Cosa sono gli strozzatori per fucili, cosa fanno, come influenzano l’efficacia dei tiri e come scegliere quelli più adatti. Analizzeremo insieme tutti questi punti con l’obiettivo di migliorare i nostri risultati, a caccia oppure in pedana.
Come spesso accade, per la scarsa conoscenza dell'argomento o per un eccesso di zelo o una ricerca della perfezione assoluta, per molti tiratori e cacciatori gli strozzatori possono diventare una vera ossessione.
Se cambio cartucce devo cambiare strozzatore? Le mie cartucce non vanno per colpa dello strozzatore oppure è il contrario?
Dipende! Tutto può essere.
Il problema è comprendere come e in che modo intervenire se non siamo soddisfatti delle nostre rosate e, soprattutto, dei risultati.
Inizialmente tutte le armi a canna liscia avevano canne regolarmente cilindriche, ovvero avevano lo stesso diametro dell’anima anche in volata (la parte terminale della canna). L'uso di munizioni a pallini comportava l'ottenimento di rosate adeguate fino ai 25 / 28 metri ma spesso troppo disperse ed irregolari quando il tiro si spingeva oltre i 30 metri.
L'unico rimedio per migliorare la densità e quindi la possibilità di colpire con appena più efficacia le prede più lontane era quindi dotare i fucili di canne molto lunghe, che miglioravano anche la precisione di puntamento per la maggior linea di mira. Un esempio lo troviamo nei vecchi fucili inglesi.
Già nel 1873 i cacciatori europei vennero a conoscenza del fatto che gli americani stavano provando un innovativo modo di forare le canne dei fucili, creandone un restringimento del tratto terminale ed ottenendo rosate più compatte, quindi prestazioni balistiche nettamente superiori rispetto alla diffusa ed ubiquitaria canna cilindrica.
Gli inglesi da sempre raffinati armaioli nel settore delle armi lisce, non potevano certo rimanere a guardare.
Quindi, appresa la novità, le principali case produttrici di armi come Scott, Greener, Purdey, Rigby e Dougall si attivarono nella ricerca e crearono a loro volta canne con restringimento terminale e con queste parteciparono alle sempre più diffuse gare di tiro, su scala mondiale.
Era solo l’inizio!
Si può facilmente comprendere come le strozzature abbiano rappresentato quindi una vera e propria rivoluzione per tutti i fucili a canna liscia, inventando la possibilità di estendere la portata di tiro, con rosate più compatte e dense, ottimizzate per sparare alle maggiori distanze di tiro.
Nel tiro al piccione, molto in voga in quell'epoca, l'efficacia delle canne strozzate si palesò immediatamente mostrando in modo inequivocabile la superiorità di questa innovazione, in particolare quando era richiesto l'uso della seconda canna alle distanze maggiori ai limiti della rete.
Un'antica doppietta a cani esterni Greener.
Tra i produttori di armi più interessati e coinvolti nello sviluppo e perfezionamento delle strozzature, dopo varie prove, si distinse in particolare la casa archiburgiera Greener, che pare fosse già molto avanti in questo particolare studio, forse anche prima degli americani.
La casa Greener infatti distanziò tutti i suoi rivali mostrando di riuscire a fabbricare canne in grado di produrre rosate molto dense e compatte con elevate percentuali (210 / 230 pallini n° 6 all’interno di un bersaglio di 76 cm a ben 36 metri di distanza).
Non mentivano! Infatti in gara:
L'avvento della strozzatura oltre a migliorare la densità delle rosate ne incrementò decisamente anche la penetrazione, che venne accresciuta di circa un 20 %.
Questo accadeva perché i pallini percorrendo i primi metri in sciami molto raccolti risentivano in misura minore, rispetto alle canne cilindriche, della ritardazione causata dall'attrito che freneva i pallini nei primi metri di traiettoria.
Una migliore conservazione della velocità comportava chiaramente una migliore energia residua sulle lunghe distanze e quindi una maggiore capacità di penetrazione, che veniva misurata sul legno di abete oppure contando quanti fogli di carta i pallini riuscivano a penetrare.
La strozzatura non è sempre e solo conica, nel tempo, oltre al profilo conico sono stati creati anche profili parabolici (Perazzi) ed in tempi recenti iperbolici (Fabarm).
L’idea americana, aveva influenzato i produttori europei e la strozzatura si diffuse al punto che ancora oggi tutti i fabbricanti di armi a canna liscia ne utilizzano la funzione sulla maggioranza delle armi di loro produzione.
Durante il secolo scorso molti produttori intuirono che nelle diverse condizioni di caccia in base ad ambiente e tipologie di selvaggina cacciata, poteva diventare molto comodo poter variare la strozzatura sulla propria arma in base alle necessità.
La possibilità di variare la strozzatura semplicemente cambiando il tratto terminale della canna contenente il cono di restringimento conferiva alle armi un'immensa versatilità e la possibilità di un adattamento ideale a qualsiasi condizione di utilizzo, sia a caccia sia in pedana.
Il sistema di strozzatura sui fucili, ancora oggi, può essere fisso e realizzato integralmente alla canna per alesatura conica del tratto terminale, seguendo il principio originario di Greener, oppure variabile.
In quest'ultimo caso si applicano all'estremità della canna dei tubi definiti “strozzatori” che possono essere esterni o interni, sporgenti o interamente contenuti nel tratto terminale della canna, fissati tramite filettatura, oppure in rari casi mantenuti in sede tramite una ghiera di blocco avvitata alla canna.
Tra le prime case nazionali ad interessarsi in modo approfondito ed importante allo sviluppo degli strozzatori intercambiabili dobbiamo annoverare la bresciana BREDA che sviluppò uno strozzatore avvitato esternamente al tratto terminale della canna.
Si chiamava Quick Choke ed era bloccato tramite una minuscola molla a filo, sporgente dalla zona del mirino ed in contrasto con una corona sulla parte di maggior diametro alla base dello strozzatore avvitato.
La BREDA sviluppò sei gradi di strozzature standard (da 0,00 a 1,00 mm.) più un dispersore, in seguito si aggiunse anche uno strozzatore speciale SuperFull (1,20 mm.) per tiri estremi.
Poco dopo anche la Perazzi montò sul suo mod. MT6 (entrambe le canne) e sul Grand’Italia (solo in 1° canna) dei corti strozzatori interni intercambiabili, terminanti con una corona godronata esterna.
La Beretta nel 1980 presentò sul suo automatico A302 gli strozzatori intercambiabili Mobilchoke corti e trattenuti in sede da una grossa ghiera di blocco avvitata al termine della canna. Sul successivo mod. A303, questi rimasero simili nel concetto, ma perdettero la ghiera di blocco per acquisire una filettatura propria sul tratto distale.
Immediatamente molte aziende si specializzarono nella costruzione di strozzatori, gli americani per primi videro aziende specializzate in “Choke Tubes”, come Briley, Carlsons, Trulock, ecc...
In Italia da pochi anni abbiamo la pregevole ditta Gemini, specializzata in strozzatori di ogni marca, fattezza e grado di strozzatura.
Ormai la stragrande maggioranza dei fucili moderni non ha più strozzature fisse ma strozzatori intercambiabili, con gradi diversi di restringimento. Questo rende chiaramente un solo fucile molto più versatile e perfettamente adattabile a svariate forme di caccia e situazioni ambientali.
Per comprendere in modo semplice l'effetto della strozzatura, dobbiamo pensare ad un irrigatore regolabile. Se lo apriamo avremo un getto d’acqua ampio ma poco efficace quando cercheremo di innaffiare piante distanti, se lo chiudiamo sarà meno ampio ma arriveremo più lontano.
Ora il tubo diventa la canna del tuo fucile, l’acqua i pallini e il tratto terminale regolabile dell’irrigatore il tuo strozzatore.
Ne esistono moltissime, tuttavia le più diffuse e utilizzate dai principali produttori di armi e fucili da caccia sono 5:
Esistono oltre a queste strozzature di base anche strozzature estreme con profili maggiormente strozzati (Ultra Full) oppure al contrario a tromboncino, quindi con conicità negativa (Skeet).
Queste strozzature molto forti hanno la funzione di creare rosate eccezionalmente compatte usate soprattuto per la caccia agli acquatici ed al tacchino oppure, quelle strombate, per la caccia sulle brevissime distanze del bosco o per la disciplina dello skeet.
Le strozzature vengono classificate, con una consuetudine tipicamente Europea, in base al valore di restringimento contrassegnandole in modi vari. Un tempo era usanza indicarla con i due valori millimetrici di anima ed uscita, poi in epoca moderna con degli asterischi o stelline o crocette, riferite ai valori indicati.
Al crescere del numero di asterischi o stelle la strozzatura sarà più aperta e quindi più efficace sulle brevi distanze, al contrario ai limiti della portata si utilizzeranno strozzature molto accentuate contrassegnate con meno stelle o una sola.
Si tratta del valore di strozzatura più accentuato disponibile per le armi a canna liscia.
Questa è chiaramente la scelta ideale quando si spara a caccia o si tira in pedana sulle massime distanze. Una canna “Full” crea rosate strette ed accentrate, che ritardano la dispersione e possono raggiungere soprattutto selezionando le cartucce adeguate e ad alta grammatura, anche distanze di 45 / 50 metri.
Nel calibro 12 la strozzatura Full Choke comprende valori tra 9 e 11 decimi e raggiunge densità di rosata con una percentuale di pallini, nel classico cerchio di 76 cm a 36 metri di distanza, che oscilla solitamente tra l'80 e il 90 %.
È una strozzatura molto utilizzata nella caccia agli acquatici con stampi e richiami, alla lepre al termine della stagione venatoria, ai colombacci al valico e negli States per il tacchino selvatico e in pedana è spesso il restringimento della seconda canna, in molte specialità.
Come accennato, negli ultimi 20 anni in concomitanza con il perfezionamento e lo sviluppo di armi e strozzature specifiche per la caccia al tacchino o per certe forme di caccia alle oche, sono state sviluppate strozzature ancora più forti che raggiungono i 14 / 16 decimi, definite Ultra Full oppure Turkey o Goose Choke.
È sconosciuto ai più ma molto utile sapere che la strozzatura si riduce proporzionalmente al variare del calibro, quindi del valore di foratura della canna, scendendo ai calibri minori, tale valore scende a sua volta gradualmente, un calibro 410 ha per strozzature Full valori massimi di 5-6 decimi.
Non c’è molto da dire sulla strozzatura cilindrica, che è di fatto una “non strozzatura” e l’opposto della strozzatura piena (Full Choke). In questo caso la canna non viene strozzata e la foratura dell'anima rimane inalterata nel suo valore fino alla bocca.
I pallini uscendo dalla canna non subiscono nessuna costrizione. Quindi la rosata risulta di maggiore ampiezza e sarà condizionata solamente dalla tipologia di cartucce e in buona parte dal borraggio utilizzato.
Le canne cilindriche vengono impiegate sulle brevi distanze di circa 18 / 25 metri.
Servono quindi per colpire con maggior facilità i bersagli che si levano a breve distanza, soprattutto se veloci e piccoli, in questo caso saremo facilitati dall’ampia dispersione dei pallini.
Si utilizza a quaglie, a fagiani con il cane, a beccacce ed in pedana allo Skeet. Le canne non strozzate sono pure ottime per il tiro a palla unica, infatti le canne “Slug” sono perfettamente cilindriche.
Nella caccia in ambienti con folta vegetazione la canna cilindrica è a volte la soluzione obbligata, sia perché la maggior parte dei tiri avverranno a pochi metri di distanza, sia perché la vegetazione rende impossibili i tiri a distanze più lunghe.
La strozzatura cilindrica può creare eccessiva dispersione e rosate non pienamente efficaci in alcune situazioni di caccia, talvolta basterebbe disporre di un paio di metri di portata in più!
Accade quando può essere necessario sparare a distanze miste o spesso a tiro intermedio (28 / 30 metri) oppure se si insidiano selvatici con pallini grossi in rapporto alle dimensioni della preda. In questi casi diventa praticamente impossibile, a causa dell’ampia dispersione delle rosate, collocare i necessari cinque pallini nella sagoma del selvatico con le strozzature cilindriche.
In questo caso fornisce una rosata perfettamente equilibrata quella che viene definita strozzatura cilindrica migliorata o 4 stelle.
Uno strozzatore Briley intercambiabile con fori di compensazione.
La strozzatura cilindrica migliorata presenta, rispetto alla foratura di canna, un restringimento in volata della canna pari a 2 / 3 decimi di millimetro e crea alla distanza di 36 metri una densità di rosata nel cerchio abituale di 76 cm pari a circa il 50% dei pallini contenuti nella munizione di prova.
Questa strozzatura, a differenza della cilindrica, ha un asso nella manica e consente in caso di necessità di ottenere un perfetto rendimento balistico fino alla soglia dei 30 / 32 metri, scegliendo ed adottando cartucce “Long Range” capaci di conservare un'elevata energia e densità di rosata.
Per concludere questa strozzatura con munizioni dispersanti, o con borra in feltro ed orlo tondo, rende circa quanto una canna cilindrica, ma con cartucce adeguate e dalle rosate tendenzialmente strette assomiglia ad una strozzatura media e si spinge oltre i 30 metri di portata.
La strozzatura modificata, definita anche *** stelle, è la strozzatura media per eccellenza nonché la più diffusa e versatile utilizzabile nella maggior parte delle forme di caccia e, in prima canna, per moltissime delle specialità tiravolistiche.
I valori di restringimento della canna sono in questo caso compresi tra 4 e 6 decimi, la metà quindi rispetto ad una strozzatura Full.
Nel calibro 12 la strozzatura media o *** stelle, o alla americana "Modified", produce densità di rosata con una percentuale di pallini della carica che oscilla solitamente tra il 55% ed il 65% all'interno del solito cerchio di 76 cm a 36 metri di distanza.
L'estremo equilibrio di questo valore intermedio di strozzatura crea solitamente rosate molto regolari e ben distribuite più facilmente e in maggior misura rispetto alle altre strozzature inferiori o superiori.
Il valore intermedio di strozzatura si adatta alla maggior parte delle forme di caccia e alla stragrande maggioranza della selvaggina da piuma e da pelo.
Per il suo range ottimale di utilizzo sulle distanze intermedie, tra i 25 e i 35 metri, semplicemente valutando le caratteristiche di rosata di alcune cartucce ci consente di trovare la combinazione ottimale alla nostra situazione venatoria.
Infatti l'unico modo per scegliere la combinazione cartucce/strozzature perfette sarà quella di provare il tuo fucile e le tue cartucce sul bersaglio che intendi colpire, per rilevare il miglior rendimento possibile. Se vuoi sapere come farlo ti consiglio leggere questo articolo.
In rete si trovano moltissime tabelle che riportano percentuali di pallini sul bersaglio in base alle strozzature utilizzate su diverse distanze.
Sebbene siano informazioni utili per comprendere la logica e lo scopo delle strozzature, questa massa di indicazioni non deve essere prese come una verità assoluta.
Primo motivo: perché una grande differenza di rendimento è data dalla cartuccia.
Secondo motivo: perchè come abbiamo visto una strozzatura può ricadere su valori diversi (esempio *** tra 4/6 decimi di millimetro) quindi con effetti diversi sulle rosate.
In tal senso sarebbe sempre molto preferibile indicare precisamente le strozzature in decimi di millimetro e non in stelle, in questo modo il riferimento sarebbe molto più perfetto ed uniforme.
La strozzatura migliorata modificata, definita anche ** o 2 stelle, è la strozzatura medio-alta, capace di conferire alla canna una lunga gittata ma senza produrre rosate eccessivamente strette e non sempre utilizzabili con profitto a media distanza.
È un restringimento molto apprezzato e diffuso sia per caccia generica che per il tiro al piattello fossa, dove in prima canna produce rosate ideali anche con le attuali grammature leggere.
Una canna strozzata due stelle ha un restringimento tra 7 e 8 decimi, poco meno di una strozzatura Full ed appena un decimo in più di una strozzatura media, nel suo valore più stretto.
Nel calibro 12 la strozzatura media o ** stelle, o alla americana "Improved Modified", produce densità di rosata eccellenti per un tiro intorno ai 30 metri, con una percentuale di pallini della carica che oscilla solitamente tra il 70% e l’80% all'interno del solito cerchio di 76 cm a 36 metri di distanza.
Similmente alle strozzature *** o “modified” anche questa ** crea spesso “belle rosate”, ovvero impatti molto regolari e distribuiti in modo omogeneo, magari con un appena più accentramento nella sua zona centrale di rosata.
Il valore medio alto è veramente versatile, si adatta a sparare ai limiti di portata in molte forme di caccia e trova suo uso ottimale sulle distanze medio elevate quindi tra i 32 e i 40 metri.
Quanto compiuto dalle strozzature fisse, viene ricercato come obiettivo, anche nell’utilizzo di strozzatori intercambiabili, esaminiamo quindi più in dettaglio come funziona uno strozzatore..
In una canna cilindrica, ovvero non strozzata, l’insieme dei pallini è totalmente sottoposto a due forze:
I pallini quindi tenderanno a sparpagliarsi, in particolare quelli periferici e quelli posteriori della carica assumeranno direzioni divergenti.
La strozzatura ha il compito di limitare la dispersione dei pallini.
Ottiene questo risultato tramite un'azione di modellamento della colonna dei pallini nel tratto terminale della canna. La conicità della strozzatura trasforma infatti la colonna cilindrica del piombo in una massa troncoconica molto più aerodinamica e soprattutto compattata nella sua parte frontale, che può così fendere l'aria con maggiore facilità e minor attrito.
Il compattamento dei pallini riduce inoltre gli interspazi tra di essi e limitando la possibilità d'ingresso dell'aria:
La massa dei pallini, entrando nella strozzatura e riducendo il suo diametro, per un effetto fluido dinamico migliora la sua velocità all'uscita dalla canna guadagnando circa 10 / 12 metri al secondo, rispetto alla stessa munizione sparata in canna cilindrica.
Possiamo dire che un fronte compatto dello sciame di pallini in volo consente a quelli più arretrati di avanzare con un minor attrito ed un minor rallentamento.
Dopo l’uscita dalla volata, i pallini gradualmente tendono ad acquisire moti di disturbo della loro traiettoria allargando radialmente lo sciame e creando una distribuzione trasversale che costituirà la "rosata".
Lasciamo da parte manuali di balistica, misurazioni e percentuali per concentrarci su quello che riusciamo ad ottenere dal nostro fucile.
Per prima cosa seleziona delle cartucce che intendi utilizzare. Importante averne un buon quantitativo e della stessa tipologia, altrimenti ti sarà più difficile capire dove intervenire.
Porta quindi il tuo fucile al poligono o in luogo sicuro per provarlo alla placca, rispettando tutte le normative al riguardo.
Dopo aver posizionato dei fogli sufficientemente grandi (consigliabile almeno 1 x 1 metro) su un telaio in legno, marchia il centro del foglio con un adesivo colorato, per facilitare il puntamento.
A questo punto sei pronto per iniziare e osservare la dispersione dei pallini.
Per un uso di caccia la distanza ottimale è quella classica dei 36 metri, salvo per i calibri minori per i quali è preferibile adottare distanze più brevi ed adeguate alla reale portata del calibro.
Un calibro 20 avendo una decurtazione di portata rispetto al 12 del 10 % verrà provato in modo ottimale ad una distanza di circa 32 metri. Mentre il calibro 28 viene provato classicamente a distanza di 28 metri e il 410 a 25 / 27 metri.
Distanze minori (12 - 15 - 20 metri) sono indispensabili quando vengono testate cartucce dispersanti o fucili con canne rigate/raggiate o paradox.
Per ottenere un'attendibilità sufficiente nel test di una munizione sono necessarie almeno 5 rosate effettuate nelle medesime condizioni di:
Nel caso vengono testate contemporaneamente un elevato numero di cartucce, tale numero può scendere a 3 senza ridurre ulteriormente questo numero.
I test di rosata condotti su fogli singoli possono essere conservati staccando e numerando il foglio dal treppiede, mentre quelli sulla piastra metallica richiedono una documentazione fotografica relativa ad ogni sparo/cartuccia.
In questo caso è consigliabile segnare sulla placca metallica un numero o sigla di riferimento per richiamare un eventuale appunto scritto relativo ad ogni prova.
Nella valutazione del rendimento balistico delle munizioni e armi specificatamente dedicate all'attività venatoria può essere utile effettuare test della stessa combinazione a distanze diverse, evidenziando in questo modo come possa variare la resa balistica dell'arma e munizione alle varie distanze tipiche della maggior parte delle nostre situazioni venatorie.
Inizia sparando almeno 5 volte da una distanza breve di 15 metri per poi aumentare progressivamente a 25, 36 e 40 metri.
Riuscirai a vedere in modo continuo e progressivo come si comporta il tuo fucile con un dato strozzatore e cartuccia, valutando di volta in volta se alla distanza da te ritenuta ottimale il bersaglio sia colpito regolarmente dai 5 pallini minimi prescritti.
Se reputi che le tue rosate siano troppo compatte e noti dei vuoti attraverso i quali cui il tuo bersaglio potrebbe passare o ricevere un numero inferiore di pallini è opportuno intervenire.
Come?
Cambiando sempre un elemento alla volta.
Puoi iniziare dalle cartucce, provandone una diversa tipologia.
Sapendo che gli effetti sulle rosate sono strettamente correlati agli assetti e ai componenti come:
potrai passare a provare cartucce che abbiano assetti, borraggio e chiusure differenti.
In genere i borraggi in feltro, soprattutto se abbinati all'orlo tondo, daranno rosate più generose. Ne parliamo in questo articolo.
Effettuata una prima valutazione sulle munizioni avrà senso verificare le stesse anche con strozzatori di gradi diversi.
Come avrai intuito c’è molto lavoro da fare.
Le prove balistiche non si esauriscono in pochi minuti ed a volte neppure in una sola seduta, servono per un test esauriente ed attendibile molte cartucce e molta pazienza.
Ma il vantaggio finale sarà considerevole!
Poichè troverai il rendimento balistico ideale per la tua arma in relazione al tipo di caccia e di selvaggina che vuoi insidiare.
Un ultimo consiglio: non contare troppo sulla tua memoria!
Perché il tempo ti farà perdere e dimenticare gli importanti risultati ottenuti attraverso questi test. Allora scrivi e annota sempre tutti i risultati e le eventuali osservazioni, crea uno schedario cartaceo o fotografico di tutte le rosate che hai ottenuto durante i tuoi test.
In questo modo anche dopo del tempo potrai verificare e sapere con certezza come una cartuccia o una canna o uno strozzatore si comportano alle varie distanze.
Importante registrare anche le condizioni meteo, i dettagli delle cartucce utilizzate e qualsiasi nota che tu ritenga rilevante. Oggi con una macchina fotografica digitale o un semplice smartphone risulta estremamente facile e rapido scattare delle foto e creare il tuo archivio di test.
Mancare il bersaglio fa sempre male alla nostra autostima. Ma fa ancora più male se iniziamo a sospettare che ci sia qualcosa che non funzioni nella nostra arma e nelle nostre cartucce.
Gli strozzatori, allo stesso modo, ampliando moltissimo la possibilità di variare le rosate devono essere collaudati e conosciuti alla perfezione per poter essere sfruttati nel migliore dei modi.
Per questo è importante provare in prima persona fucile, strozzatori e cartucce. Ti servirà anche ad aumentare la fiducia nei tuoi strumenti, fondamentale quando si caccia o si tira al piattello.
Il risultato finale?
Con una lunga e accurata valutazione dei nostri mezzi la probabilità di collezionare padelle sarà molto scarsa.
Ancora oggi c’è parecchia confusione riguardo la relazione che intercorre tra questi due elementi. La strozzatura, come abbiamo visto, impatta direttamente sulla dimensione e sulla regolarità della rosata, sulla distanza di tiro utile e sulla penetrazione dei pallini.
Quindi l’obiettivo di qualsiasi cacciatore è scegliere la giusta combinazione di cartucce e strozzature in base alla tipologia e condizioni di caccia.
Ciò rende in alcuni casi errato il concetto assoluto che una canna più lunga abbia in qualsiasi condizione una portata superiore ad una più corta. Ti sembra strano?
Meglio fare un esempio pratico!
La portata dei moderni fucili da caccia è molto più influenzata dalla strozzatura piuttosto che dalla lunghezza della canna. Una canna di 60 cm potrebbe avere una portata superiore ad una di 81 cm se quest’ultima è sensibilmente meno strozzata della prima.
Ma allora a cosa serve una canna lunga?
La canna lunga offre vantaggi diversi che non devono essere ricercati solamente nella portata utile ma soprattutto aiuta molto i tiratori nella precisione di collimazione con il bersaglio, facilitando la capacità fare centro nelle condizioni più difficili.
Infatti più lunga è la canna più lunga è la nostra linea di mira.
Ecco perché canne lunghe sono molto utilizzate nella caccia al passo in montagna, nei drives all’inglese, nella caccia in botte agli acquatici ma anche nella disciplina del Trap o dello Sporting itinerante dove si ingaggiano bersagli ad oltre 50 metri.
La canna lunga inoltre, per il bilanciamento che conferisce all'arma, crea una condizione di miglior puntamento nei tiri molto angolati, impedendo di strappare e di perdere il collegamento lineare con il bersaglio.
Abbiamo compreso che le strozzature hanno una “certa età”, tuttavia per rispondere a questa domanda bisogna anche tenere in considerazione l’evoluzione delle cartucce.
Le cartucce moderne, grazie alle nuove tecnologie, sono riuscite attraverso un sapiente uso dei diversi componenti ad ottimizzare continuamente l’uscita dei pallini dalla canna, a produrre rosate più regolari e compatte ed a conservare migliori energie residue e penetrazione sulle lunghe distanze.
É bene tenere sempre in considerazione che i tiri lunghi o lunghissimi a caccia non sono lo standard ma sono assai meno frequenti di quanto si possa immaginare.
L'uso indiscriminato di una strozzatura troppo forte porterà inevitabilmente ad un sacco di padelle per l'eccessiva ristrettezza delle rosate, è invece più razionale e preferibile utilizzare una strozzatura intermedia rinunciando magari ad una preda lontana, ma con la certezza di poter sparare con maggior possibilità di successo sulle innumerevoli prede che incontreremo sulle medie distanze.
Ad esempio nella caccia alla lepre, che parte velocissima spesso ai piedi del cacciatore, si richiede una canna non troppo lunga e strozzature non troppo accentuate, almeno all'inizio della stagione venatoria. La situazione diventa diversa a fine stagione quando le lepri, ormai smaliziate, tendono sempre più frequentemente ad alzarsi lontane.
A caccia ognuno è libero, o meglio, ha il dovere di sperimentare e trovare la soluzione ideale per le proprie abitudini e abilità.
Ad esempio il tempo di reazione varia da cacciatore a cacciatore.
Cacciatori più rapidi ad imbracciare e puntare il fucile, i cosiddetti "stoccatori", potrebbero optare per soluzioni ottimizzate per centrare il bersaglio sulla breve distanza, quindi con canne molto corte, strozzature minime e cartucce senza contenitore dei pallini.
Mentre cacciatori che hanno tempi di acquisizione sul bersaglio più lunghi potrebbero trovarsi più a loro agio con canne lunghe e strozzate, più adatte a colpire un bersaglio che si è già allontanato, utilizzando la tecnica del "tiro ad accompagnare".
Infine se si sceglie di utilizzare una canna molto strozzata dobbiamo anche ricordare che è necessario lasciar allontanare sufficientemente la maggior parte delle prede, perché altrimenti sarà più difficile colpirle e nel caso questo accada saranno investite da un'eccessiva concentrazione di piombo.
Per farlo serve molta esperienza, buona mira e soprattutto molto sangue freddo!
Gli strozzatori intercambiabili sono inserti tubolari metallici che si avvitano nel tratto terminale della canna o vengono bloccati in questa posizione da una ghiera esterna. Per la loro sottigliezza gli strozzatori sono piuttosto delicati e richiedono cura ed attenzione nella loro manipolazione e nel loro trasporto.
Oggi la maggior parte degli strozzatori viene realizzata in acciaio inossidabile oppure sono coperti con cromatura o rivestimenti anti ossido, tuttavia per essere certi che essi non possano bloccarsi nella loro sede è necessario rimuoverli e pulirli frequentemente.
Per la pulizia possiamo utilizzare buona parte della stessa attrezzatura che si utilizza per le canne quindi bacchette, scovoli e paglietta metallica.
Gli strozzatori si puliscono perfettamente con le moderne lavatrici ad ultrasuoni, oggi molto diffuse e divenute non più costose come un tempo. Sono infatti molto utilizzate dai ricaricatori di cartucce metalliche per pulire i loro bossoli.
Per una corretta lubrificazione gli strozzatori, una volta puliti, devono essere cosparsi con prodotti protettitivi lubrificanti come grassi al teflon, al rame o al bisolfuro di molibdeno.
Lo strozzatore che si lascia installato sulla canna deve essere sempre bloccato saldamente tramite la chiave specifica di montaggio e smontaggio.
Questi tubi sottili devono essere preservati attentamente da urti e cadute infatti una loro ammaccatura soprattutto nella zona di imboccatura può creare un'ostruzione parziale molto pericolosa e possibile causa di esplosione della canna allo sparo.
In tal senso è necessario controllare periodicamente la loro perfezione geometrica e la totale assenza di deformazioni o ammaccature.
Sottolineando e ripetendo quanto detto sopra se non li puliamo e lubrifichiamo con frequenza può capitare infatti che, una volta avvitati, lo sporco o l'ossidazione ne rendano praticamente impossibile la rimozione. In questi casi è preferibile recarsi sempre da un armaiolo competente per farli togliere in modo corretto.
A conclusione della nostra chiacchierata spero di aver sottolineato a sufficienza la grande importanza che la giusta strozzatura ha sempre per colpire il bersaglio in modo facile e razionale, senza creare difficoltà legate alle rosate troppo ristrette o effetti distruttivi sulla preda per l'eccessivo numero di pallini.
Questo vale sia a caccia sia nel tiro al piattello.
Una volta stabilito il miglior connubio canna / strozzatura / cartuccia dovremo fare le giuste considerazioni sulla nostra tecnica di tiro.
Può essere migliorabile? Se sì, in che modo?
Questo dovrebbe essere il nuovo punto di partenza. Come abbiamo visto, considerando le diverse strozzature esistono molte soluzioni che sono versatili ed efficaci per molte tipologie di caccia.
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