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Tiro a lunga distanza con carabina: come si pratica

Il tiro di precisione, a differenza di quello di caccia, ricerca tutti gli elementi di arma e munizione, che siano volti ad effettuare rosate piccole e concentrate.

A tal fine, si sacrificano molti degli aspetti più peculiari delle armi espressamente nate per l’uso venatorio; in particolare il peso e le dimensioni, le canne stesse vengono accuratamente selezionate tra le migliori prodotte.

Anche la radenza, intesa come capacità di creare traiettorie piatte e tese, assume in questo contesto un’importanza secondaria.

La massima espressione del tiro di precisione è rappresentata dalle due specialità del tiro a lunga distanza detto Long Range, quindi effettuato a lunghe distanze (abitualmente fino a 1.000 yards / 914 metri) e del tiro di Bench Rest, ovvero effettuato con l’arma su appoggi, anteriore e posteriore.

Nel Bench Rest, a differenza del tiro di precisione a lunga distanza, la carabina non è controllata dal tiratore. Infatti i tiratori azionano semplicemente il grilletto, facendo partire il colpo, una volta collimato il cannocchiale con il centro del bersaglio.

Un’altra differenza è riscontrabile nell’obiettivo finale di queste due discipline.

Lo scopo del tiro Long Range è quello di produrre un punteggio più elevato possibile; quello del tiro di Bench Rest è di produrre la rosata più piccola possibile con 5 colpi.

 

 

Precisione a lunga distanza; che cosa significa e come misurarla

La precisione nelle armi a canna rigata non è la facoltà di colpire il centro ma la capacità della combinazione arma/munizione di produrre con più colpi raggruppamenti molto piccoli e concentrati.

L’arma molto precisa produce quindi “rosate” molto strette che si valutano usando come unità di misura il MOA (Minuts of angle). Il minuto d’angolo è una dimensione relativa alla distanza, essendo 1/60 di grado della circonferenza, il cui centro è il tiratore ed il bersaglio posizionato in un punto su di essa.

 

Rosate-Bench-Rest.jpg

 

100 metri, un MOA vale 29,07 mm.; a 200 metri questa misura raddoppia, a 300 triplica, essendo una funzione lineare.

Le armi lunghe da tiro per eccellenza sono le carabine. Infatti le caratteristiche meccaniche/balistiche, il calibro, il cannocchiale di puntamento e tutto quanto compone questo insieme, sono state selezionati con il massimo rigore, al fine di ottenere la migliore precisione possibile.

Quali sono le caratteristiche di una carabina per il tiro a lunga distanza?

Le carabine progettate per il tiro a lunga distanza sono facilmente identificabili perché denotano caratteristiche comuni come:

  • Canna pesante, di grosso diametro e con lunghezza media o lunga
  • Meccanismo di scatto con peso di sgancio del grilletto molto contenuto e particolarmente netto e privo di filature
  • Calcio accoppiato alla parte meccanica tramite letto di resina (glass bedding), che elimini punti di “non contatto”, affinché siano ridotte al massimo le vibrazioni dell’arma e della sua canna
  • Cannocchiale di elevata qualità, con particolare precisione, ripetitività ed affidabilità nella correzione dello spostamento del punto d’impatto tramite “Clicks”Attacchi del cannocchiale solidi e a prova di vibrazioni ed urti
  • Calibro, inteso come munizione, selezionato per rinomata precisione intrinseca
  • Cartucce approntate con particolare affinamento alle caratteristiche dimensionali e balistiche dell’arma, spesso ricorrendo alla ricarica domestica.

Qualche esempio? 

La carabina Sabatti Tactical 


Carabina-Sabatti.jpg


Sicuramente una delle scelte migliori in fatto di carabine ad alta precisione, come confermato anche dal palmares di vittorie della stessa azienda. Oltre alla qualità e alle prestazioni di questa carabina un altro vantaggio è che essendo di produzione nazionale, assistenza ed eventuali ricambi sono facilmente accessibili e reperibili. Nulla da dire sul rapporto qualità prezzo, ottimo.

 

Carabina Tikka Varmint o Tikka Tactical

 

Carabina-Tikka.jpg


Non lasciatevi spaventare dal nome straniero e dal fatto che l'azienda sia finlandese. Infatti la distribuzione è affidata al gruppo Beretta, quindi con facile assistenza a livello nazionale. Si tratta di una carabina che mostra una notevolissima precisione intrinseca ed un’eccellente rapporto qualità prezzo.

 

Il tiro di precisione a lunga distanza con carabina

Da alcuni decenni, abbiamo assistito alla diffusione tra gli appassionati di armi lunghe rigate, di una nuova disciplina tipicamente americana e derivata dall’ambiente dei tiratori scelti militari.

Oggi si ingaggiano bersagli a distanze limite che possono essere il doppio o il triplo di quelle classicamente concepite fino a pochi anni fa.

Tuttavia il tiro sulle lunghissime distanze, porta difficoltà e problematiche di fatto sconosciute a coloro che hanno utilizzato le loro armi solo sulle distanze classiche dei 100 e 200 metri.

 

 

L'effetto del vento sulla traiettoria della palla

In primis uno delle principali difficoltà nel tiro a lunga distanza è data dall’effetto del vento sulla palla. Il tiratore di Long Range si trova infatti a dover considerare che l’effetto del vento laterale può spostare la palla anche di alcuni metri nei tiri a 600/800/1000 metri.

Non essendo un fattore eliminabile, la soluzione principale sarà quella di utilizzare calibri con proiettili di buona massa, poco sensibili al vento, ma soprattutto il saper calcolare e prevedere di quanto si dovrà correggere il tiro in funzione dello spostamento della palla causato dal vento, per colpire il bersaglio.

 

Tiro-A-Lunga-Distanza-Vento.jpg

 

Nei poligoni del Tiro Long Range, l’effetto del vento viene evidenziato da una lunga fila di bandierine e anemometri, che scorrono dal tiratore fino al bersaglio.

Il tiratore potrà così rendersi conto della presenza di una corrente intermedia, semplicemente tenendo sotto controllo la fila delle bandierine segnavento. Potendolo fare, il tiratore dovrà far partire il colpo in un momento di quiete in cui tutte le bandierine siano flosce.

Se il vento non demorde, il tiratore deve conoscere la traiettoria della propria arma/munizione, e correggere lateralmente il tiro di un’entità uguale e contraria allo spostamento determinato sulla palla.

 

 

Il calo verticale della traiettoria del proiettile

Sulle lunghissime distanze, un secondo importante problema, viene dal calo della traiettoria.

Alcuni calibri, pur molto precisi, denotano infatti, cali sull’orizzonte di alcuni metri. Se vuoi saperne di più ti consigliamo di guardare il video che trovi qui sotto. Il video è inglese ma davvero esaustivo e utile per comprendere il fenomeno del calo verticale della traiettoria del proiettile.

 

 

Per compensare questo “problema balistico”, non sempre risolvibile con il solo alzo del cannocchiale, si ricorre a speciali slitte porta cannocchiale inclinate (10-20-30 MOA), così da disporre di un importante vantaggio iniziale nella correzione del calo del tiro.

Compensati questi problemi balistici esterni, rimane da individuare una munizione che esprima la migliore precisione possibile in abbinamento all’arma.

 

 

I calibri più precisi per il tiro di precisione a lunga distanza

Già la scelta del calibro, impone alcune cartucce risaputamente molto precise; la stessa specialità del Long Range ha inoltre portato nuove munizioni, accuratamente messe a punto, con l’esperienza, in questa particolare disciplina.

 

 

calibro-338-lapua-magnum.jpg

Il calibro 338 Lapua Magnum. 

 

Calibri come il 338 Lapua Magnum, il 408 Cheyenne Tactical, il 6,5/284 e probabilmente i vari calibri Winchester Short Magnum e Small Action Ultra Magnum, sono stati elaborati in questa precisa ottica.

 

 

Come si spara di Long Range

I poligoni per i tiri di Long Range, sono solitamente semplici file di banchi da tiro, collocati sui bordi di una valle, spiaggia o ampia radura in zone sicure in quanto non popolate.

 

La posizione di tiro nel tiro a lunga distanza con la carabina

Il tiro avviene con l’arma appoggiata, posteriormente, su sacchetti in pelle, e anteriormente sui classici treppiedi da tiro.

 

tiro-di-precisione-lunga-distanza.jpg 

Come mirare con la carabina

Il tiratore imbraccia la carabina, regola con la mano sinistra l’appoggio posteriore fino a collimare perfettamente il reticolo del cannocchiale con il bersaglio.

 

 

Tiro di Bench Rest: cos’è e come si pratica

Da oltre un secolo e parallelamente allo sviluppo delle armi lunghe rigate, gli appassionati hanno sempre concentrato i loro sforzi e la loro attenzione sulla ricerca della perfezione balistica volta alla massima precisione.

Il Bench Rest è una disciplina di tiro che escludendo parzialmente l’abilità del tiratore, concentra tutti i suoi sforzi nella realizzazione di armi e munizioni, capaci di sparare a 100/200/300 metri 5 colpi consecutivi e senza scarti in un solo unico foro, più piccolo possibile.

I risultati ottenuti a 100 metri dai tiratori più bravi ed abili con le migliori armi e cartucce, hanno spesso dell’inverosimile. Pre farti un esempio 5 colpi di calibro 6 PPC molto spesso producono uno strappo circolare sulla carta di appena 7 / 8 mm., a fronte di un diametro originario della palla di 6,17 mm.

Estremamente importante in questa disciplina sono la qualità e perfezione delle armi e la ricarica delle munizioni finalizzate all’esprimere il massimo, nella propria arma. L’evoluzione dagli anni ‘50 ad oggi, ha visto il succedersi di armi, ottiche e cartucce.

A tutt’oggi, la cartuccia imbattuta e da battere in questa disciplina, rimane il calibro 6 Pindell-Palmisano Cartridge, creata dal tiratore, chirurgo vascolare Palmisano e da un armaiolo F. Pindell, amici accomunati dalla fortissima passione per questa specialità.

 

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Cartucce calibro 6 Pindell-Palmisano.


La cartuccia deriva dalla munizione 220 Russian in cui il bossolo è stato modificato nel profilo e nel colletto per accettare una speciale palla da tiro di tipo Hollow Point Boat Tail, calibro .243 dal peso di 70 grani.

Questa munizione, a differenza di tutte quelle precedenti, solitamente in cal. 224, oltre ad un’eccellente precisione, ha mostrato un’importantissima stabilità, sulle distanze maggiori (200/300 metri), ed una miglior insensibilità al vento laterale.

 

 

Come si spara di Bench Rest

I poligoni del Bench Rest possono essere gli stessi utilizzati per altre discipline. Il tiro avviene dal classico bancone da tiro, sul quale trovano posto gli appoggi (dall’inglese rest) anteriori e posteriori, sui quali viene collocata la carabina.

Il tiratore allinea precedentemente al tiro il reticolo dell’ottica con un riferimento sul bersaglio. Una volta centrato perfettamente lo strumento si solleva dall’arma e con l’azione sul grilletto fa partire il colpo, lasciando l’arma libera di rinculare senza vincoli.

Questa sequenza di tiro viene ripetuta per 5 volte. Posteriormente al bersaglio un rotolo di carta viene fatto avanzare di volta in volta. Questo serve a confermare e certificare che i colpi effettivamente sparati siano i 5 previsti dal regolamento. Sarebbe infatti molto facile non sparare gli ultimi colpi o mandarli fuori bersaglio, sostenendo che i fori coincidono con quelli precedenti.

 


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Gianluca Garolini

Gianluca lavora come esperto e consulente balistico contribuendo al continuo sviluppo di nuovi componenti e cartucce da caccia. Appassionato cacciatore con più di 30 anni d’esperienza è uno dei massimi esperti italiani nella ricarica per canna liscia e rigata. Grazie all’esperienza in questo campo è stato collaboratore di famose riviste dedicate alla caccia e alla ricarica.

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