In relazione alle polveri da sparo, i termini vivace e progressiva (o lenta) fanno riferimento alla velocità di combustione del propellente e al tipo di lavoro di spinta sviluppato per lanciare il proiettile o la massa di pallini.
Quindi, se parliamo di ricarica, è molto importante sapere quale polvere da sparo sia più adatta alle nostre esigenze e alla cartuccia che ci apprestiamo a caricare.
Perché vengono prodotte polveri più vivaci e polveri più progressive?
Nelle armi da fuoco in base al peso del proiettile o della massa dei pallini, e al calibro, abbiamo necessità di diversificare l’effetto combustivo della polvere.
Dovendo mantenere un livello pressorio prestabilito, nel tempo sono state messe a punto polveri diversificate nel loro carattere combustivo al fine di dare, nelle svariate situazioni, il miglior rendimento balistico, pur senza superare il limite di un tetto pressorio massimo.
Facciamo un esempio.
I piccoli calibri avendo la netta tendenza a sviluppare rapidamente pressioni piuttosto sostenute, risultarono fin dall’inizio dell’epoca delle polveri infumi, più facilmente gestibili con polveri progressive o molto progressive.
In queste piccole cartucce le polveri vivaci hanno applicazione solo per cariche ridotte nella velocità iniziale, oppure al contrario, con cariche molto veloci, ma di grammatura molto leggera.
Quindi il tenore combustivo di una polvere varia da vivace al progressivo (lento), essenzialmente per adeguarsi alla necessità, nei vari calibri, di raggiungere pressioni/velocità più o meno elevate, con grammature leggere/medie o pesanti di pallini.
Polveri vivaci: facilità di accensione e combustione rapida
Sono polveri caratterizzate da una notevole facilità di accensione e da una rapida trasformazione in gas propellenti; il loro impulso è molto rapido e intenso, perfettamente adatto per imprimere una spinta adeguata a proiettili leggeri o a modeste masse di pallini in relazione al calibro impiegato.
Queste polveri per lo scarso apporto superficiale di flemmatizzanti, presentano una notevole facilità di accensione e non richiedono apparecchi di innesco energici, nè particolari assetti di caricamento, gradiscono borre elastiche e chiusure leggere.
La polvere F2x24 è sicuramente una polvere molto vivace; molto sfruttata per i caricamenti dedicati al tiro a volo.
Nel calibro 12, ad esempio, i propellenti vivaci sono elettivamente utilizzati nelle cartucce per tiro a volo, che impiegano risaputamente 24 e 28 grammi di pallini, nelle cariche all’inglese utilizzanti 1 oncia di piombo, che corrisponde a 28,35 grammi; quindi grammature molto leggere e leggere.
Per riconoscerle più facilmente ti consiglio di osservare i suffissi delle polveri. Queste polveri infatti sono designate solitamente con i suffissi “ x24” , “x28”, “SV”, “V”.
Possiamo esemplificare l’utilizzo di questi propellenti riferendoci alla forza necessaria per far prendere velocità ad un carrello vuoto. Dato che sarà altamente mobile e leggero per spingerlo e metterlo in movimento ti basterà dargli una spinta secca e veloce.
Polveri progressive: combustione lenta per grammature pesanti
Le polveri progressive e semi progressive sono polveri contraddistinte da una combustione rispettivamente lenta e medio-lenta.
La loro facilità di accensione è modesta poiché il rallentamento della loro combustione è ottenuto anche tramite un deposito superficiale di elementi chimici flemmatizzanti e raffreddanti.
Queste caratteristiche comportano per una regolare accensione l’utilizzo di apparecchi di innesco di elevata potenza di un buon intasamento e una decisa resistenza nella chiusura della cartuccia, nonché di un borraggio piuttosto rigido.
Al contrario della F2x24 la polvere MG2 è una polvera più progressiva, quindi lenta. Infatti viene sfruttata per il caricamento di grammature pesanti e magnum da impiegare a caccia.
Anche in questo caso per riconoscerle si possono osservare i suffissi.
Vengono infatti solitamente individuate con un suffisso che indica grammature pesanti come “x36”, “x40” oppure “L” (low).Questi propellenti, nel calibro 12 sono perfettamente utilizzabili con grammature pesanti e maggiorate, quindi con cariche di pallini tra i 36 e i 56 grammi di piombo.
Ma ritorniamo all’esempio precedente.
In questo caso il nostro carrello è pieno, quindi per metterlo in movimento dovremo utilizzare una spinta intensa ma lenta e prolungata nel tempo, in modo da trasferire a questa grande massa l’energia di spinta in modo molto graduale. Solo in questo modo il nostro carrello potrà essere gradualmente lanciato ad una velocità sostenuta.
Quando si utilizza una polvere vivace
Uno dei casi più evidenti di utilizzo delle polveri vivaci, è il caricamento delle moderne cartucce per tiro a volo; essendo le grammature attualmente prescritte di 24/28 grammi in calibro 12, appare evidente che ci troviamo davanti a cariche molto leggere e veloci in cui trovano razionale impiego proprio questi propellenti.
Le polveri utilizzate sono in genere monobasiche o “modificate”, intendendo queste ultime, come consuetudine, polveri con il 10%-12% di nitroglicerina.
La vivacità viene ottenuta sia incrementando la porosità della polvere, sia limitando o togliendo il rivestimento superficiale con sostanze flemmatizzanti.
Nelle cartucce indicate si ottengono facilmente velocità iniziali superiori ai 400 m/s con pressioni modeste di 500/600 bar.
La scarsa quantità di polvere utilizzata (< 1,50 grammi) contribuisce a mantenere molto pulite le canne e a creare rinculi di modesta entità gestibili anche da tiratori/tiratrici sensibili.
Un altro impiego elettivo di questa particolare tipologia di propellenti, lo si trova nel caricamento di cartucce silenziate o subsoniche. La minima quantità di polvere utilizzata pur producendo un sufficiente impulso iniziale di spinta, crea, per le basse dosi impiegate, pochissimo gas, quindi una modesta espansione alla bocca dell’arma, che costituisce l’effetto principale per ridurre il rumore della detonazione.
E quando una polvere progressiva o lenta
Le polveri lente o progressive, nascono primariamente per creare cartucce Magnum o comunque a cariche pesanti di piombo. La loro lenta combustione è infatti il mezzo fisico più idoneo per accelerare masse inusuali di pallini a velocità iniziali comunque piuttosto elevate, mantenendo nel contempo un livello pressorio non eccessivo.
Un altro impiego specifico di questi propellenti lo troviamo nelle cartucce con pallini in acciaio o tungsteno, abbinati alle speciali borre loro dedicate prive o quasi di molleggio.
Nelle condizioni di caricamento di queste speciali cartucce, la borra molto rigida e lunga e la massa dei pallini rigida e poco comprimibile, anche a grammature non elevatissime, creano effetti di incremento pressorio sensibili ed evidenti.
Le polveri molto lente, sviluppando un impulso graduale nella spinta di queste borre e pallini, riescono a mitigare gli effetti negativi degli attriti e a sviluppare elevate velocità, pur con pressioni non eccessive.
Queste polveri si distribuiscono sia tra le monobasiche che tra quelle a doppia base, la loro lenta combustione è ottenuta soprattutto con una studiata additivazione con sostanze flemmatizzanti e refrigeranti; anche la loro porosità viene volutamente contenuta e limitata.
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