La cartuccia calibro 28 rappresenta tra i “piccoli calibri” quello probabilmente preferito dai cacciatori capannisti nonché il più usato nelle varie forme di caccia generica, in senso generale.
Si tratta di una cartuccia a pallini di calibro effettivamente “medio-piccolo”, in quanto la sua foratura in asta di 14 mm. determina un dimensione e proporzione delle cartucce ben diversa dai calibri 36 e 32 e per questo è in realtà più una cartuccia di una misura media, che piccola.
La cartuccia in calibro 28
La cartuccia del calibro 28 è bella, perché slanciata e di auree proporzioni. Si tratta di un calibro che ha avuto ampio successo nella vecchia Europa (Inghilterra compresa) e negli States dove è stato camerato fin dalla metà del secolo scorso anche in fucili semiauto, come il Remington 11/48. In Italia venne camerato da Franchi nel suo 48AL ed in tempi più recenti da Beretta e Benelli nei fucili A400 e Raffaello Crio.
Nella costruzione di armi in questo calibro, si sono cimentati tutti i costruttori mondiali più famosi, compresi quelli anglosassoni più blasonati, come Holland & Holland, Purdey, Greener, ed in Italia nomi come Perazzi, Cosmi, Beretta, Rizzini, Fausti, ecc...
Il bossolo è con struttura solita standard. Quindi il tubo in plastica o cartone contiene il buscione in qualità di fondo interno, fermato al tubo dal fondello metallico in lamierino di ferro imbutito, il bossolo ha una sede dell’innesco, attualmente per il classico DFS 209 da 6,10 mm.
In passato il 28 era la prima cartuccia tra i piccoli calibri a fare uso della capsula bifocale normale o 6,45, infatti i minori calibri 32 e 36 impiegavano l’innesco più piccolo tipo 5,45 bifocale.
Il fondello metallico che unisce e consolida tutti gli elementi sul bossolo del 28 può essere semplice da 8 mm. oppure alto 16 mm. quindi avremo cartucce normali tipo 1 e corazzate tipo 3.
I bossoli del 28 non necessitano di elevata potenza innescante, utilizzano capsule di media e bassa potenza, adeguati e sufficienti in relazione alla sezione ed alle cariche di propellente, che sono comprese tra 0,80 e 1,50 grammi.
La sezione del calibro 28 è in effetti “media” e corrisponde a poco più della metà del calibro 12, esattamente al 58 %, rapporto questo tra le sezioni rette di anima, in base al quale possiamo farci una precisa idea delle proporzionalità tra le cariche polvere / piombo col calibro 12.
La Benelli per prima ha creato una versione Magnum col suo automatico Ethos cal. 28 / 76, in grado di impiegare bossoli da tre pollici e lanciare fino a 34 grammi di pallini.
La camera Magnum, nel 28 (come nel 16) deriva probabilmente, dall’idea di poter eventualmente impiegare queste cartucce anche con i pallini steel e tungsten.
A caccia con il calibro 28: grammature e portata utile
Se alle origini il calibro 28 nasce principalmente per le cacce coi richiami da capanno, ben presto la sua filosofia di utilizzo è passata alla caccia più generica, poi camerato in ottime armi di lusso anche alla selvaggina di pregio, alla stanziale e in qualche raro caso alla migratoria maggiore.
La portata del calibro 28 varia in base alla tipologia delle cartucce e quindi alla grammatura della carica di pallini, che può andare dai 16 ai 30 grammi nei bossoli standard e fino a 32 / 34 grammi nelle cartucce Magnum.
Le cartucce standard a bassa grammatura, tra i 16 e 19 grammi, hanno una buona efficacia fino ai 22 / 24 metri. La cartuccia pesante del calibro 28, con 21 / 24 grammi di pallini ha un effetto sicuro fino a 25 / 27 metri. Con le grammature maggiorate e a maggior ragione con le Magnum, la portata, si spinge oltre i 30 metri e fino ai 35 / 36.
Esistono anche in questo calibro cariche cosiddette silenziate, caratterizzate da elevate grammature lanciate a 220 / 260 m/s di velocità iniziale, con poca polvere e detonazioni realmente minime e molto soffocate. Preferite dai capannisti nelle prime ore del mattino, per minimizzare il disturbo sulle prede posate in loco e magari giunte nei pressi dell’appostamento.
Queste speciali cartucce, dovrebbero impiegare sempre pallini leggermente più grossi del solito, per garantire una adeguata penetrazione pur alle basse velocità residue tipiche e non essere utilizzate in ogni caso per sparare oltre i 22 / 24 metri.
Denominazione e quote del calibro 28
Come per tutti i calibri a pallini il numero 28 anche in questo caso indica il numero di sfere di piombo puro con quota / diametro di foratura della canna, che siano ricavabili dalla fusione di una libbra di piombo (453,6 gr).
Le canne delle armi calibro 28 a livello nazionale e mondiale hanno un valore min / max di foratura in asta, stabilito dalla CIP e ricadente tra 13,8 e 14,3 mm.
Specifiche e lunghezza dei bossoli delle cartucce in calibro 28
La lunghezza totale della cartuccia intesa dal fondello all'orlo è diversa a seconda del tipo di bossolo impiegato. Le lunghezze ufficiali dei bossoli previsti per il calibro 28 sono diverse e vanno da 58,5 mm. a 76 mm. Esse sono stabilite dimensionate e normate dalla Commissione Internazionale Permanente (CIP).
- 28 / 58,5 - Bossolo più corto, adatto per cariche leggere da usare nel tiro a fermo.
- 28 / 63,5 - Bossolo anglosassone classico da 2,5” per il calibro 28 adatto a cariche leggere e medie.
- 28 / 65 - Bossolo “europeo” più diffuso e simile al bossolo classico appena visto, stesso uso.
- 28 / 70 - Bossolo lungo, oggi il più utilizzato, specifico per cariche medio/alte.
- 28 / 76 - Bossolo Magnum di recentissima comparsa ed omologazione per cariche pesanti da 30 a 34 grammi.
La nuova Extra Rossa 28 Magnum B&P con bossolo da 76 mm.
Come di consueto consigliamo di sparare in un’arma solo bossoli che siano uguali o più corti della lunghezza della camera di scoppio.
Usare una cartuccia col bossolo più corto e borraggio tradizionale, può causare perdite di gas, con eventuali fusioni e rosate scompigliate.
Se il bossolo è invece più lungo della camera di scoppio, svolgendosi allo sparo, andrà ad occupare la zona del raccordo conico camera-anima e l'anima stessa. La borra ed i pallini, passando sopra al tubo impegnato nel raccordo o nell’anima, possono portare sovra pressioni per eccessiva compressione radiale.
Inoltre la borra ed i pallini subiranno un forte stress con conseguente pericolo di scoppio in armi deteriorate e pessime rosate.
Caratteristiche tecniche del calibro 28
Il calibro 28, come già ricordato è stato effettivamente un calibro fortunato.
Una buona cartuccia molto diffusa ed apprezzata, che di fatto ha causato, con l’avvento delle moderne cartucce a grammature sostenute, la scomparsa del calibro 24, del quale può utilizzare un identico range di grammature, superandolo addirittura con le attuali baby-magnum e magnum.
Alla morte del calibro 24 ha comunque concorso certamente anche la mancanza di fucili semiautomatici, di doppiette e sovrapposti di buona genealogia, oltre alla mancanza cronica e abituale dei bossoli da 70 mm. e di armi per essi camerate.
Come per tutti i calibri, esistono nel 28 bossoli corti, da 58,5 mm. dimensionati per contenere ed impiegare grammature minime di pallini, circa 15 / 17 grammi. Le cariche ideali per i fucili monocanna, leggeri e caratterizzati da una chiusura mono rampone, diffusissimi tra i capannisti.
Il bossolo da 28 / 65, è un ottima soluzione universale, consente di caricare da 15 a 22 grammi di pallini e rappresenta in alcune armi con camera vecchio tipo, l’unica cartuccia utilizzabile.
I lunghi bossoli da 70 mm. impiegano le grammature medie e maggiori, arrivando in alcuni caricamenti originali fino ai 30 grammi.
Di fatto è molto difficile riuscire a caricare nel 28 / 70 una carica di 30 grammi di pallini, per un limite di spazio. Oggi con le moderne corte borre / guaina senza molleggio, come la B&P Baby ci si arriva con piombi piccoli ed orlo tondo.
La velocità delle cartucce in calibro 28
Le velocità iniziali rilevate ad 1 metro, mostrano qui più che mai una forbice molto ampia, si passa dai 230 m/s di molte cartucce silenziate ad alta grammatura, fino ai 410 m/s delle HV più spinte.
Tuttavia, come accade spesso nei piccoli calibri, per tiri a media distanza e con grammature intermedie e pesanti, le velocità balisticamente migliori ricadono tra i 360 e 380 m/s. Valori cui i pallini subiscono poco tormento e per le pressioni solitamente non elevate si ottengono rosate dense e ben distribuite..
Le nuove Magnum con 32 / 33 grammi non dovrebbero oltrepassare i 370 m/s, per sviluppare una balistica brillante nei tiri al limite della portata.
Le strozzature del calibro 28, palle slug, assetti e recenti innovazioni
In asta il calibro 28, abbiamo visto che ha valori di foratura di 13,8 mm. + un massimo di cinque decimi, quindi 14,3 mm.
La strozzatura cilindrica modificata o **** di fatto corrisponde ad 1,5 decimi, a 3,5 decimi la Modified o ***, a circa 4,5 / 5,0 decimi la Improved Modified o ** e il massimo restringimento “full” o * è pari a 6-7 decimi.
Il suo rapporto sezionale col calibro 12, è del 57,8 % circa, infatti la sua superficie di sezione retta in canna è di 154 mmq.
Il calibro 28 era la cartuccia più equilibrata per cacciare tordi, merli e cesene al capanno con i richiami vivi, sparando su buttate di distanza standard dall’appostamento, quindi tra i 18 e 24 metri.
Come sempre la portata efficace è chiaramente correlata alla carica di piombo impiegata, alla sua velocità residua ed ultimo ma non meno importante alla strozzatura dell’arma che determina la densità delle rosate. Possiamo affermare che la portata media di un 28 con cartucce di buona qualità e grammature medie sarà di circa 23 / 25 metri.
Il 28, dopo anni di utilizzo della sola orlatura tonda, è passato oggi quasi totalmente alla stellare che sui bossoli da 70 e 76 mm. riduce positivamente la lunghezza della cartuccia finita a valori equilibrati e gestibili dai fucili semiautomatici.
Come per gli altri piccoli calibri, le borre in plastica, oggi molto diffuse e prodotte da varie aziende italiane e straniere, hanno cambiato sensibilmente la balistica di questa cartuccia, migliorandone esponenzialmente il rendimento aumenmtandone la sua massima portata, di almeno alcuni metri.
La Bolognese B&P ha in produzione anche per il calibro 28 una couvette, da usarsi alle borre tradizionali in materiale lanugginoso, in crine e feltro vegetale oppure alle Triblock stratificate dei tipi SFS o FSF.
La couvette col borraggio tradizionale determina una tenuta perfetta abbinata ad una corretta capacità ammortizzante. Influisce sulle rosate e crea una balistica molto equilibrata per le medie distanze con rosate leggermente più generose e meno accentrate.
Per il calibro 28 da pochi anni sono apparse diverse palle slug, destinate alla caccia al cinghiale.
Agli effetti pratici l’energia di una palla da 17 grammi del calibro 28 non sarà altissima, ma sufficiente se ben piazzata a fare un buon lavoro terminale su porcastri e porcastroni di media mole, aiutata anche dalla forte penetrazione legata alla superficie sezionale ridotta.
Come per il calibro 410, anche per il 28 sono nate le speciali competizioni di tiro al piattello, riservate ai calibri minori, ed allo stesso modo della piccola cartuccia da 10 mm. sono stati introdotti in commercio fucili da tiro e cartucce dedicate.
Le cartucce silenziate in calibro 28
Sappiamo che queste cartucce sono nate per sparare soprattutto a fermo, a migratori minori e a distanze non eccessive.
Infatti la velocità ridotta (deve essere decisamente più bassa di quella sonica, quindi < 330 m/s) e la relativa bassa capacità penetrativa hanno un reale e razionale impiego venatorio soprattutto su prede fragili e non troppo distanti, magari usando pallini di una numerazione superiore alla standard, per la preda insidiata.
Photos Credits:
https://www.armimagazine.it
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