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L’importanza dei test alla placca delle cartucce da tiro a volo

Scritto da Gianluca Garolini | 27-giu-2023 7.55.36

Premesso che la rosata è la proiezione ortogonale dello sciame dei pallini su un piano, posto a distanza variabile, la sua valutazione ci dice con certezza e immediatezza se l’abbinamento cartuccia-fucile sia o non sia efficace ai fini della rottura del bersaglio.  

Questo test, storicamente sempre importantissimo, lo è oggi doppiamente per la ridottissima quantità di pallini utilizzata nelle cartucce da tiro.  

I 24 grammi odierni sono veramente pochi, le unità in rosata sono in un numero molto contenuto (circa 298 pallini in piombo n° 7.5) e proprio per questo devono essere impiegate nel modo più redditizio possibile, creando una sinergia perfetta tra le caratteristiche balistiche della cartuccia e le caratteristiche di foratura e strozzatura delle canne del nostro fucile da tiro.  

 

 

Cosa osservare di una rosata alla placca

La rosata in realtà non è quell’insieme di punti che vediamo alla placca essendo lo sciame distribuito oltre che sull’altezza e larghezza anche sulla profondità. 

 

 

La tridimensionalità della rosata è del resto fondamentale per colpire i bersagli molto angolati e molto veloci sui quali è improbabile effettuare una collimazione assolutamente perfetta; come già sappiamo è proprio la rosata che con la sua ampiezza ci consente di colpire il bersaglio in rapido movimento anche con un puntamento preciso ma non assolutamente centrato.

Rimane vero che la rosata deve avere una densità dei pallini tale da poter attingere il bersaglio con almeno 4-5 pallini, solo in questo modo si avrà certezza di rompere il piattello.

È chiaro che questo deve accadere sempre ad ogni tipo e angolo di lancio; il piattello deve essere attinto con i 4-5 pallini già detti, a prescindere dalla sua angolazione e dalla distanza di tiro compresa tra i 27-32 metri della prima canna e tra i 34-39 metri della seconda.  

 

 

 

 

Da cosa dipende una rosata?

Il diverso livello e la diversa balistica delle cartucce si basa soprattutto sulla differenza qualitativa dei componenti impiegati. Questi hanno un riflesso molto importante sulle caratteristiche balistiche offerte dalla munizione.

Semplificando al massimo il concetto: una cartuccia fornirà comunque una buona capacità di rottura e una discreta costanza perfettamente adeguate all’allenamento e utilizzo da parte dei principianti.

Una cartuccia di livello elevato tramite i pallini nichelati e selezionati per sfericità, induriti con una elevata percentuale di antimonio, darà garanzia di rosate perfette e di un’ottima capacità fratturativa a tutte le distanze e in tutte le condizioni, fornendo uno strumento estremamente efficace e sicuro per le gare più importanti. 

 

 

 

Il ruolo del bossolo Gordon

A queste caratteristiche B&P unisce l’importantissima peculiarità del bossolo Gordon che, come sappiamo, migliora la percezione del rinculo/rilevamento affievolendolo efficacemente e perfeziona l’aspetto balistico mantenendo una perfetta sfericità dei pallini che si traduce in maggiore densità di rosata e capacità fratturativa soprattutto sulle lunghe distanze.

 

 

 

L'importanza del fucile

L’arma da parte sua costituisce il rimanente 50% dell’effetto sulla balistica del mezzo con cui si affrontano i piattelli. Proprio per questo motivo, è assolutamente necessario valutare di volta in volta arma e cartucce distinguendo tra la prima e la seconda canna, sulle due distanze già indicate, più abituali nell’ingaggio del nostro bersaglio.

Le rosate andranno provate quindi intorno ai 29-30 metri per la prima canna con la cartuccia che avremo scelto per il primo colpo e sui 33-35 metri con la seconda canna con la cartuccia ad essa dedicata.

 

 

Solo in questo modo si avrà la certezza assoluta di poter affrontare il bersaglio con la potenzialità e la certezza di successo necessari all’agonista in gara come all’emozionato principiante che spara ai suoi primi piattelli.  

 

 

Valutiamo insieme alcune rosate

Passiamo alla valutazione delle rosate di un’ideale serie di cartucce che vanno dalle più semplici ed economiche Competition One alle sofisticate National e Flash, passando attraverso la potentissima Power. 

Il punto di partenza deve essere la costanza, altrimenti le rosate non potranno essere comparabili tra di loro. Per questo motivo ognuna delle seguenti rosate è realizzata:

  • con fucile sovrapposto Beretta 686 Trap dotato di canne da 75 centimetri strozzate rispettivamente: 2* (8/10) per la prima canna e 1* (10/10) per la seconda canna;
  • alla distanza di 30 metri per la prima canna e a quella di 33 metri per la seconda;
  • il cerchio centrale, quando presente, ha una dimensione di 75cm.

Iniziamo la nostra comparazione da una cartuccia di livello standard: la Competition One. Cartuccia della quale è disponibile qui un'analisi approfondita e dettagliata.

 

 

 

Adesso analizziamo la National, cartuccia nata nel 2021 per omaggiare il ritorno sulle pedane per i tiratori di tutto il Mondo, di cui anche in questo caso è presente un preciso approfondimento.

 

 

 

Passiamo all'analisi del top di gamma della linea da tiro a volo di B&P: la storica Flash. 

 

 

 

Concludiamo la nostra analisi guardando gli effetti sulla placca della B&P Power, la più veloce tra le cartucce da tiro a volo di B&P, dotata di una velocità di 435 m/s in canna full.

Come in tutte le cartucce ad alte velocità (HV) la densità e regolarità di rosata viene leggermente penalizzata a vantaggio dell’energia di impatto elevata. Perché questo accade? Perché i pallini nella fase iniziale della deflagrazione subiscono una sollecitazione molto forte che ne causa una lieve deformazione.

 

 

 

Conclusioni

Nelle cartucce da tiro, come abbiamo potuto constatare dalla immagini, alle velocità non troppo elevate corrispondono sempre rosate molto ben distribuite e leggermente accentrate, possiamo aggiungere anche, ma questo non è visibile dalle immagini, che avremo un riscontro positivo sull’energia di rinculo.

Queste cartucce infatti, consentono una perfetta stabilità tra primo e secondo colpo migliorando la stabilità dell’arma nel passaggio alla seconda canna.

Le cartucce più potenti, avvantaggiano molto il tiratore per il minor anticipo richiesto sul bersaglio e un effetto di rottura quasi “esplosivo”. Il prezzo da pagare per questo effetto balisticamente importante è un rinculo leggermente più sostenuto; tuttavia, ben mitigato dal bossolo Gordon e rosate appena meno accentrate rispetto a quelle delle cartucce con minor velocità iniziale.

Le caratteristiche di queste due differenze tipologie di cartucce si devono quindi sempre abbinare, nel migliore dei modi, a quello che è il metodo di tiro di ogni singolo tiratore.