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Il Calibro 16: caratteristiche, cartucce e prestazioni balistiche

Se osserviamo attentamente una cartuccia calibro 16, noteremo che si tratta di una cartuccia da caccia di proporzioni giuste e molto aggraziate, si può dire perfette; slanciata e comunque non piccola, anzi di dimensioni “serie” e tali da trasmettere una sensazione di efficacia rassicurante anche per cacce importanti.

Proprio il suo rapporto dimensionale lunghezza/diametro, così indovinato, gli consente di impiegare dai 25 ai 40 grammi di pallini nei bossoli standard, anche se il suo range ponderale ideale è tra 27 e 34 grammi.

Usatissimo e molto diffuso in un passato non ancora remoto, tra inizio secolo scorso e la metà di esso, è di fatto paritetico nell’impiego all’ubiquitario calibro 12. Infatti ha visto nei decenni del suo successo, una costante e frequente presenza in fucili di svariata tipologia.

Il calibro 16 ad iniziare dai primi 900 si sparse tra i cacciatori europei ed americani anche grazie all’automatico Browning Auto 5. Comunque per mezzo secolo ancora venne prodotto e venduto in una enorme pletora di basculanti, paralleli e sovrapposti di vari lignaggi, dalla plebe archibugiera artigiana meno fine ai più alti e raffinati armaioli anglosassoni.

 

Migliori Fucili Da Caccia A Canna Liscia Usati

 

Dal dopoguerra del secolo scorso il suo declino ebbe inizio, appena più lento nelle zone del Sud Italia, ma dagli anni ’60 ha mostrato una progressione circadiana, fino a scomparire quasi del tutto.

Ai nostri giorni, quella lenta ma continua involuzione della caccia, determinata da una discutibile politica pseudo-protezionista e da una guerra violenta condotta da ambientalisti che non conoscono ambiente ed animali, ha quasi fatto morire questa umana atavica attività. 

Tuttavia ha anche portato il gusto di riscoprire antichi sapori e di fare rivivere buona parte del passato più glorioso della caccia, con tradizioni e peculiarità perdute nei decenni, proprio questo strano “modus cogitandi” ha oggi fatto risorgere a nuova vita il calibro 16, il più poetico e gentile dei calibri.

 

 

La rinascita e nuova vita del calibro 16 


Molti convinti appassionati, recentemente, ne hanno portato avanti caparbiamente la volontà di una rinascita e alcune grandi aziende produttrici di fucili, credendoci, ne hanno sostenuto il ritorno, mettendo in produzione armi dedicate.

Troviamo sovrapposti come i Rizzini, i FAIR, le armi raffinate delle sorelle Fausti, ultimo ma non meno importante l’automatico Browning A5 inerziale, dimensionalmente studiato per questa bella cartuccia. Tutte armi che hanno incarnato il frutto di questa tendenza.

Il calibro 16 ha sul 12 il vantaggio di un peso leggermente minore e un buon bilanciamento nelle armi per esso camerate, quindi preferito per la caccia vagante, col cane ed alla migratoria. 

 

Fausti-Italyco

 

Di fatto chi usava questa cartuccia non avvertiva in queste cacce evidenti penalizzazioni, invece più facilmente evidenziabili cacciando gli anatidi o i colombacci al valico, ed in generale in quelle cacce in cui la maggior parte dei tiri al limite della portata e su selvaggina resistente alle ferite, coriacea e tenace, richiede tutta la potenza disponibile nel calibro maggiore.

Oggi le grammature pesanti disponibili, spesso intorno ai 30 / 32 grammi, rispetto alle cariche medie più leggere, livellano ancora più evidentemente il divario tra i due calibri.

La produzione di armi calibro 16, soprattutto in passato ha riguardato come già detto, tutti i produttori mondiali, dagli artigiani più modesti alle grandi case archibugiere mondiali.

Non dimentichiamo a dispetto del rifiuto dei tempi moderni che si è visto spesso il 16 in armi splendide di H&H, Purdey, Doumulin, Lebeaux Courally, Greener, Browning, non sono mancati bellissimi Zanotti, Stanzani, Franchi, Bernardelli e Beretta.

Proprio questi nomi con i loro capolavori, mostrarono al mondo, quale fosse la perfezione di un connubio perfetto tra equilibrio e valenza balistica. Recentemente ci è stato riferito che anche Cosmi abbia creato una versione calibro 16 del suo noto lussuoso automatico.

Come per altri calibri diffusi, le armi da noi visionate in mezzo secolo sono infatti di ogni genere: doppiette, sovrapposti, monocanna ed automatici, anche fucili a pompa ed a leva.

Nel 16 è stata di recente omologata dalla CIP la versione in bossolo “Magnum” quindi il calibro 16 / 76, che riteniamo partorito più in visione di utilizzo dello steel-shot e del tungsteno, piuttosto che del piombo.

 


La portata balistica del calibro 16


In termini di performances, il 16 è un ottimo calibro, con molti vantaggi ed indubbie doti balistiche.

Le cartucce leggere con 26 / 27 grammi di pallini di piccolo diametro (n. 9-10-11)  sono ideali per la migratoria minore come allodole e tordi, tortore e pavoncelle, si sposano egregiamente con basculanti di peso medio e tutti i semiauto leggeri, la loro portata sui 32 / 33 metri è assicurata e la micidialità evidente.

Con i 28 grammi, carica centrale del calibro, abbiamo una cartuccia a medio dosaggio, sparabile benissimo alla stanziale in fucili leggeri, senza affaticamento. Una carica piacevole, che per selvaggina di media mole, si rivela molto efficace in canne strozzate fino ai 35 / 36 metri.

 

Baschieri-Pellagri-Calibro-16

 

Passando ai 29 / 32 grammi che rappresentano la carica pesante, con circa 400 m/s di V0 e piombo medio e grosso, avremo una balistica molto efficace anche nelle condizioni più difficili, senza compromessi, quando si richieda una rosata nutrita abbinata ad un buon livello dinamico con una efficace penetrazione su selvaggina pesante e da pelo, con portata intorno ai 38 / 40 metri, in canne full.

Queste grammature rendono la balistica del calibro 16 davvero poco lontana dal calibro 12.

Il calibro 16 può oggi lanciare a buone velocità iniziali anche grammature coincidenti con le cartucce Baby Magnum e tali grammature possono essere considerate quelle tra 32 / 36 grammi di piombo, ovvero i 38 / 42 grammi del calibro 12.

Sono cariche energiche e severe nel rinculo che richiedono però armi non troppo leggere, intorno ai 3.100/3.300 grammi di peso, come appunto i vecchi fucili semiautomatici e le doppiette da tiro.

Cariche più pesanti si possono preparare con bossoli 16 / 70 corazzati, polveri lente, orlo tondo ed una studiata alchimia che permette attualmente di lanciare 38 / 40 grammi di piombo a velocità non elevatissime ma efficaci con pressioni accettabili.

 

 

Denominazione e quote del calibro 16


Il 16 segue la regola nota e valida per tutti i calibri a pallini, il calibro numericamente indica quante sfere di piombo puro, con quota/diametro di foratura della canna, siano ricavabili dalla fusione di una libbra di piombo (453,6 gr), appunto 16 sfere nel caso specifico.

Le canne delle armi calibro 16 a livello nazionale e mondiale hanno un valore min / max di foratura in asta, stabilito dalla CIP e ricadente tra 16,8 e 17,2 mm. in cui 17,00 è il valore centrale più diffuso sulle armi moderne.

I valori minori, erano come sempre concepiti per le vecchie cartucce con borraggio tradizionale, con cui garantivano perfetta tenuta anche con borre di feltro poco elastiche ed espandibili. Utilizzando borre in plastica questi valori di foratura oggi risultano eccessivamente stretti ed innalzano inutilmente le pressioni ed il rinculo, deformano i pallini e disturbano spesso la buona balistica, nella distribuzione e penetrazione delle rosate

 

 

Specifiche delle cartucce in calibro 16


La lunghezza totale della cartuccia intesa dal fondello all'orlo è diversa a seconda del tipo di bossolo impiegato. Le lunghezze ufficiali dei bossoli previsti per il calibro 16 sono quattro e vanno da 65 mm. a 76 mm. Quote come sempre stabilite dimensionate e normate dalla Commissione Internazionale Permanente (CIP).

  • 16 / 65 - Bossolo molto diffuso e usato soprattutto per orlo tondo con polveri dense.
  • 16 / 67 - Bossolo diffuso e polivalente, usabile in fucili a armi a camera corta, per cariche medie.
  • 16 / 70 - Bossolo comune e oggi più diffuso, adatto alla stellare, multiuso fino alle Baby Magnum. 
  • 16 / 76 - Bossolo Magnum di recente omologazione per cariche magnum pesanti e pallini Stell.

Poichè abbiamo anticipato che nel calibro 16 si trovano vecchi fucili con camere di 2,5”/65 mm. ricordiamo che sparare in un’arma bossoli più corti delle camere e magari abbinati al borraggio tradizionale, può causare perdite di gas, con eventuali grappoli di pallini fusi e rosate scompigliate.

Se il bossolo è invece più lungo della camera di scoppio, svolgendosi allo sparo, andrà ad occupare il raccordo conico camera-anima e l'anima stessa. La borra ed i pallini, passando sopra al tubo impegnato nel raccordo o nel tratto iniziale dell’anima, possono portare a sovra pressioni per eccessiva compressione radiale. Inoltre la borra ed i pallini subiranno un forte stress con conseguente pericolo di scoppio in armi deteriorate e con rosate irregolari e/o disperse.

 


Tecniche di caricamento per cartucce in calibro 16


Il bossolo del 16 è del tipo standard, oggi salvo rari casi prodotto solo col tubo in plastica. Probabilmente solo la Cheddite lo ha ancora disponibile in cartone; una struttura normale con tubo, e buscione e con fondello metallico in lamierino di ferro imbutito ed ottonato; sede dell’innesco, per il classico unifocale tipo 209 attuale da 6,10/6,15 mm.

Come per il 12 ed il 20, anche il 16 in passato ha fatto largo uso della capsula comune 6,45 bifocale sui bossoli a fondello basso, passando però ai monofocali sui bossoli corazzati.

Come per il 20 si può dire che oggi di fatto questo calibro è prodotto in bossoli di due “tipi” ovvero due versioni di fondello metallico, uno da 8 mm. definito T.1 oppure l’altro alto 16 mm. nei bossoli corazzati tipo 3. In passato si sono visti anche bossoli T.2 e T.4.

Il calibro 16 accetta, in base alle polveri ed agli assetti, una potenza innescante media ed alta. Tuttavia, anche se ormai si utilizzano come standard capsule di alta potenza, con propellenti vivaci e chiusura stellare, basterebbe spesso un innesco di media potenza, come il DFS 615, U686 e CX 1000.

Ricordiamo infatti che una forza di ignizione media è sempre sufficiente per creare una perfetta accensione su cariche di polvere comprese tra 1,15 e 1,75 grammi, limitando le pressioni massime.

 

Cartucce-Calibro-16

 

La sezione del calibro 16, se si considera l’anima di 17,0 mm. è di 227 mmq e corrisponde a circa
l’ 85% del calibro 12. Questa percentuale, tramite un semplice calcolo proporzionale, permette come sempre di avvicinare razionalmente le dosi polvere / piombo corrette, partendo da quelle note del calibro 12.

La camera Magnum da 76 mm. nel 16 esiste da pochi anni, una novità introdotta dalla CIP, come per il calibro 28, probabilmente in vista di un utilizzo dei pallini in ferro, che hanno un limite di energia di movimento diverso tra il bossolo standard ed il Magnum e sono quindi avvantaggiati da quest’ultima cameratura lunga.

Per la sua passata diffusione e per il fatto che negli ultimi 50 anni questa cartuccia ha avuto una minima richiesta e limitata produzione in armi moderne, è molto facile imbattersi in fucili con camere “corte”, quindi camere di cartuccia di 65 mm. o all’inglese 2 ½”, in cui si possono usare solo bossoli 16 / 65 o 16 / 67 ma è basilare non usare bossoli da 2 ¾” ovvero da 70 mm.

Non ci risulta che nessun produttore nazionale ed estero abbia mai costruito armi “Magnum” calibro 16, fino ai nostri giorni.

 

 

Rapporto sezionale con il cal.12 e principali tipologie di cartucce disponibili oggi


In asta il calibro 16 abbiamo visto che ha valore di foratura medio di circa 17,00 mm. che è poi il valore centrale del calibro. Quindi la strozzatura cilindrica modificata o **** di fatto corrisponde a 2,5 decimi, a 5 decimi la Modified o ***, a circa 6,5 decimi la Improved Modified o ** e infine il massimo restringimento “full” o * è pari a 9 decimi.

Se il suo rapporto sezionale col calibro 12 come abbiamo visto è dell’ 85% questa percentuale ci dà, con un minimo arrotondamento, i seguenti livelli di grammature corrispondenti proporzionalmente tra 12 e 16:

 

Rapporto-Grammature-Cal-12-e-Cal-16

Il 16 è stato fino oggi realizzato da vari produttori di munizioni in solo pochissime tipologie di cartuccia e in grammatura unica, tuttavia il suo crescente interesse rilevato tra gli appassionati gli ha restituito vigore e oggi tanti caricamenti ed armerie pare lo abbiano riconsiderato.

Le munizioni commerciali presentano solitamente la chiusura stellare, a volte anche su bossoli da 65 mm. mentre ormai solo pochissime cartucce hanno l’orlo tondo, le grammature più frequenti sono 27 /28 / 29 / 31 grammi.

Per il borraggio, sono le borre in plastica oggi le più diffuse, pur se non mancano rari caricamenti che hanno mantenuto il borraggio tradizionale abbinato alla couvette in plastica o al disco rigido definito RVL, che funge da base sulla polvere.

Proprio la couvette, prodotta da B&P e da usarsi unita alle borre tradizionali in materiale inerte lanugginoso, in crine e feltro vegetale ad esempio le borre Diana o Triblock è garanzia di perfetta tenuta dei gas.

Per il calibro 16, dopo decenni di supremazia della Original Brenneke, Stendebach e qualche maremmana, da anni esistono nuove tipologie di palle moderne, ad esempio la Borra Proiettile Gualandi e la B&P Thrill Shock, destinate alla caccia agli ungulati, sotto calibrate e sparabili in canne strozzate, sempre molto precise e penetranti.

 

Thrill-Shock-Cal-16

 

Anche per il 16, si deve considerare che le velocità ottenibili a palla, sono piuttosto stabili ed i valori tra circa 430 / 450 m/s.

I pallettoni di elezione nel 16 sono il n. 10/0 (8,00 mm. e circa 3,00 grammi) sfere che formano infatti strati perfetti da tre palle ciascuno, creando le terzarole.

 

 

A caccia con il calibro 16


Il calibro 16 è stato fin dal passato effettivamente un calibro apprezzato ed una buona cartuccia molto diffusa, usata a caccia in quasi tutte le sue forme e su tutta la selvaggina sia stanziale che migratoria; fino al cinghiale, con palla Brenneke e Stendebach o pallettoni 10/0 (8,00 mm.) alla selvaggina minore.

I bossoli più corti del calibro 16, sono tuttora in produzione, in vista dell’uso nei vecchi fucili con camere da 65 mm. di fatto in questi bossoli si caricano perfettamente le grammature medie con orlo tondo e le polveri più dense con la stellare.

 

 

Il bossolo corto del 16 / 65 ha un utilizzo versatile e universale. Consente di caricare tutta la zona centrale delle grammature del 16 fino alle dosi medio pesanti di pallini, molto adatto per l’orlatura, mentre il bossolo da 67 mm. è ancora adatto per essere impiegato in fucili datati con camera corta, ma accetta benissimo la stellare.

I bossoli da 70 sono la scelta più logica e razionale per le armi moderne con camere di pari lunghezza e per caricare grammature medio alte e polveri voluminose. Giostrandosi con la chiusura stellare o tonda, si possono caricare rispettivamente le grammature medie e quelle maggiori del calibro, arrivando alle Baby Magnum da 35 / 36 grammi e con borre speciali in alcuni caricamenti originali fino alle cosidette “Magnum 70” da 38 / 40 grammi.

 

 

Scarica Tabelle Calibro 16

 

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Gianluca Garolini

Gianluca lavora come esperto e consulente balistico contribuendo al continuo sviluppo di nuovi componenti e cartucce da caccia. Appassionato cacciatore con più di 30 anni d’esperienza è uno dei massimi esperti italiani nella ricarica per canna liscia e rigata. Grazie all’esperienza in questo campo è stato collaboratore di famose riviste dedicate alla caccia e alla ricarica.

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