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GP Universal: analisi e prova a caccia

La GP Universal della Baschieri & Pellagri rappresenta per alcuni cacciatori, insieme a poche altre munizioni storiche, il simbolo stesso della caccia.

Li vedi come bambini che ammirano un gioco, a lisciarle, soppesarle e riporle rispettosamente con occhi pieni di speranza nella cartucciera o nella bisaccia. Il loro, è un valore intrinseco, perché è legato a ricordi e pezzi di vita passata che non torneranno più.

 

 

L’inizio della stagione di caccia

Era passata da poco l’ora di pranzo, indossati i vestiti di caccia, ero già immerso nella natura più solitaria e remota. Un placido pomeriggio dei primi giorni di novembre, quando le foglie delle viti si colorano di quel rosso misto a ocra e formano tappeti tra i filari, lasciando scoperti quei grappoli sfuggiti alla forbice della vendemmia di cui vanno tanto ghiotti i tordi.

L’odore del lentisco si amalgamava con la dolce fragranza della zagara di carrubo. La vecchia Uno si inerpicò sulla stradella, portandoci sulla sommità della collina.

Erano arrivati i primi tordi e speravamo che quella zona ricca di vigneti, agrumeti ed uliveti, potesse rappresentare un buon posto per la loro presenza.

Per l’occasione avevo preso il calibro 20, un semiautomatico A302 della Beretta, con canna 65, strozzatura *** fissa e avevo portato con me due pacchi di GP universal piombo nr.9 e 10.

 

Scarica Tabelle Ricarica Per Calibro 20
 
Avrei dovuto prepararmi per tiri brevi e medi, tra i carrubi e gli ulivi, con selvatici che puntavano, visto l’incipiente tramonto autunnale, verso l’agrumeto, luogo scelto per trascorrere la notte.

Infatti, da sopra la collinetta dove avevo approntato il mio appostamento temporaneo, a ridosso di un grosso olivastro e di un muro a secco, dominavo più in basso un esteso uliveto frammisto a carrubi, alberi enormi, secolari, dalle foglie piccole e verde scuro, alle mie spalle, circondato da cipressi, un rigoglioso agrumeto faceva spiccare tra il verde intenso frutti grossi e gialli. Davanti, un’altra distesa di secolari ulivi e la terra compatta, lavorata era ricoperta da un leggero strato verde.

Il primo tordo mi arrivò da dietro contemporaneamente allo “zip”, in senso contrario a come lo aspettavo, me ne accorsi solo quando mi passò radente sulla testa e velocissimo, con una traiettoria diritta, si fiondava verso la valle.

 

caccia-ai-tordi

 

Il mio tempo di reazione fu pachidermico, così preso alla sprovvista, sta di fatto che pensavo ormai che fosse fuori della mia portata ma feci partire ugualmente un colpo, il primo della giornata, il primo della stagione a tordi, non mi interessava se fosse andato a buon fine, ma era un segno augurale, volevo assaporare di nuovo quel profumo di polvere combusta che mista ai profumi autunnali, mi riportava la mente indietro a quando da bambino seguivo le orme di mio padre e mi divertivo anche solo a giocare con i bossoli vuoti infilati nelle dita, facendo tintinnare i fondelli di ottone tra di loro, e a inebriarmi dell’odore delle diverse polveri combuste, e quella che più mi estasiava era quello della GP in cartone.

Il volo tranciato ad oltre 25 metri, mi fece riavere dal mio attimo di appannamento, il mio fucile, il mio meriggio, un altro inizio della stagione più intensa e appassionante da vivere, il mio primo tordo catturato con una munizione che racchiude tanti piacevoli ricordi.

 

 

Il packaging della GP Universal

La munizione viene alloggiata in scatole di cartone da 25 pz. Di colore giallo oro e fasce grigie, riporta il nome della munizione e della ditta produttrice la Baschieri & Pellagri, per l’appunto.

 

packaging-gp-universal

 

 

Il bossolo 

Già da una prima analisi della munizione ci si accorge che si tratta di una cartuccia da prima canna, infatti il bossolo di colore giallo con scritte nere che riportano informazioni su tipo munizione e piombo, è di tipo 1, con altezza da 67 mm, chiuso stellare con 6 pliche.

Di ottima qualità la plastica utilizzata, consente di ottenere sempre dei buoni rendimenti in quanto l’involucro isola perfettamente i componenti interni dall’umidità esterna, che specie nelle giornate autunnali può compromettere il rendimento delle munizioni se non ben isolate.

 

cartucce-gp-universal

 

 

Innesco e polvere

L’innesco utilizzato è di media potenza, la polvere è naturalmente la GPx32. Di colore giallo si tratta di una nitrocellulosa laminata modificata di forma lamellare.

Nella munizione in calibro 20, viene caricata in 1,14 grammi x 24 di piombo. Si tratta di una polvere semivivace che riesce a produrre una velocità di ben 400 m/s e un Pmax di 750 bar.

Una velocità sufficiente quindi a imprimere alla rosata una sufficiente apertura già nei tiri brevi e medi, consentendo al piombo di produrre una forza di impatto notevole in grado di provocare uno shock fulmineo sul selvatico.

 

 

Il borraggio

Sempre a conferma che si tratta di una munizione da prima canna, la borra utilizzata per caricare la GP Universal è una bior in plastica senza contenitore, che consente alla rosata di rendere il meglio nella breve e media distanza soprattutto con canne corte e poco strozzate.

Questa soluzione la rende ottimale nell’utilizzo a caccia alla piccola migratoria. La si può utilizzare con ottimi risultati col cane da ferma, a caccia di quaglie.

 

polvere-gp-universal

 

Ma la GP è tra le munizioni più impiegate anche per tordi, merli, allodole, specialmente in ambienti angusti dove i tiri non sono molto lunghi. A dire il vero, però, l’ho spesso testata anche con selvatici di mole maggiore, come la tortora o il colombaccio, e con tiri abbastanza tesi per essere una munizione da 24 grammi con borra bior senza contenitore.

Infatti utilizzando canne lunghe e strozzate, soprattutto nel periodo caldo della stagione venatoria, mi sono reso conto che la munizione caricata con piombo n.8 temperato, mostra delle ottime capacità di arresto anche su distanze medio lunghe.

Anche nella caccia al coniglio la GP Universal trova un efficace utilizzo, soprattutto con piombo 8 che a secondo degli ambienti dove si insidia l’orittolago, può essere utilizzata in prima o in seconda canna.

 

 

Il piombo 

Il piombo utilizzato è un temperato di ottima qualità, perfettamente sferico, riesce a realizzare delle ottime e dense rosate. La numerazione offerta va dal nr 11 al nr 8.

Il fatto che venga proposta una numerazione compresa in questo range, da ulteriore conferma che si ha a che fare con una munizione dedicata alla piccola e media selvaggina migratoria e stanziale.

Una munizione che presenta condizioni di impiego ottimali su selvatici di diversa mole che offrono tiri sulla breve e media distanza.

 

Come scegliere la grammatura e la numerazione del pallino

 

 

La resa sul campo della GP Universal

Una munizione storica della Baschieri & Pellagri, ampiamente utilizzata da moltissimi cacciatori durante la stagione venatoria.

Risulta infatti essere una cartuccia molto affidabile, specialmente fin quando le condizioni climatiche non divengono troppo rigide (al meridione la si può utilizzare quasi tutto l’anno).

In calibro 20 con piombo 9 di prima canna e 8 di seconda risulta molto efficace nella caccia alla quaglia col cane da ferma, utilizzando canne da 65 cm ****/**, permette degli ottimi tiri sulle brevi e medie distanze, consentendo anche di recuperare in seconda canna su tiri anche più tesi.

In zone cespugliate, su terreni sporchi, rappresenta anche un’ottima soluzione nella caccia al coniglio selvatico, su tiri che difficilmente superano i 15/20 metri.

Infatti riuscendo ad abbinare una canna corta e poco strozzata alla velocità notevole della munizione, che ricordiamo è di 400 m/s, e grazie alla borra senza contenitore, si riescono ad ottenere dense e decise rosate già sulla breve distanza.

 

gp-universal-baschieri-pellagri

 

Devo dire che la GP è stata sempre la mia munizione preferita nella caccia alla quaglia, perché anche in ambienti umidi e avvallamenti poco ventilati, ha sempre presentato degli ottimi rendimenti.

Invitato a caccia di quaglie da un amico decisi di portare con me il sovrapposto Rizzini sul quale montai per l’occasione strozzatura da **** in prima canna e *** in seconda, avendo una lunghezza da 71 cm.

Ci recammo in un bell’appezzamento di terreno pianeggiante, ricchissimo di erbe selvatiche per i cui semi le quaglie vanno ghiotte. Subito scesi dall’auto i cani, due setter, poco dopo aver espletato i loro bisogni, iniziarono subito ad andare in emanazione.

Partita la prima quaglia, sbagliata di prima canna, la recuperai in seconda, con la GP piombo 8, su un traversone a salire mentre tentava di scavalcare un canneto, ma essendo troppo vicina la sciupai un po'.

 

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Nonostante la borra bior e la strozzatura media, compresi che sulla seconda canna dovevo consentire un tiro un attimo più lungo, in quanto la rosa dei pallini risultava abbastanza densa e in grado di recuperare tranquillamente il selvatico anche su una distanza più sostenuta.

Fu così che riuscì a regalarmi due coppiole consecutive, riuscendo a prendere un tempo perfetto sulle quaglie che si involavano a coppie.

Una bellissima giornata trascorsa in ottima compagnia, resa ancora più piacevole dall’utilizzo della GP Universal, una munizione che, offrendo prestazioni ottimali ed efficaci, trasmette un senso di sicurezza al cacciatore che la utilizza, regalandogli emozioni uniche da incorniciare nel proprio album dei ricordi.

 

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Saro Calvo

Siciliano, classe 1975, vive nel sud est dell’isola in provincia di Ragusa dove lavora presso uno studio di consulenza, ed esercita con passione l’attività venatoria con 26 licenze all’attivo. Molto legato al proprio territorio, pratica la caccia col cane da ferma alla stanziale e alla migratoria. Si è appassionato, negli ultimi anni, all’uso del calibro 28 in tutte le forme di caccia e alla ricarica domestica, sempre alla ricerca della giusta munizione. Convinto lettore, ama approfondire tematiche riguardanti l’ambiente, la cinofilia, la ricarica e la caccia vissuta in tutte i suoi aspetti, anche quelli letterari. Sostenitore del connubio caccia/ricerca scientifica, dalla passata stagione venatoria fa parte del gruppo di monitoraggio per la beccaccia della provincia di Ragusa, in collaborazione con l’Unione per la Beccaccia e la FANBPO.

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