Il colombaccio, considerando la selvaggina da piuma, è senza dubbio uno degli animali più affascinanti come preda ed appassionanti come forma di caccia, nonché un temibile avversario per la sua leggendaria resistenza alle ferite, determinata anche dal fitto e spesso strato di piumaggio che lo copre e protegge.
Sebbene il suo volo sia nella maggior parte dei casi abbastanza lineare, quindi prevedibile, è in grado di variare traiettoria in estrema rapidità e velocità con pochi colpi d’ala. Non di rado si trasforma da bersaglio relativamente prevedibile in una sorta di azzurro beccaccino difficile da allineare al nostro mirino.
Bisogna poi considerare, nella scelta delle migliori cartucce da caccia per il colombaccio, che questo splendido e tenace volatile può essere cacciato in davvero tanti contesti e scenari di caccia, per questo motivo la scelta della cartuccia ideale non è così facile e scontata.
Non basta cercare “cartucce per colombacci” su Google o chiedere semplicemente al nostro armiere “mi consigli delle cartucce per il colombaccio?”
In entrambi i casi, chiunque ci risponda, sia esso Google o il tuo armiere, avrà estrema difficoltà a darti una risposta certa e precisa senza conoscere le necessarie premesse relative alla tecnica di caccia e alle distanze di tiro abituali.
Molto meglio allora considerare come cacceremo il colombaccio durante tutta la stagione, quali caratteristiche dovrebbe avere la nostra arma e quindi cominciare la nostra ricerca per le cartucce più adatte e confacenti alle nostre reali necessità.
Inoltre per la sua velocità di volo e per la già detta rapidità di modifica di direzioni e traiettorie, sul colombaccio è utile più che mai distinguere la cartuccia da mettere in prima canna, dalle successive.
Ad esempio, spesso nelle cacce con i richiami otterremo grande vantaggio dall’uso in prima canna di una cartuccia che non sia troppo violenta e neppure troppo concentrata nella rosata.
Quindi è assolutamente imprescindibile valutare per prima cosa come e dove cacceremo il colombaccio.
Le tecniche di caccia al colombaccio: ad ognuna le sue cartucce
La caccia al colombaccio è unica e particolare anche perché comprende tecniche venatorie specifiche molto variegate, ognuna con le sue emozioni e difficoltà per i cacciatori.
Si passa dalle forme più tradizionali come l’attesa ai valichi montani sulle linee di affilo e di miglior passo fino alla avvincente caccia dai palchi costruiti su querce e lecci secolari, per arrivare alla più attuale e molto diffusa caccia da appostamento a terra con richiami vivi, stampi e giostre sempre camuffandosi nel modo migliore possibile nella vegetazione.
Chiaramente in ogni caso ci troveremo impegnati in condizioni di tiro a distanze molto differenti e questo implica una corretta e selettiva scelta per quanto riguarda fucile e cartucce.
La caccia al colombaccio sui valichi montani
Si tratta di una caccia di appassionante e sapiente attesa del passaggio dei branchi di colombacci sulle loro abituali e storiche linee di passaggio migratorie.
Viene considerata, tra le forme di caccia al colombaccio, una delle meno impegnative ma richiede una profonda conoscenza del luogo e soprattutto delle sue caratteristiche “orografiche” per fare in modo che l’appostamento scelto sia idoneo ad intercettare le linee di passaggio dei colombacci, durante il loro percorso migratorio, in particolare in relazione alle varie condizioni meteo.
Dato che molto raramente in questa forma di caccia si utilizzano richiami i tiri possono essere davvero molto lunghi ed impegnativi, soprattutto in condizioni meteo di cielo sereno e soleggiato.
Infatti i colombacci approfittano del cielo terso e privo di vento per volare a quote più elevate ed ottimizzare il loro dispendio di energie durante la migrazione.
Fucili, strozzature e lunghezza delle canne per la caccia al colombaccio dai valichi montani
In queste condizioni di caccia le scelte non sono poi così ampie. Infatti serviranno fucili e cartucce in grado di esprimere il massimo rendimento ai limiti della portata balistica.
Le grammature delle cartucce da caccia impiegate sono quasi sempre pesanti o magnum, caricate con piombo piuttosto grosso per limitare l’effetto della ritardazione sui pallini e ottenere rosate quanto più energiche possibile sulle lunghe distanze.
Il passaggio di branchi, anche piuttosto numerosi, porta a preferire i fucili semiautomatici che grazie al loro terzo colpo permettono di incarnierare più prede oppure risolvere situazioni più complicate. Il colombaccio essendo un buon incassatore, se ferito leggermente, cercherà comunque di allontanarsi in volo il più velocemente possibile.
La scelta migliore è allora in questi casi un fucile semiautomatico calibro 12 / 76 e con un peso medio compreso tra 3250 e 3450 grammi. Il peso dell’arma è di vitale importanza con munizioni pesanti per controllare efficacemente le reazioni allo sparo quali l'impennamento e il rilevamento.
La canna, o le canne nel caso dei basculanti, dovrebbe essere di una lunghezza compresa tra i 70 e i 76 cm e con una strozzatura accentuata, quindi due stelle o Full Choke (** o *).
Una canna lunga facilita l’allineamento del mirino su bersagli molto piccoli o lontani, garantendo una migliore precisione del tiro alle massime distanze. Mentre le strozzature forti, unite alle giuste cartucce, ci permetteranno di ottenere rosate sufficientemente compatte anche al limite della portata.
Non sono adatti quindi fucili con canne corte o troppo leggeri.
Possono essere impiegati infatti solo in condizioni molto particolari, come quando il transito dei colombacci avviene a bassa quota per condizioni meteo avverse oppure il luogo scelto ci mette in condizione di sparare a distanze più brevi. In entrambi i casi si tratta però di eccezioni, molto rare.
Per la caccia al colombaccio si può utilizzare anche il calibro 20 a patto però che sia Magnum, quindi con camera da 76 mm. Solo in questo modo infatti si potranno sparare cartucce con grammatura pesante da 32 a 38 grammi.
Come per il 12 il fucile non dovrà essere troppo leggero e le canne sufficientemente lunghe (almeno 71 cm) e strozzate.
In questa forma di caccia l’uso dei basculanti non è sicuramente la scelta consigliata, perché molte volte il terzo colpo del semiautomatico è di notevole importanza.
Tuttavia se hai sempre cacciato con il tuo sovrapposto o la tua doppietta non sei obbligato a lasciarli nella fuciliera.
Dovrai però, se possibile, preferire l'uso di armi con canne lunghe e strozzate. In questo caso sovrapposti o doppiette molto leggeri, progettati per la caccia alla stanziale con il cane da ferma, non sono assolutamente adatti a sparare grammature pesanti a lunghe distanze.
Tra doppietta e sovrapposto è sicuramente preferibile quest’ultimo perché nei tiri lunghi le canne sovrapposte ti permetteranno di avere maggior precisione di puntamento nel tiro.
Le migliori cartucce per la caccia al colombaccio dai valichi montani
Le cartucce impiegate per la caccia al colombaccio in questa situazione venatoria hanno sempre grammature pesanti con almeno 36 / 40 grammi di piombo fino alle cartucce Magnum.
Data la distanza dei tiri è imprescindibile l’utilizzo di una ottima borra con contenitore per fornire rosate strette e compatte sulle medio lunghe-distanze, aggiungendo preziosi e fondamentali metri alla portata della nostra arma.
I pallini da preferire per cartucce standard o Baby Magnum sono quelli in piombo temperato o nichelato dal numero 5 al 7, mentre con cartucce Magnum avremo maggior vantaggio nei tiri lunghi utilizzando 50-53 grammi di pallini del numero 4 - 5.
In alcuni casi per aumentare la durezza dei pallini, nelle linee di cartucce più pregiate, vengono effettuati speciali trattamenti superficiali o si aggiunge antimonio al piombo con percentuali che vanno dal 2% al 5%.
Questi accorgimenti permettono di ottenere pallini più duri e perfettamente sferici in grado di garantire rosate ancora più compatte a distanze notevoli, nonché una maggiore energia all’impatto e forza di penetrazione sulla preda.
La scelta di piombo medio-grosso è fondamentale sia per l’elevata resistenza del colombaccio sia per mantenere un'elevata energia residua ai limiti della portata.
La caccia al colombaccio dai palchi e dalle poste aeree
In questo caso l’appostamento si trova sospeso e ben camuffato su postazioni rialzate, sfruttando spesso la presenza di grandi alberi come querce o lecci, che con le loro ghiande hanno un efficace effetto di attrazione sui colombacci.
Si utilizzano moltissimo i richiami vivi, come racchette, ovvero piccioni imbragati e collocati su appositi supporti a stantuffo a pochi metri dal capanno aereo e i volantini.
Quest'ultimi sono colombi ternani simili al colombaccio addestrati fin da piccoli per rimanere su un posatoio davanti al capanno fino al momento in cui, all'apparire del branco delle palombe, vengono spinti ad effettuare un breve volo di richiamo intorno al capanno, per poi posarsi di nuovo sul loro posatoio.
La caccia con l'uso dei richiami vivi è molto attiva per i partecipanti, che devono attivare i richiami prontamente e con grande capacità per fare avvicinare il branco il più possibile, se non addirittura per farlo posare (come avviene nelle cacce tipiche marchigiane), ed infine imbracciare prontamente il fucile e cercare di colpire le proprie prede.
Proprio il sapiente utilizzo dei richiami determina il successo o l'insuccesso di questa particolare tipologia di caccia al colombaccio, perché se ben manovrati e posizionati potranno attirare efficacemente un elevato numero delle palombe transitanti nella zona.
Generalmente "i colombacci nuovi” che ancora non sono stati insidiati da cacciatori saranno poco smaliziati e attratti più facilmente dai richiami. I tiri in questi casi saranno abbastanza facili e a distanze medio-brevi.
Molto diversa la situazione se incappiamo in colombacci, sopravvissuti alla stagione venatoria, quindi ormai ben smaliziati e consci del pericolo. Dovremo rinunciare all’idea di colpirli su distanze brevi ed attrezzarci con fucili lunghi e strozzati, adatti per sparare cartucce con elevate grammature e piombo tendenzialmente grosso.
Fucili, strozzature e lunghezza delle canne per la caccia al colombaccio dai palchi e poste aree
Soprattutto per questa avvincente e movimentata forma di caccia i semiautomatici sono i fucili più indicati, per l’innegabile vantaggio del terzo colpo in più.
Data la delicata e concitata situazione di tiro un fucile semiautomatico a sottrazione di gas o inerziale potrà garantirti un’estrema stabilità anche nelle situazioni più estreme, proprio come nella caccia da postazioni sospese in aria.
Molti cacciatori, esperti di questa artistica forma di caccia, portano precauzionalmente ben due fucili diversi.
Un calibro 12 / 70 dal peso di circa 3,1 - 3,3 kg con canne di lunghezza media tra i 65 e i 67 cm preferibilmente con strozzatori intercambiabili. Una configurazione molto versatile, perfetta per sparare ai colombacci meno smaliziati che curano i richiami avvicinandosi e consentendo un tiro a breve e media distanza.
In questi fortunati casi, il calibro 12/70 è più che sufficiente e potremmo addirittura scegliere una strozzatura media o medio larga (**** o ***) per ottenere la massima efficacia dai nostri tiri, se i colombacci si allontanano allora potremo cambiare strozzatura e cartucce, se non addirittura fucile.
Il secondo sarà quindi un potente calibro 12 / 76 Magnum per i colombacci più astuti e smaliziati che non si fanno ingannare dal gioco dei richiami e sorvolano a grande altezza l’appostamento. In questo caso serviranno cartucce con grammature Magnum, abbinate a canne lunghe (71-76 cm) e strozzature molto accentuate, due stelle (**) o addirittura Full Choke (*).
Così come nella caccia da appostamento sui valichi montani, gli amanti dei basculanti non sono costretti ad abbandonare il proprio fidato fucile. Basterà che sia sufficientemente pesante e con canne di lunghezza non inferiore a 68 cm e strozzature di ***/*.
Anche l’utilizzo di un più maneggevole semiautomatico calibro 20, sempre nella sua versione Magnum, non è affatto da escludere. A patto però di scegliere con la giusta accuratezza cartucce Magnum e non magnum da impiegare alle diverse distanze di tiro.
Le migliori cartucce per la caccia al colombaccio dai palchi
Sui colombacci troppo confidenti che entrano bene nel gioco possiamo sparare con notevole efficacia cartucce con 33 / 35 grammi di piombo n° 7 e n° 7,5. Oppure, in alcuni casi quando le distanze si accorciano e desideriamo rosate ancora più dense, potremmo optare anche per il n° 8 e 8,5.
Questi pallini sono molto efficaci fino al limite dei 27 / 30 metri garantendo un ottimo compromesso tra energia e densità delle rosate. A distanze maggiori, superiori a 35 metri, perdono però sensibilmente velocità ed energia, diventando presto scarsamente efficaci sul selvatico.
Sulle medie distanze dovremo passare quindi a cariche maggiorate di 35 / 38 grammi aumentando quindi anche la numerazione del piombo.
Pallini n° 5-6 eviteranno di rovinare i colombacci centrati a media distanza e in caso di tiri più impegnativi ci garantiranno comunque ottime possibilità di successo anche ai limiti della portata.
Per insidiare con il calibro cadetto colombacci che giocano con i nostri richiami cartucce con grammature comprese tra i 28-32 grammi di piombo n°6-7 saranno perfette e micidiali fino a 35 metri.
Oltre queste distanze dovremmo necessariamente utilizzare canne molto strozzate e delle ottime cartucce Magnum con 35 / 38 grammi di piombo, preferibilmente n° 5.
Caccia dai capanni e dagli appostamenti mimetizzati a terra
I luoghi più adatti a praticare questa forma di caccia al colombaccio sono le zone vicine a grandi fiumi alberati o campi di granoturco, grano, soia o erba medica.
Per essere sicuri che i colombacci arriveranno in buon numero a distanza di tiro del nostro appostamento, perfettamente mimetizzato nell’ambiente, dovremo essere certi della presenza di consistente “messa”, avvistata più volte in pastura nei giorni precedenti alla caccia.
Per attirare i colombacci nella caccia al campo, si utilizzano richiami vivi o giostre con stampi predisposti a terra e gli efficacissimi stampi in penna meccanizzati con ali battenti.
I colombacci con meno esperienza e meno smaliziati cadranno con facilità nella trappola, a patto però che l’appostamento sia ben camuffato e non facilmente visibile. Non servono elaborati e costosi camuffamenti ma dobbiamo fare il necessario affinché il nostro appostamento non sia troppo palese.
I colombacci tenderanno a posarsi a terra curando i nostri richiami, quindi ci troveremo ad ingaggiarli con tiri piuttosto facili su brevi distanze. Non dovremo utilizzare armi o cartucce speciali, rispetto ad altre tipologie di caccia al capanno.
Al contrario colombacci più attenti al pericolo, esperti e smaliziati potranno scorgere con più facilità il nostro appostamento e si limiteranno a “curiosare il gioco” dei nostri richiami, sfilando velocissimi a lato senza curare.
Serviranno allora fucile e cartucce adeguati per permetterci tiri impegnativi su distanze medio / lunghe.
Fucili, strozzature e lunghezza delle canne per la caccia al campo
Non potendo sapere in anticipo con quale delle due tipologie di colombacci si avrà a che fare i cacciatori più esperti e attrezzati sono soliti portare in appostamento due fucili con caratteristiche differenti, adeguate a risolvere nel miglior modo il tiro sia a breve che a lunga distanza.
Il primo sarà, nella maggior parte dei casi, un fucile medio-leggero con canne di una lunghezza tra i 65 e i 67 centimetri con strozzature medie o strozzatori intercambiabili con un grado intermedio di restringimento come *** o *****.
Il secondo servirà invece per cacciare i colombacci più scaltri e lontani, che spesso dovremo colpire al volo quando, dopo aver visto il nostro gioco, proveranno a sfilare ai lati o passare molto alti.
Come nella caccia al valico o dagli appostamenti sospesi ci serviremo ancora una volta di un fucile abbastanza pesante, in calibro 12 / 76, per sparare agevolmente grammature maggiorate.
Le canne devono essere lunghe per allinearsi con maggior precisione nei tiri più lunghi e le strozzature massime Full Choke (*) o al limite due stelle (**).
Per i tiri meno impegnativi possiamo affidarci senza problemi all’utilizzo dei basculanti come sovrapposti o doppiette. In questi casi potremmo portare la nostra fida doppietta o sovrapposto da caccia come primo fucile per i colombacci meno smaliziati che giocano più vicini.
Tuttavia per tiri più al limite il semiautomatico rimane per i motivi già visti la scelta migliore.
Le migliori cartucce per la caccia al colombaccio a terra
Come intuibile la scelta delle migliori cartucce per la caccia al colombaccio a terra dovrà essere basata sulla giornata di caccia e sul modo di giocare dei colombacci con i nostri richiami.
Per tiri sulle brevi distanze potremmo scegliere delle semplici cartucce semicorazzate da 33 grammi con piombo dei numeri 7 e 7,5. In giornate fortunose con branchi di colombacci che curano giungendo vicini al nostro appostamento non avremo difficoltà a spararne un buon numero senza affaticarci.
Le numerazioni dei pallini sono perfettamente adeguate considerando la distanza dei tiri a garantirci rosate generose e ben dense di pallini, perfettamente in grado di abbattere in modo sicuro e netto i colombacci giunti a tiro.
Se notiamo che la situazione è più complicata del previsto, con colombacci furbi che non vengono al gioco dei richiami, ma si limitano a sorvolare il capanno, spesso deviando all'ultimo momento, dovremo per forza di cose aumentare la nostra portata, passando al secondo fucile.
Sceglieremo allora delle ottime cartucce Baby Magnum e Magnum con cariche di piombo comprese tra i 42 e i 50 grammi. Sarà necessario per le maggiori distanze d’ingaggio aumentare anche la dimensione dei pallini. Il n° 4 e 5 sono perfettamente adatti per questa tipologia di tiri.
Comprensibilmente l’utilizzo di un calibro inferiore e relative cartucce sarà preferibile solo in caso di colombacci confidenti. In questo caso un semiautomatico cal 20 con canne da 65 o 70 mm, strozzature accentuate Full Choke (*) o due stelle (**) e grammature pesanti da 28 e 32 grammi ci permetteranno di toglierci delle belle soddisfazioni.
Quali sono le migliori cartucce per il colombaccio?
Considerate le varie forme di caccia e le diverse difficoltà e distanze di tiro tipiche di ognuna, possiamo intuire come sia difficile individuare una soluzione balistica unica, buona per tutti gli usi.
Tuttavia una tale decisione non è impossibile da soddisfare, se ci orientiamo su una cartuccia con grammatura sostenuta, buona potenza e una rosata equilibrata, non troppo concentrata che ci darà buoni risultati in canne con medie strozzature tra i 25 e i 35 metri.
Un lampante esempio è la Mygra Colombaccio B&P.
Una cartuccia corazzata di buona potenza realizzata con materiali pregiati e tarata balisticamente per dare rosate ben distribuite ed equilibrate, già sfruttabili soprattutto in canne a media strozzatura intorno ai 30 metri.
Il bossolo Gordon con fondello alto assicura una perfetta funzionalità nelle armi semiautomatiche. Il tubo in plastica garantisce una perfetta impermeabilità per un uso affidabile anche in condizioni di pioggia, nebbia ed elevata umidità ambientale.
La borra Z2M 18 produce, grazie anche al piombo speciale scelto, un'ottima concentrazione di rosata sulle distanze intermedie, mantenendo comunque un'elevatissima efficacia tramite il suo pallino da 2,8 mm. (N° 5,5) fino alla soglia dei 40 metri.
In tal senso questa dimensione di pallino intermedio apparentemente strana è stata precisamente selezionata per conservare fino ai 40 metri un adeguato livello dinamico, abbinato ad una densità di rosata sufficiente per piazzare sempre 4/5 pallini su una superficie di circa 120 cmq che è quella della nostra preda.
Infatti nella caccia al colombaccio un fattore chiave per il successo è proprio il corretto bilanciamento tra dimensione, numero dei pallini nelle rosate e loro energia residua in base alle diverse distanze di tiro.
Se vuoi approfondire l'argomento ti consiglio di scaricare la guida che trovi qui sotto, ti sarà di sicuro aiuto per scegliere le cartucce migliori per le tue prossime sfide al colombaccio.
Photos credits:
www.ilcolombaccio.it
www.instagram.com/slotsmedia
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