamente per la caccia alla beccaccia, leggera e bilanciata, con canne da 65 cm arriva a pesare 2.75 kg e disponibile nei cal 12,20 e 28.

Tutte le altre proposte dalle doppiette hammerless a quelle a cani esterni ai sovrapposti possono essere customizzati in base alle esigenze dei cacciatori, e perché no, dei beccacciai.

In Franchi armi, rinnovata fabbrica d’armi italiana orientata verso i giovani e la caccia, in un ampio catalogo d semiautomatici e sovrapposti troviamo, il semiauto Affinity Pro destinato alla caccia vagante e col cane da ferma.

Pesa 2.690 kg grazie a legni super leggeri e canna senza bindella da 61 cm e, particolarmente indicato per velocissime stoccate nel folto del bosco, disponibile solo in calibro 12. Tra i sovrapposti si parte dal Feeling Alluminio, disponibile nei calibri dal 12 al 410; ideale per la caccia vagante grazie alla bascula in alluminio.

 

 

 

Troviamo poi Feeling Beccaccia e Beccaccia Select.

La differenza tra le due versioni è l’allestimento del Select con bascula incisa con beccacce in oro. Presentano entrambi canne corte 62 cm senza bindellini laterali e con estrattori manuali per non perdere i bossoli sul terreno di caccia.

Iron armi, nuova realtà armiera italiana, in pochi anni ha esteso il proprio catalogo con diverse armi tra automatici a presa gas ed inerziali, doppiette e sovrapposti. Da menzionare il semiautomatico Beccaccia Deluxe, allestimento full di gamma allestito proprio per la caccia col cane da ferma.

Da Marocchi troviamo un allestimento Light del semiautomatico inerziale SI 12 con canne corte e peso inferiore ai 3 kg e i sovrapposti First in calibro 12, tre allestimenti ideali per la caccia col cane e facilmente adattabili a quella della beccaccia.

Da Rizzini troviamo il nuovo Br110 Light con bascula in lega leggera e rinforzo interno in titanio con peso indicativo di 2.8 kg e disponibile anche nei piccoli calibri 20 / 28 e 410.  Anche l’Artemis light, arma più pregiata del catalogo, presenta bascula in lega per risparmio di peso e incisa. Più specifico invece è il BR110 Beccaccia light. Ha una bascula in lega leggera anodizzata con soggetti dorati dedicati alla beccaccia.

Dotato di 5 strozzatori intercambiabili compreso il paradox (solo per calibro 12 e 20) canne da 60 cm senza bindellini laterali e bindella superiore a rampa, per facilitare il tiro di stoccata, è disponibile anche nel cal 28.

Nel catalogo Siace troviamo invece tra le sue doppiette la Superlight e la Superlight Sl. Queste armi uniscono eleganza a robustezza, tutti i dettagli sono eseguiti a mano, le calciature sono su misura specifica del cliente. Tra i sovrapposti troviamo l’allestimento del Mythos X light, con bascula in ergal super leggera e cal dal 12 al 410.

Sabatti invece punta su una doppietta tutta caccia, la Saba e un sovrapposto un po’ più specifico, l’Excelium Light con bascula in Ergal 55 e possibilità di essere mono o bigrillo e con estrattori automatici.

Da Silma è disponibile un sovrapposto generico per la caccia con cane da ferma, il modello M70 ed uno più specifico, parliamo del M70 Beccacccia. Bascula in Ergal per un peso totale di 2.70 kg e canne da 60 cm con prima raggiata dispersante.

Anche la Tarcisio Bettinsoli propone il suo sovrapposto per la caccia alla beccaccia.  Il Diamond beccaccia, sempre con bascula in Ergal e canna da 60 cm con la prima Paradox. Da Zoli invece un elegante sovrapposto in cal 12 e 20, il Columbus Light Comfort, un fucile generico per la caccia col cane da ferma e adattabile tranquillamente a quella alla regina.

 

 

 

Considerazioni sui fucili per la beccaccia

Da questa carrellata di armi disponibili nel mercato italiano vediamo che la specializzazione di questa caccia ha un po’ caratterizzato le varie produzioni di tutte le aziende armiere.

Vediamo infatti come tutte hanno un’arma adatta e adattabile alla nostra arcera, contraddistinti con le diciture “Light”.

Pesi e ingombri minimi, canne corte e strozzatori interni per adattare la rosata anche in base ai terreni frequentati o al periodo di caccia, perché a fine stagione le beccacce saranno meno propense a farsi fermare tanto corte.

Spiccano poi caratteristiche più ricercate come ad esempio gli estrattori ecologici manuali, così da non perdere i bossoli spenti nel bosco, canne caratterizzate da raggiatura totale o parziale o anche del solo strozzatore, mancanza di bindellini laterali e bindella superiore a rampa, per rendere il fucile facile e veloce all’imbracciata.

 

 

Esiste davvero il miglior fucile per la caccia alla beccaccia?

Detto ciò la risposta alla domanda quale è il migliore fucile per la caccia alla beccaccia è molto personale.

Intanto perché se si ha un’arma non troppo pesante, dalle canne corte e strozzatori intercambiabili e con cui ci si trova bene, nel senso che lo sentiamo cucito veramente addosso, ben bilanciato e facile nel brandeggio, con cui riusciamo ad arrivare sempre a bersaglio, è già una buona arma per la nostra regina.

In più in base ai terreni di caccia, in territori ricchi di sottobosco e con essenze arboree molto strette, disponendo degli strozzatori intercambiabili si potrebbe acquistare separatamente dall’aftermarket un buono strozzatore raggiato e si adatterà la propria arma con il meglio che sul mercato si possa trovare.

Personalmente per questa caccia utilizzo un semiauto Benelli in cal 12 del peso di 3.15 kg e un sovrapposto più specialistico per la caccia nel bosco, l’Ultralight di Beretta, sempre in cal 12, ma con peso di 2.75 kg, ottimamente bilanciato e veloce nelle stoccate.

Entrambi con canne da 66 cm e strozzatura 4* e seconda 3* nel sovrapposto. Quindi canne medie e medie strozzature e mi aiuto con le cartucce.

Ad esempio la Baschieri & Pellagri MB Dispersante è un’ottima prima canna alle brevi distanze dato il dispersore a croce e alle medie il bicchierino al centro della croce mantiene guarnita la rosata anche a 25 m.

 

 

Da menzionare però c’è il sovrapposto Benelli Beccaccia. Provato al percorso di caccia e su diversi piattelli esprime da subito un’ottima maneggevolezza e bilanciamento. Lo strozzatore Ampliator da ampie rosate ottime concentrazioni anche nei tiri medi e la possibilità di poter modificare pieghe e deviazioni sono importantissime per poter cucirsi addosso il fucile.

Il calibro del fucile da bosco, se 12/20/28/410, verrà scelto in base ai gusti dei cacciatori. Oggi come ieri il calibro 12 primeggia sempre e comunque, sia sulla possibilità di una vasta scelta di armi specifiche per questa, come anche di altre cacce, che su un’infinità di munizioni utilizzabili sulla beccaccia, con grammature e componenti di tutti i tipi.

Infatti oltre alle solite cariche da 31 / 33 grammi dispersanti, bior o con borra feltro, non è raro trovarne con 38 g e dispersore, oppure con borre in feltro o borra bior per cariche Baby Magnum da 42 / 44 grammi.

Cartucce queste che, se da una parte danno un grosso aiuto con canne raggiate aumentando la concentrazione della rosata a distanze maggiori dei soliti 20m, osteggiando la forza centrifuga di tipica di questa foratura, dall’altra il rinculo è così punitivo con armi leggere che è lecito chiedersi se non sia controproducente utilizzarle, visto che al momento dello sparo è quasi impossibile avere la possibilità di doppiare il colpo.

E’ però da diversi anni che si è passati al calibro 20, perché i fucili in cal 12 erano troppo pesanti da portare su e giù in montagna e quelli light avevano costi un po’ alti, ma non era la sola arma, pesano anche le cartucce da portarsi dietro.

Il calibro 20 ha dalla sua la leggerezza sia dell’arma sia del munizionamento. Inoltre per quanto riguarda le cartucce la scelta è molto ampia e si passa tranquillamente a scegliere dalla borra in feltro alle dispersanti premium.

Sebbene i calibri 28 e 410 invece erano quasi scomparsi e la scelta di armi era solo a livello di monocanna o sovrapposti e doppiette pieghevoli, più da caccia al capanno che da caccia con cane da ferma, si è visto negli ultimi 10 anni un vero ritorno in auge.

Tutte le aziende ne hanno più di uno a catalogo e alla fine li hanno anche declinati in allestimenti “Beccaccia” e le fabbriche di munizioni hanno disponibili numerose cartucce in questi calibri adatti e idonei per la caccia alla beccaccia.

Automatico, sovrapposto o doppietta non fa certo differenza, lo si sceglierà in base alla preferenza personale.

Sarà il tipo di arma con cui ci troveremo meglio a farci decidere, ma potrebbe essere anche a livello di magia e romanticismo per questa tipologia di caccia che ci farà scegliere una splendida doppiettina in cal 20/28 leggera ed elegante, un’arma davvero molto fine e delicata come il nostro amato selvatico.

Ma anche un più pratico e raffinato sovrapposto che ben si sposa con le ultime evoluzioni tecnologiche che sinceramente non vedrei bene con le doppiette.

Scegli bene e scegli con la testa oltre che col cuore, perché la vera realtà è che, al momento che la beccaccia verrà trovata e fermata dal nostro ausiliare, avremo pochi attimi per cercarla nel fitto e far partire la fucilata.

 



Photo Credits:
https://www.youtube.com/watch?v=enb1G8igDNU