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Prova e recensione delle cartucce Extra Rossa HV e Extra Rossa Fiber

Scritto da Saro Calvo | 24-dic-2020 7.48.26

La ricerca della munizione perfetta, sia commerciale che ricaricata, ha rappresentato sempre un aspetto importante per chi pratica l’attività venatoria.

Così i più giovani, si affidano sin dall’inizio della loro attività, ai consigli dei più anziani che spesso sono molto soggettivi e che molte volte non sono del tutto veritieri, perché su una munizione efficiente e che da risultati, esiste sempre un alone di segretezza e riservatezza.

Di contro a questo atteggiamento, proveremo a fornire dei dati e delle impressioni, il più oggettive possibile relativamente a due munizioni della Baschieri & Pellagri, appositamente studiate e interpretate per il calibro 28: la Extra Rossa HV e la Extra Rossa Fiber.

 

 

Extra rossa HV

 

Il packaging

La munizione viene confezionata in scatole da 25 pz, di colore rosso con riporti dorati sugli angoli; molto chiare le scritte che riportano il nome della ditta fabbricante e il tipo di munizione, il calibro e il piombo utilizzato.

 

Il bossolo

La munizione si presenta in bossolo 28/70 rosso, in plastica di ottima qualità; presenta scritte nere riportanti informazioni sul produttore, sul tipo della munizione e sul piombo; si tratta di una munizione semicorazzata di tipo 3, terminata con chiusura stellare a sei pliche.

 

Polvere ed innesco

La HV è caricata con un innesco di media potenza come si addice ai caricamenti per piccoli calibri, mentre la polvere utilizzata è la M410/2.

La troviamo caricata in questa munizione con dose 1,35 nel rispetto degli indici di pressione. Si tratta di una polvere nitrocellulosa laminata modificata, molto progressiva che è stata studiata appositamente per l’utilizzo nei piccoli calibri.


Viene utilizzata per caricare dosi “pesanti” di piombo (26/28 grammi) raggiungendo velocità interessanti, circa 400 m/s a V1 con 700 bar di potenza. La polvere conferisce alla munizione un ottimo rendimento in tutte le condizioni atmosferiche, risultando scarsamente sensibile ad umidità e variazioni di temperatura.

Certamente, per esperienza personale, si tratta di una munizione che fornisce il massimo delle prestazioni a stagione inoltrata quando l’aria è più rinfrescata, tuttavia, utilizzata nelle prime ore del mattino anche in periodo di apertura, riesce a regalare al cacciatore delle soddisfacenti emozioni.

Si tratta comunque di una munizione molto veloce, dotata di un alto potere di impatto.

 

Il borraggio

La borra utilizzata per l’HV è una Baschieri & Pellagri da 18mm. Si tratta di una borra in plastica di colore rosa di ultima generazione.


Molto
leggera come struttura ma resistente, presenta un sistema di ammortizzamento posto tra polvere e piombo; il bicchiere che contiene il piombo presenta due alette che proteggono lo sciame dei pallini durante le prime fasi della propulsione, consentendogli poi di aprirsi in una uniforme e densa rosata.

 

Numerazione del piombo 

Questa veloce e potente cartuccia della Baschieri & Pellagri, che possiamo considerare una magnum per il calibro anche se in 28/70, viene proposta con tre numerazioni di piombo il 9 ½, il 7 ½ e il 5 ½.

Si tratta di piombo temperato di alta qualità, perfettamente sferico che garantisce scorrevolezza in canna e una più che buona aerodinamicità, consentendo ai pallini di mantenere una buona velocità residua e ottima cessione dinamica.

Le numerazioni dedicate indicano che si tratta di una munizione abbastanza versatile che può essere utilizzata in prima canna per piccola selvaggina su tiri lunghi.

Utilizzata con piombo 9 ½, la munizione è risultata molto indicata, infatti, nelle giornate autunnali per i tordi di entrata, in transito per la pastura o al rientro serale. Soprattutto dove la conformazione del terreno e dell’ambiente circostante spingeva i selvatici ad effettuare un volo alto.


In questo modo, l’ingaggio del selvatico a distanze superiori ai 20 metri ha mostrato la capacità di questa carica di portare un buon numero di pallini efficaci alle massime distanze consentite per il calibro 28 standard.

La numerazione con il 7 ½ risulta essere molto indicata per la caccia in appostamento fisso o temporaneo, ma anche in caccia vagante, a selvatici di mole maggiore, come le cesene, le tortore e i colombacci, per la caccia ai rallidi, nella caccia alle anatre minori col cane in spazi aperti, di recupero in seconda canna anche per il beccaccino.

Utilizzata sia come primo che secondo colpo in un semi automatico Ata Arms canna 65cm, forata 13,85, prolunga gemini in/out 5 cm **, è stata testata personalmente in apertura alle tortore in pastura e al rientro pomeridiano.

Cacciando in ambienti piuttosto aperti costituiti da stoppie, qualche muro a secco a delimitare e con soli pochi alberi a offrire protezione, ci si è trovato spesso nella condizione di effettuare tiri al limite della portata del calibro 28, intorno ai 25/30 metri di distanza.

Nonostante ciò, la munizione col piombo 7 ½ e 26 grammi, si è rivelata equilibrata e in grado di colpire i selvatici in modo deciso, provocando quello shock necessario a fermare il loro volo veloce, istantaneamente.

Unico inconveniente si è riscontrato sui pochi tiri ravvicinati in cui la compattezza della rosata ha determinato quasi sempre una padella, rischiando, qualora fosse andato a buon fine, di recuperare un capo eccessivamente sciupato dal piombo.

Discorso diverso per il colombaccio. Sia in apertura che a stagione venatoria inoltrata, la munizione col 7 ½ e ancor più quella col 5 ½, da utilizzare in seconda canna o per tiri più lunghi anche in prima, sembrano appropriate per l’utilizzo in questa forma di caccia.


Nella caccia settembrina sia in appostamento che vagante, il piombo del 7 ½ conferisce quel giusto equilibrio di penetrazione e forza di impatto all’interno del range dei 25/30 metri, in grado di fermare il colombaccio.

Questa numerazione risulta ottima in seconda canna per la caccia al beccaccino, dove i recuperi avvengono al limite della portata del fucile.

Rimango dell’idea che la numerazione del 7 ½ con i suoi 26 grammi, la V1 di 400m/s e i 700 bar, risulti un’ottima soluzione, anche in periodo tardo autunnale e invernale, quando il colombaccio ha compiuto la muta, specialmente cacciandolo alla ghianda o in particolari giornate di forte vento al rientro serale.

Con l’utilizzo del volantino su racchette, anche in campo aperto un fucile con una buona strozzatura anche da *** con questa numerazione di piombo, riesce ad ottenere degli ottimi risultati.

 

Diventa anche un’ottima soluzione cacciando col cane da ferma selvatici coriacei che tendono ad involarsi lontano, magari dopo aver pedinato alcuni metri, mi riferisco al fagiano, ma ancor meglio alla pernice e alla starna.

La munizione con piombo 5 ½ consentirà di aumentare ancora di qualche metro la portata utile della nostra arma, riuscendo a colpire con pallini di diametro più grosso, anche se in numero minore, ma in grado di provocare quelle fratturazioni del sistema scheletrico necessari a fermare selvatici di mole grossa come il colombaccio, alcune anatre minori e medie, la lepre, il fagiano.

 

La cartuccia che carica piombo 5 ½ non sempre deve essere relegata in seconda canna, certamente si tratta di una cartuccia importante e di peso, ma a secondo i tipi di caccia la si può impiegare anche come primo colpo.

Durante la scorsa stagione venatoria, grazie a un’ottima produzione di ghianda, decisi un giorno di dedicarmi alla caccia al colombaccio in pastura in appostamento temporaneo. Il terreno risultava essere molto ricco di vegetazione, ma essendo in pendenza riuscì a portarmi, nella parte alta, a livello delle cime delle querce che crescevano più in basso.

Visti gli spazi ristretti e i tiri che non sempre erano vicini, decisi di utilizzare il semiautomatico con canna 65 strozzatura ***, molto più maneggevole nel brandeggio visto i tiri improvvisi, con la numerazione maggiore della HV già in prima canna vista la quasi impossibilità di replicare il tiro in caso di errore.

Pur mantenendo una notevole compattezza della rosata, la canna corta favoriva una maggiore apertura dello sciame che perdendo l’eccesso di concentrazione del piombo, diveniva così sufficientemente guarnito ed efficace anche su distanze inferiori ai 25 metri.

Il risultato fu molto entusiasmante non solo per il carniere, ma soprattutto per la plasticità dei tiri e per la “semplicità” con cui si riusciva a catturare il selvatico.

 

 

Extra Rossa Fiber cal.28

La caccia col cane da ferma, specie alla piccola e media selvaggina migratoria come quaglia e beccaccia, ma anche sulla stanziale come fagiano, starna, pernice, obbliga spesso il cacciatore a dotarsi in prima canna di una munizione che deve miscelare buone doti balistiche in termini di velocità, penetrazione e potenza, con la capacità di non sciupare il selvatico che spesso si invola a breve distanza.

Per questo tipo di caccia nasce la Extra Rossa Fiber in calibro 28.

 

Il packaging

L’Extra rossa Fiber viene distribuita in pacchi di cartone da 25 pz. Il colore predominante è il bianco con un segno rosso laterale, le scritte riportano informazioni sul produttore e sulla munizione.

 

Il bossolo

Il bossolo è un semicorazzato di tipo 3 28/70, in ottima plastica trasparente che lascia intravedere borraggio e piombo. Terminato con chiusura stellare a 6 pliche, riporta scritte in nero relative alla numerazione e quantità di piombo e nome della munizione.

 

Innesco e polvere

L’innesco è di potenza media, mentre per la polvere è stata utilizza nella carica nominale di 1,15 gr, la M92S. Si tratta di una polvere progressiva di nitrocellulosa laminata modificata, indicata per caricamenti magnum e semimagnum.

Non è un propellente che nasce per il calibro 28, ma viene adattato ad esso per spingere cariche con grammature comprese tra i 21 e i 22 grammi. Per esperienza personale, ho constatato che si tratta comunque di una polvere molto costante da utilizzare durante tutto l’anno, insensibile ai cambiamenti climatici e all’umidità.

Questa è capace di spingere la carica di piombo ad una velocità di 380 m/s con una pmax di ben 780 bar, si capisce bene che il risultato sarà una munizione molto prestante e con un forte potere d’arresto.

 

Il borraggio

Già dal nome della munizione “Fiber”, si comprende il tipo di borraggio impiegato. Si tratta infatti di una elegante borra in feltro di colore scuro sotto cui spicca una couvette B&P di colore rosa a distanziarla dalla polvere ma soprattutto necessaria a compattare la polvere in fase di caricamento e a contenere i gas successivi alla detonazione onde evitare fughe e infiltrazioni laterali che potrebbero rallentare e rendere poco efficace la munizione.

La soluzione della borra in feltro con couvette in questa cartuccia non è casuale. Questa infatti consente di ottenere una munizione per tiri medi con canne corte e strozzature larghe, in quanto non c’è nessun contenitore che costringe la rosata; viceversa, una canna lunga e strozzata, modellerà una rosata compatta e in grado di colpire bersagli efficacemente su distanze medio/lunghe.

 

Numerazione del piombo

L’Extra Rossa Fiber, viene caricata con 21 grammi di pallini di piombo temperato, e la sua versatilità nella pratica venatoria, la si evince già dal ventaglio di numerazioni che vengono proposte, dal n.6 al n.11.

Si tratta indubbiamente di una munizione da utilizzare come primo colpo, in grado di aprire, già nei primi metri, una rosata piuttosto ampia, grazie alla borra in feltro, e di mantenerla compatta, in base alla numerazione del piombo e ai valori di strozzatura della canna, per diversi metri grazie anche al tipo di propellente.


Questo, infatti, essendo molto progressivo riesce a spingere la carica in modo continuo lungo la canna conferendo alla carica di piombo quella progressione necessaria a raggiungere buone distanze ed anche con un ottima pmax di 780 bar.

Una munizione, dicevamo, molto indicata per la caccia col cane da ferma, per tiri all’interno del range dei 20 metri si ritiene che questa munizione possa esprimere il massimo delle proprie capacità.

Con le cariche di piombo n.6 e 7 la si può utilizzare nella caccia al fagiano nel folto con strozzatura media della canna, specialmente in stagione avanzata, quando i selvatici hanno una muta di penne più spessa e offrono dei tiri sulla medio/lunga distanza.


La Fiber si dimostra anche molto efficace in tutte quelle forme di caccia col cane da ferma o in forma vagante ad anatre minori e uccelli neri. Questi, infatti, essendo molto resistenti al piombo, ma restii a involarsi quando si trovano in canneti, canali e fossi folti di vegetazione, offrono dei tiri su distanze medie ma richiedono una munizione potente, con una numerazione di piombo adeguato a trapassare lo spesso strato di piume, pelle e muscoli in grado di giungere alle parti vitali.

Le Fiber caricate con piombo n.8 e 9 possono essere tranquillamente utilizzate nella caccia alla quaglia, nella numerazione più piccola, e nella caccia alla beccaccia.

Infatti la munizione, caricata con polvere M92S, in grado di adattarsi a diverse temperature e variazioni climatiche dovute all’umidità dei luoghi, risulta essere molto valida su entrambi i selvatici.

Nella caccia alla quaglia, in ottobre, utilizzata in piombo 9 come primo colpo in una canna da 71 cm ***e con piombo 8 nella seconda da *, mi ha consentito di realizzare un buon numero di abbattimenti, già su distanze medie, in quanto le rosate si dimostravano sufficientemente diradate da non sciupare i selvatici.

La munizione ha consentito anche di recuperare quei selvatici che riuscivano ad allungare il volo su distanze medio lunghe, abbattuti da 4/5 pallini ancora dotati di energia cinetica a sufficienza per colpire e bloccare le quaglie.


La numerazione dell’8 la trovo molto indicata per la caccia alla beccaccia nel folto
. Testata con una canna da 65cm ***, la munizione ha prodotto delle rosate aperte, con il giusto grado di penetrazione e cessione dinamica che hanno consentito di catturare le regine sia su tiri medi che brevi senza sciupare il capo.

Le numerazioni di piombo del 10 e dell'11 risultano indicate sia per la caccia ai tordi che ai merli, specialmente nel folto o la sera al rientro. Ottimi risultati danno nei tiri a fermo negli appostamenti.

La numerazione minore può essere impiegata anche per la caccia all’allodola sia da appostamento fisso che temporaneo.

Si tratta nell’insieme di un’ottima e affidabile cartuccia, utilizzabile in svariate condizioni climatiche e diverse situazioni ambientali, tuttavia per il mio modo di sparare, a voler essere pignoli, avrei preferito avere un paio di grammi in più di piombo e qualche cg in più di polvere, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza.

 

Buon Divertimento e in Bocca al Lupo!